Sono ricchissimi, sono cinesi e sanno come godersi la vita. Mentre i loro cugini americani ancora si leccano le ferite lasciate dalla crisi finanziaria, i grandi imprenditori di Pechino iniziano a sperimentare cosa voglia dire l’opulenza di massa. A rivelarlo è un fenomeno particolare: il boom dei jet privati. Questi giocattoli da milioni di dollari non sono affatto status symbol asettici da colletti bianchi. Starebbero bene anche negli hangar delle rock star. Alcuni hanno il karaoke a bordo.
Secondo un report di recente pubblicazione, nella terra del dragone soltanto a fine aprile hanno immatricolato ben 90 aerei privati. Appena dieci anni fa non ce n’era quasi nessuno. Ma l’ultimo decennio è stato un periodo di grandi cambiamenti per l’economia cinese. Secondo la National Business Aviation Association, dal 2001 ad oggi cinque delle più grandi imprese costruttrici di aeroplani hanno espanso la loro attività in Cina. Il recente allentamento delle norme aerospaziali da parte del governo di Pechino e la crescita economica esplosiva hanno fatto il resto. La crescita, come prevedibile, ha danneggiato i concorrenti americani.
A marzo la compagnia China Aviation Industry è arrivata perfino a offrire 210 milioni per la Cirrus Aviation Industry Corporation, con base in Minnesota. L’aviazione che ha conosciuto l’impennata più decisa è quella destinata agli affari. Ma i businessman non sono necessariamente uomini soli, spesso hanno moglie e figli. Ecco allora nascere un nuovo progetto di Airbus concepito su misura per le famiglie cinesi. Il nuovo gioiellino sarà completo di grandi tavoli che starebbero bene nelle più lussuose delle sale da pranzo, ma che all’occorrenza potranno anche trasformarsi in tavoli da gioco. Naturalmente, non mancherà il karaoke.
