Nella commissione Finanze del Senato sono iniziate le audizioni per la riforma delle banche popolari. L’obiettivo è di giungere entro l’estate all’approvazione di un testo di legge. L’iter riprende dopo una pausa durata più di un anno. L’ufficio di presidenza della commissione ha stilato un elenco di banche, associazioni ed esperti da sentire nelle prossime settimane in modo da concludere le audizioni entro giugno. Uno dopo l’altro saranno sentiti l’Associazione nazionale tra le banche popolari, l’Abi, la Banca d’Italia, le associazioni dei consumatori e vari esperti. La scansione delle date per le audizioni, tuttavia, non è ancora stata definita.
Da più parti, e dalla stessa Banca d’Italia, giungono sollecitazioni per una riforma del sistema. Il governatore Mario Draghi, nelle sue considerazioni di due giorni fa all’Assemblea annuale di Bankitalia, era tornato sull’argomento, rimarcando come sia necessario “un intervento normativo”, perché “le modifiche statutarie non possono essere risolutive”. A inizio legislatura erano state presentate sei proposte di legge per l’adeguamento del modello delle banche popolari. Finora la commissione ha affrontato la questione solo in due sedute, il 3 febbraio e il 28 aprile dell’anno scorso. Il lungo stop è stato causato “dal sopraggiungere di altre priorità”, ha spiegato il presidente della commissione Finanze, Mario Baldassarri. Ma ora l’obiettivo è di giungere in tempi ragionevoli a una sintesi tra le varie opzioni in campo.