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Casino arriva al 43,1% di Pão de Açúcar: la battaglia contro Carrefour

Il gruppo francese risponde all’attacco di Carrefour sulla sua controllata brasiliana Cdb Pão de Açúcar, portando la sua partecipazione in quella società dal 6,2% al 43,1%.

Casino arriva al 43,1% di Pão de Açúcar: la battaglia contro Carrefour

Il gruppo francese Casino, shareholder in Brasile del più grande retail Pão de Açúcar, ha aumentanto il totale della sua partecipazione nella società sudamericana al 43,1%, intensificando la sua battaglia per il controllo del mercato del retail brasiliano. “Attraverso questo aumento significativo nella partecipazione, il Gruppo afferma nuovamente la sua presenza e il suo impegno in Brasile”, ha commentato oggi Casino.

I titoli acquistati sono 16,14 milioni di azioni preferenziali, che rappresentano il 6,2% del capitale totale. Questo porta Casino ad un totale di 32,9 milioni di azioni preferenziali, un 12,7% del capitale della società brasiliana. Tuttavia i titoli sono privi del diritto di voto e non modificano il controllo di Cbd Pão de Açúcar, che è esercitato in modo congiunto da Casino e dalla famiglia Diniz, attraverso la holding Wilkes Participacoes. Contando le azioni dirette e indirette nell’impresa di distribuzione sudamericana, Casino possiede ora il 43,1% del capitale totale di Pão de Açúcar.

Nei primi di giugno, il presidente di Pão de Açúcar, Abilio Diniz, aveva cercato, alle spalle di Casino, di concludere un accordo da 14 miliardi di dollari che prevedeva di fondere Pão de Açúcar con Carrefour, lo storico rivale di Casino (vedi articolo FIRSTonline). Il brasiliano aveva violato i termini della partnership con Casino e aveva previsto di creare una nuova società in cui Carrefour, la banca nazionale basiliana dello sviluppo (Bndes) e quella d’investimento Btg Pactual, lo stesso Diniz ma anche Casino sarebbero stati i maggiori shareholder. “Spero che Casino analizzerà la proposta con cura e attenzione senza tirare in ballo i sentimenti, in modo da apprezzarne i meriti”, ha dichiarato l’imprenditore brasiliano. “I benefici di questo accordo sono enormi per tutti”, ha aggiunto.
Ma non solo Casino, anche i partiti locali d’opposizione hanno emesso grida di scandalo a Brasilia. Sono contrari al fatto che una banca di interesse pubblico come la Bndes possa apportare fino a 2 miliardi di euro per sussidiare la fusione che porterebbe beneficio a un businessman come Diniz.

Il ministro dello Sviluppo e del Commercio Estero brasiliano, Fernando Pimentel, ha invece attaccato le banche. “Tutto si risolverebbe se il settore finanziario privato del Brasile svolgesse il suo compito, che consiste in finanziare il capitale del nostro Paese – ha detto -. Siccome non lo fa, la Bndes è costretta a intervenire”.

Diniz ha risposto che “la Bndes sta evitando un sistema di offerta che sta cadendo interamente in mani straniere. La banca sta fornendo un servizio ai consumatori, alla società e a tutti i brasiliani.”
Il mercato del Brasile, uno dei Paesi che vede i maggiori tassi di crescita al mondo, fa gola a tutti. La battaglia comabttuta da Casino non è che una delle tante cui assisteremo per la conquista di quell’appetitoso territorio.

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