Se da un lato alcune misure del decreto sullo sviluppo “sono da valutare positivamente”, dall’altro il provvedimento “contiene pero’ alcune misure critiche”. E sono essenzialmente tre i nei indicati dalla Confindustria, sentita- attraverso il direttore generale Giampaolo Galli- in una audizione informale dalle commissioni Bilancio e Finanze della Camera.
Cominciamo con le note positive: intanto le misure mirate alla ricerca e all’occupazione nel Mezzogiorno, poi quelle sulla semplificazione degli adempimenti burocratici, quindi l’istituzione dell’Agenzia per le risorse idriche.
Quanto invece alle misure critiche, sono le seguenti: 1) le modifiche all’attuale disciplina dello ‘jus variandi’ che riconoscono alle banche la facolta’ di modificare unilateralmente senza giustificato motivo tutte le condizioni dei contratti con le imprese, inclusi i tassi di interesse nei contratti di mutuo; 2) le nuove disposizioni in materia di appalti pubblici che prevedono l’aumento da 500mila a un milione di euro della soglia al di sotto della quale e’ possibile utilizzare la procedura negoziata senza pubblicazione preventiva del bando di gara: 3) la norma che “di fatto cancella la protezione prevista dal diritto d’autore per molte opere del design italiano”. (s. b.)
Il decreto sviluppo al vaglio della Confindustria
Il direttore generale Giampaolo Galli, ricevuto dalle commissioni Bilancio e Finanze della Camera, ha indicato le misure valutate positivamente e quelle in maniera critica – Sì ai provvedimenti in favore della ricerca e dell’occupazione nel Sud – Dubbi, invece, sulle nuove regole per gli appalti pubblici