Alfonso Pepe, uno dei più grandi mastri pasticcieri italiani se ne è andato. Ha lottato due anni contro un male incurabile, mai cedendo al dolore ed alla sconfitta della vita, lavorando con passione, entusiasmo e dedizione professionale fino all’ultimo. First&Food gli aveva dedicato un ampio articolo l’8 dicembre del 2018. A Natale scorso ci aveva inviato un messaggio, “Tra non poche difficoltà vado avanti, senza mollare”, che più di ogni cosa fa capire di che pasta era fatto l’uomo. Per onorare la memoria di questo indimenticabile protagonista della pasticceria italiana, grande maestro, umile e tenace, dalla grande dimensione umana, che ha scritto una pagina importante nel riscatto dell’enogastronomia dell’Italia del Sud, riproponiamo la prima parte dell’articolo pubblicato a suo tempo: “Una vita per il Panettone. Alfonso Pepe Mastro Dolciere, da Sant’Egidio di Monte Albino, in provincia di Salerno, alle pendici dei monti Lattari, ai record è abituato.
E’ stato il primo Pasticciere a realizzare un panettone d’autore a sud del Rubicone, in Campania, ma soprattutto è stato l’unico pasticciere a vincere per quattro volte il Premio Re Panettone, il più importante d’Italia, sbaragliando, o meglio sarebbe dire, umiliando, tutti i concorrenti Lombardi (e calcolando che il Panettone è un dolce storico meneghino, non è poco) ma anche Piemontesi (che in fatto di dolci hanno da insegnare molto a tutta Italia), e via di seguito. E di premi ne ha collezionati tanti come al Palazzo Caracciolo Mg Sofitel di Napoli dove una giuria di mostri sacri della pasticceria del calibro di Igino Massari, Gran maestro riconosciuto di tutti, Gino Fabbri Presidente dell’Accademia dei Maestri Pasticcieri Italiani, Francesco Boccia Campione del Mondo di Pasticceria gli attribuirono il primo premio per il panettone alle albicocche del Vesuvio e passito Mel di Antonio Caggiano. Ma potremmo proseguire con un altro prestigioso concorso, “Slowfood, Dolce Natale”.
Pepe dovette vedersela con i panettoni di: Pasticceria Loison di Costabissara, in provincia di Vicenza; Sal De Riso di Minori; F.lli Fiasconaro di Castelbuono in provincia di Palermo; Pasticceria Veneto (Brescia)di Iginio Massari. E ancora una volta la sfida fu vinta. E non si è limitato ai panettoni, perché la sua curiosità lo ha spinto anche sul terreno pasquale della Colomba e anche in questa occasione non è mai rimasto un gradino indietro. In una prova alla cieca dei dieci migliori pasticcieri italiani Paolo Massobrio ha parlato di “sorpresa della sublimazione del lievitato di Alfonso Pepe” e Pepe si è classificato primo, battendo tutti, con questa motivazione:
“Perfetta. Potremmo chiuderla qui, la descrizione, e lasciare al vostro assaggio ogni ulteriore commento. Perfetta fin dall’aspetto, nell’alveolatura fine e ben distribuita. Impeccabile nei profumi, di burro fresco, mandorle,uova. All’assaggio colpisce per la sua fragranza ed equilibrio. Meno “esplosiva” di quella di Iginio Massari, ma di una eleganza unica. Se la colomba è l’arte dell’impasto, eccolo, l’impasto perfetto”. E sempre per rimanere in fatto di record, non è male ricordare che Alfonso Pepe dal suo laboratorio di Sant’Egidio di Monte Albino sulla strada che da Ravello porta alla costiera amalfitana dove è aiutato dai fratelli Prisco, Giuseppe e Anna sforna mediamente 50.000 panettoni artigianali l’anno…”
Di seguito il link all’articolo con il profilo del grande maestro e alla ricetta del panettone che è stata fra le più cliccate di quelle proposte settimanalmente da First&Food.