Alfonso Quaranta è il nuovo presidente della Corte Costituzionale. E’ stato eletto questa mattina con 10 voti favorevoli e tre schede bianche. All’elezione hanno partecipato 13 giudici su 15. Non è stato ancora eletto dal Parlamento, infatti, il successore del presidente uscente De Siervo e Maria Rita Saulle non ha presenziato alla seduta per motivi di salute.
Non si sono fatte attendere le prime dichiarazioni sull’importante decisioni che la Consulta dovrà prendere nella giornata di domani, riguarda l’amissibilità del quesito referendario sul nucleare. Il quesito è stato modificato dalla corte di Cassazione, dopo la moratoria messa in campo dal Governo, che nelle intenzioni dell’esecutivo renderebbe superflua la consultazione. Da qui il ricorso alla Corte costituzionale, che sarà chiamata a esprimersi su un tema dagli importanti, forse decisivi, risvolti politici. “Valuteremo al meglio e giungeremo a una decisione nella giornata di domani”- ha affermato Quaranta”. Mi sembra difficile un alt al referendum, non penso che la corte ne abbia le facoltà.”.
Quaranta, giudice eletto dal Consiglio di Stato, è entrato in carica nel dicembre 2004 è vi rimarrà fino allo stesso mese del 2013. Gradito al centrodestra, il neoeletto vanta una grande esperienza nel campo della giustizia amministrativa: ha ricoperto, tra gli altri, anche l’incarico di presidente della Consulta giuridica di Poste Italiane ed è docente di diritto amministrativo presso l’università “Sapienza” di Roma. Non è stata rispettata la prassi, come già altre volte è accaduto, che vuole veder salire al vertice della consulta il giudice più anziano in modo da garantire un’alternanza frequente alla carica. Quaranta, che è il 35esimo presidente, ha avuto la meglio su Paolo Maddalena, vicepresidente e presidente in supplenza, che aveva rinunciato nei giorni scorsi alla corsa; battuto anche Alfio Finocchiaro, anch’egli vedrà scadere entro l’anno il suo mandato.
L’agenda della Corte per i prossimi mesi è ricca di decisioni dalle forti implicazioni politiche: come la risoluzione del conflitto di attribuzione sollevato per i processi Ruby e Mediatrade. In gioco anche diversi punti della legge sulla fecondazione assistita.