Fiat intende rilevare la quota di Chrysler controllata dal governo del Canada, pari all’1,7%. Lo ha annunciato ieri in via ufficiale Sergio Marchionne, amministratore delegato della casa torinese e di quella americana, incontrando ad Ottawa il ministro delle finanze canadese, Jim Flaherty.
“Non abbiamo mai pensato che il governo del Canada debba essere nel business dell’auto – ha precisato il ministro in una nota – e allo stesso tempo dobbiamo puntare a creare valore per i contribuenti canadesi, quindi prenderemo in considerazione ciò che ci sarà proposto tenendo fermi questi due principi. Il ritorno per i contribuenti non va misurato solo in termini monetari ma anche in termini di investimenti e di posti di lavoro”.
Il Lingotto non possiede un’opzione d’acquisto sulla quota della casa di Detroit in mano al governo di Ottawa, quindi “tutto dipende dalla loro discrezionalità”, ha specificato Marchionne. Intanto il “Wall Street Journal” ha scritto che Fiat potrebbe esercitare l’opzione sull’acquisto del 6% di Chrysler in mano al governo Usa prima del 3 giugno, quando Obama visiterà l’impianto di Detroit. In questo modo la quota della casa torinese, che ora è del 46%, salirebbe al 52%.