Il disegno di legge sullo statuto delle imprese otterrà il sì del Senato entro l’estate. Un passo importante anche se il traguardo non sarà definitivo, perché probabilmente il testo subirà più di un ritocce rispetto a quello già approvato dalla Camera, che dunque dovrà poi a sua volta approvare le correzioni e consentire il varo definitovo. “Vi sono alcuni punti critici- ammette Cesare Cursi, il presidente della commissione Industria di Palazzo Madama, che ha all’esame il provvedimento -. Tra questi, la questione degli appalti: la semplificazione per le piccole e medie imprese va legata alla individuazione delle cosiddette riserve a loro destinate. E anche sul tema della trattativa privata c’è il problema dell’innalzamento del tetto. Ci sono poi la quetione della rappresentanza delle piccole e medie imprese e dei lotti assegnati direttamente per le gare di appalti, tema quest’ultimo su cui si sono sollevate le osservazioni e i rilievi dell’Ance e anchbe della Comunita’ europea”.
In ogni caso, “se gli emendamenti dovessero essere pochi – puntualizza Cursi – e dovesse arrivare in tempi rapidi il parere della commissione Bilancio, potremmo verificare la possibilita’ di esaminare il provvedimento in sede legislativa”. Un iter che appunto accorcerebbe i tempi e consentirebbe il taglio del traguardo entro l’estate. Si vedrà il 22, a mezzogiorno (termine fissato per la presentazione degli emendamenti), quante e quali siano le ipotesi di correzione.
