Cuneo celebra con una Fiera Nazionale Sua Maestà il Marrone, l’aristocratico frutto destinato alla pasticceria, all’alta cucina che, nella versione glacé, ebbe l’onore di essere servito sulla tavola cinquecentesca del Duca di Savoia, Carlo Emanuele I (1562-1630) da un cuoco di corte che se ne approvvigionava in quel di Cuneo.
Storicamente le coltivazioni risalgono al XII Sec., periodo storico in cui, una parte delle terre coltivabili, era destinata al Castagno.
In un documento della Certosa di Pesio datato 1277, si parla della bontà delle“castagne bianche” dei Comuni di Envie e Martiniana Po e addirittura nel 1300 alcune leggi comunali dei paesi di Gambasca, Lesegno, Chiusa Pesio, Sanfront… prevedono la comminazione di sanzioni per chi pratichi la raccolta illecita dei frutti che fornivano con la loro farina un elemento essenziale per l’alimentazione delle popolazioni di queste aree.
Qualche secolo dopo Gian Battista Botteri (1818-1900) un canonico dedito alla storiografia giudicò i marroni di Cuneo «tra i migliori di quanti nascono in Italia, hanno un gusto squisito, sono interi, e danno un buon bere. Si vendono ad alto prezzo, sia per la loro bontà, sia per lo scapitamento nel prepararli, e nel farne la scelta, sia ancora perché i castagni marroni sono pochi, ed appigliano soltanto in una stretta regione di suolo umido, fresco e pietroso che serviglia il letto del Pesio. A questi marroni che sono una particolarità del paese e vengono inviati in lontane contrade, si dà in alcune città il nome di “marroni di Cuneo”, scambiando il paese che li produce con la città capo della provincia in cui vengono ».
Insomma dal XII° secolo ad oggi il Marrone di Cuneo di strada ne ha percorsa molta. Nei primi anni del ‘900 la castagna di Cuneo era famosa anche all’estero, tant’è che negli USA la castagna era chiamata “le Cuneo”. La «Castagna Cuneo» I.G.P, regina indiscussa nell’ampio ricettario della cucina cuneese si distingue per il sapore dolce e delicato e per la croccantezza dell’epicarpo che la rendono particolarmente adatta sia al consumo fresco che trasformato. Oltre che per la sua pregiata farina (che in tempo di guerre e carestie ha rappresentato una soddisfacente alternativa alle farine tradizionali) la Castagna di Cuneo è consumata lessata o arrosto, è utilizzata in numerosi piatti di tradizione contadina ed usata in elaborate ricette salate, con arrosti di maiale e capriolo, viene elaborata con i “mundaj” – rotolo di cioccolato con marroni – come simbolo di festa ed allegria durante le celebrazioni, ed infine è richiesta in pasticceria per raffinati “marron glacé”.
Le prime edizioni della fiera risalgono agli anni trenta, quando la città di Cuneo era un importante mercato dei prodotti castanicoli, tra i più forniti del nord Italia. Con l’inizio del conflitto mondiale la Fiera venne sospesa e soltanto nel 1999 se ne recuperò l’eredità. La prima edizione ottenne un successo strabiliante. Oltre centomila visitatori, dei quali molti stranieri, si riversarono lungo le vie del centro storico cittadino attratti dai profumi e dall’atmosfera di una tradizione millenaria. Oggi è considerata una delle più importanti rassegne enogastronomiche d’Italia, vetrina delle eccellenze e delle antiche tradizioni del territorio cuneese. Una manifestazione che fa della qualità la sua bandiera.
Centinaia di espositori riempiono per tre giorni il centro storico di Cuneo, invadendo di profumi, sapori e colori le principali piazze della parte antica della città, permettendo di gustare i migliori prodotti dell’Italia e dell’Europa.
Oltre ai momenti esclusivamente enogastronomici, la Fiera offre ampio spazio anche all’artigianato d’eccellenza, a cui si affiancano laboratori didattici, iniziative culturali, proposte turistiche, mostre, spettacoli e concerti.
Alcune curiosità: di tutte le eccellenze gastronomiche per cui Cuneo è famosa in Italia e nel mondo, la prima IGP è stata la castagna. Il paese di San Rocco Castagnaretta deve il suo nome ai molti castagneti che un tempo si trovavano in quella zona dell’altipiano di Cuneo
Durante la terza edizione della Fiera comparvero le Castamele, ovvero delle mele che riportavano una sagoma di castagna sulla buccia. Per realizzarle sono stati attaccati, a mano, centinaia di bollini a forma di castagna sulle mele in maturazione sulla pianta
Nelle edizioni successive nacque la Castanella, ovvero una caramella di castagna, realizzata facendo essiccare le castagne in modo da poterle succhiare.
A Cuneo si è svolto 1° Congresso Europeo sul Castagno, che ha riunito nella città piemontese studiosi, professionisti e tecnici provenienti da tutto il mondo.