Il nuovo direttore del Fondo monetario internazionale dovrà essere scelto mediante “consultazione democratica”. E’ quanto auspica il governo cinese, che si riscopre insolitamente politically correct nella corsa alla successione di Dominique Strauss-Kahn.
Nessuna presa di posizione ufficiale quindi riguardo ai due candidati per ora in gioco, il ministro delle Finanze francese Christine Lagarde e il governatore della Banca centrale del Messico Agustìn Carstens. Fonti del Governo indiano hanno rivelato che al vaglio dei Brics ci sia la possibilità di presentare un candidato comune, magari l’ex ministro delle Finanze sudafricano Trevor Manuel.
Proprio per questo il Paese asiatico starebbe temporeggiando e spingerebbe per un’elezione democratica, magari con l’appoggio (fondamentale) degli Usa, che preferirebbero un candidato non europeo alla guida del Fondo.
Il nuovo direttore del Fmi va scelto mediante una “consultazione democratica”. Parola di Pechino
Il governo cinese è tornato a prendere posizione sulla questione della successione a Dominique Strauss-Kahn e lo ha fatto gettando a mare decenni di diffidenza verso i “valori occidentali” della democrazia. E l’India intanto pensa a un candidato sudafricano in rappresentanza dei Brics.