Cattive notizie per la società editoriale International Masters Publishers, che torna ad avere problemi con l’Antitrust. In un provvedimento del 18 marzo 2010, l’Authority aveva già sanzionato l’azienda con una multa da 70mila euro. Ora, a distanza di oltre un anno, l’“Imp continua a porre in essere una pratica commerciale che presenta i medesimi profili di scorrettezza già accertati”, come si legge nell’ultimo bollettino settimanale dell’organismo guidato da Antonio Catricalà.
Tra dicembre 2010 e febbraio 2011 sono arrivate all’Antitrust le segnalazioni di alcuni consumatori che hanno ricevuto “materiale promozionale contenente indicazioni oscure e poco trasparenti sulle modalità di attivazione degli abbonamenti ai prodotti editoriali”. Non solo si sono ritrovati a sottoscrivere dei contratti senza rendersene conto, ma hanno ricevuto in continuazione solleciti di pagamento per materiale editoriale che non avevano mai richiesto. Chi ha cercato di contattare l’azienda per disdire l’abbonamento “non ha ricevuto riscontro”. Gli strumenti usati dalla società erano dei coupon con la scritta “Buono d’Ordine con regalo”.
Ai consumatori si chiedeva di aderire all’offerta speciale del “Pacco di Benvenuto per soli 1,95 euro”, specificando poi che avrebbero ricevuto nuove spedizioni, a un prezzo superiore, “ogni 3/4 settimane circa”. Per non ricevere altro materiale era necessario inviare una disdetta alla società. Peccato che sul coupon non fosse indicato nemmeno l’indirizzo a cui inviare la raccomandata. Imp ha dichiarato di aver contattato telefonicamente i clienti, ottenendo il loro consenso all’invio del “Pacco regalo”. I consumatori, però, stando a quanto afferma l’Antitrust, negano di aver ricevuto telefonate dall’azienda.
Secondo l’Authority, i coupon inviati da Imp “non informano con sufficiente chiarezza che con la ricezione del ‘Pacco regalo’ i consumatori sono automaticamente abbonati ai numeri successivi della collana editoriale”. Per questa ragione “ricorrono i presupposti per l’avvio del procedimento – conclude l’Antitrust – che potrebbe portare a una sanzione amministrativa pecuniaria da 10mila a 150mila euro”. (cm)