L’Italia ha collocato questa mattina titoli di stato per quasi 8,3 miliardi di euro. In particolare, sono stati piazzati Btp triennali per un valore di 3,5 miliardi (la domanda era di 4,68 miliardi) con un rendimento al 3,424%, in calo dello 0,023%. Quanto ai titoli decennali emessi, il loro valore è di 2,951 miliardi (domanda da 4,43 miliardi). In questo caso i rendimenti sono scesi al 4,73% (-0,11%). E’ salito invece il tasso sui CCTeu a 7 anni (emessi per 2,95 miliardi), arrivato al 3% (+0,119%).
“Tutto sommato un’asta abbastanza buona – commenta Elia Lattuga, strategist di Unicredit – sono riusciti a vendere quasi tutti i Btp e un po’ meno del massimo del CCTeu. I titoli sono stati un po’ venduti prima dell’asta ma la domanda è stata buona anche visto che la liquidità è limitata dal bank holiday ij Gran Bretagna. Anche i tassi sono in linea con le aste precedenti”.
Secondo lo strategist di Ing Bank, Alessandro Giansanti, “l’asta più importante era quella a 10 anni, dove si concentravano i rischi maggiori: il bid to cover è stato alto, il più alto del 2011 insieme a quello di marzo, anche se hanno emesso un po’ di meno. Un risultato confortante visto quello che sta succedendo in Grecia, ma anche ad esempio sul debito spagnolo”. Quanto all’asta dei 3 anni, “non è stata eccezionale, ma va detto che il tratto 2-3 anni è quello che ha performato meglio da inizio anno e può aver pesato qualche aspettativa di rialzo dei tassi”.
