Come previsto la Reserve Bank of India (Rbi) è tornata ad alzare i tassi d’interesse portandoli dal 7,25% al 7,5% e mettendo a segno il decimo ritocco dall’inizio del 2010. L’obiettivo del governatore Duvvuri Subbarao è chiaramente la lotta l’inflazione che continua a viaggiare sopra il 9%, ben al di sopra della forchetta ideale voluta dalla banca centrale e auspicata dal governo. Gli effetti della corsa dei prezzi da mesi si fanno sentire ai due estremi della società indiana: rendendo più difficile la vita di quei tre quarti di popolazione che vivono con meno di 2 dollari al giorno e incidendo negativamente sull’andamento di quella Borsa che in India è appannaggio solo dei ceti medio-alti. Il Sensex, ovvero l’indice dei titoli guida del Bombay Stock Exchange (Bse), quest’anno ha perso il 12%, facendo della borsa della capitale finanziaria dell’India il performer peggiore di tutta l’Asia.
L’India alza i tassi per la decima volta in un anno e mezzo: 7,5%
La Banca centrale ha deciso un ritocco di un quarto di punto. L’obiettivo dichiarato è la lotta all’inflazione che sta erodendo sia il potere d’acquisto dei ceti più deboli che i rendimenti dei titoli di borsa