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Meomartini: “Vanno bene le medie aziende”

Il presidente di Assolombarda ottimista per il quarto capitalismo – All’assemblea degli imprenditori lombardi la Marcegaglia ritorna a parlare di riforma fiscale – Si è riunita anche la Confindustria napoletana – Scaroni (Eni): “Il Mezzogiorno è la più vasta area non sviluppata dell’eurozona. Italia immobile perché un terzo del territorio non avanza”.

Meomartini: “Vanno bene le medie aziende”

Nella mattinata di oggi di oggi si sono tenute l’assemblea di Assolombarda e quella della Confindustria napoletana. Occasioni di confronti tra imprenditori e istituzioni sui problemi dell’economia e sui progetti da mettere in atto, le assemblee sono state anche una passerella per i neoeletti primi cittadini delle due città, che hanno potuto inserire all’interno della loro agenda le istanze delle imprese.

A Milano è stato proprio il sindaco a prendere la parola prefigurando una grande alleanza tra amministrazione e imprenditori per rilanciare il comune di Milano. Pisapia ha sostenuto di credere molto nel dialogo con il mondo associativo e di voler lavorare fianco a fianco con le aziende. “Assolombarda è un interlocutore serio con cui vogliamo confrontarci su sviluppo e occupazione, ma anche su difesa della legalità, merito, ambiente e concorrenza. Le priorità intorno alle quali si dovrà concentrare la nostra azione sono semplificazione burocratica e federalismo fiscale”.

Il presidente di Assolombarda, Alberto Meomartini, si è detto rassicurato dal clima di coesione che ha potuto notare negli interventi delle varie forze politiche. I risultati delle medie imprese lombarde, soprattutto per quanto riguarda l’export, hanno infuso ottimismo nel presidente. Ha accettato la sponda di Pisapia sulla legalità e ha sottolineato il ruolo dei giovani per la crescita affermando che la formazione in Lombardia è di buon livello, sottolineando la necessità di aprirsi al mercato del lavoro internazionale. Ha ricordato, inoltre, la tendenza dei giovani italiani, dotati di preparazione qualificata, a recarsi all’estero e la difficoltà del nostro mercato, appesantito dalle lungaggini burocratiche di attirare forza lavoro straniera qualificata. Meomartini ha poi rivolto un invito ai sindacati a fare uno sforzo per pensare a un mondo del lavoro nuovo, individuando nella Lombardia il terreno migliore per assetti innovativi. “La prima preoccupazione delle multinazionali che investono in Italia non è il fisco, ma la mancanza di un sistema di regole semplice stabile e chiaro”.

Emma Marcegaglia ha sollecitato la necessità di apportare nuovi tagli alla spesa anche a costo di misure impopolari. Ha poi condannato i tagli lineari che uccidono l’economia, auspicando scelte mirate. “E’ necessaria una nuova riforma fiscale che abbassi davvero le tasse, non il gioco delle tre carte a cui abbiamo assistito finora: la riforma deve premiare le categorie che sorreggono l’economia di questo Paese, lavoratori dipendenti e imprese”. Il presidente di Confindustria ha poi sottolineato che si deve insistere sui contratti aziendali attraverso un meccanismo di esigibilità. La sfida per le imprese italiane è quella dell’internazionalizzazione e dell’espansione.

All’assemblea si sono succeduti al microfono anche il presidente della provincia di Milano, Guido Podestà, il presidente della Lombardia, Roberto Formigon e, il ministro dello Sviluppo Economico Paolo Romani .

A Pozzuoli sotto l’attenzione di Luigi de Magistris e del presidente della Repubblica Giorgio Napolitano si sono riuniti gli imprenditori di Napoli per discutere di problemi e prospettive per il Mezzogiorno. Quello che emerge dal confronto è un quadro ricco di punti critici, ma anche di voglia di rimboccarsi le maniche per arrivare a una soluzione. Gli imprenditori campani sono consapevoli delle enormi difficoltà e della estrema necessità di un rilancio, che passi per la risoluzione dei problemi strutturali del Sud. Sono intervenuti nel dibattito Stefano Caldoro, presidente della regione Campania, Raffaele Lombardo, presidente della regione Sicilia, Marco Vitale e Paolo Scaroni. L’amministratore delegato En, ha affermato: “E’ impossibile pensare a una crescita per l’Italia senza passare per uno sviluppo del Sud. Il Mezzogiorno è la più vasta area non sviluppata dell’eurozona, l’Italia è immobile perché un terzo del territorio non avanza”. Scaroni ha annunciato che l’Eni vuole fare la sua parte ricordando i crescenti investimenti che negli ultimi anni sono stati fatti nel Paese. “La caratteristica dei nostri progetti è stato il coinvolgimento delle parti sociali e il fatto che abbiamo investito dove c’era voglia di fare di più e meglio da parte dei lavoratori. L’assenteismo è un problema vitale- ha aggiunto il manager rivolgendosi al presidente delle Repubblica-. Portiamo l’assenteismo del Sud ai livelli del Nord Europa e vedremo che torneranno gli investimenti e la crescita”.

 

Pubblicato in: News

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