Alla presentazione del piano industriale 2011-2015, l’ad di Ferrovie dello Stato, Mauro Moretti, ha esibito i numeri di un’azienda in salute. Nei prossimi quattro anni il fatturato del gruppo pubblico salirà a 10 miliardi, mentre saranno lanciati investimenti per 27 miliardi da spalmare in cinque anni. Di questi, 6 saranno destinati all’acquisto di nuovi treni, come l’Etr 1000 che sostituirà gli attuali Frecciarossa e ‘volerà’ sui binari a 360 km/h. 17 miliardi saranno spesi per il potenziamento della rete tradizionale, mentre 3,5 per l’Alta velocità/capacità. La controllata Trenitalia verrà infine ricapitalizzata per 900 milioni per far fronte al nuovo sforzo di investimenti.
Entro il 2015 termineranno i lavori per le nuove stazioni AV: Roma Tiburtina (che aprirà a fine anno), Torino Porta Susa, Napoli Afragola, Firenze Belfiore, Reggio Emilia AV e la nuova Bologna Centrale. Grazie ai bypass cittadini in costruzione e ai nuovi treni sarà possibile viaggiare da Roma a Milano in 2 ore e 20 minuti, ha spiegato Moretti.
“Come diceva un politico del dopoguerra, è segno di follia risanare le Fs, ma qualcosa è cambiato. Le Ferrovie non sono più una liability” ha commentato il ministro delle Finanze, Giulio Tremonti, in una lettera indirizzata a Moretti “prima o poi qualcuno verrà alla vostra assemblea per staccare una ricca cedola del dividendo”.