Si impenna la volatilità sui mercati. Dopo i crolli di giovedì e venerdì, in quello che sembrava essere a tutti gli effetti un lunedì nero, sono bastate poche parole per ridare speranza ai mercati. A pronunciarle è stato il consigliere economico della Casa Bianca, Kevin Hassett, che in un’intervista alla Cnbc ha dichiarato che il presidente statunitense “sta valutando una moratoria di 90 giorni per i dazi per tutti i paesi, Cina esclusa”. Peccato che pochi minuti dopo sia arrivata la smentita. Nel frattempo però le Borse evevano già reagito. . Fiammata negli Usa, dove Dow Jones, S&P 500 e Nasdaq – che avevano aperto in forte ribasso – sono arrivati a guadagnare quasi il 4%, per poi virare nuovamente in negativo, registrando un rosso intorno al 2%. Hanno ridotto le perdite, per poi però ampliarle nuovamente, anche le Borse europee, che da stamattina sono alle prese con un vero sell-off.
A pesare sulle Borse sono le analisi relative all’impatto delle tariffe Usa sull’economia globale, mentre sotto il profilo politico proseguono i tentativi di trovar una soluzione. “Siamo pronti a negoziare con gli Stati Uniti. Abbiamo offerto dazi zero per zero per i beni industriali, come abbiamo fatto con successo con molti altri partner commerciali, perché l’Europa è sempre pronta per un buon affare”, a dichiarato la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen.
Dalla Casa Bianca arrivano nel frattempo messaggi contrastanti. Mentre Hassett parla di una possibile moratoria, Donald Trump usa toni muscolari: “Gli Stati Uniti hanno la possibilità di fare qualcosa che avrebbe dovuto essere fatto decenni fa. Non siate deboli! Non siate stupidi! Non andate nel panico! Siate forti, coraggiosi e pazienti e la grandezza sarà il risultato!”, ha scritto il presidente Usa su Truth. A correre ai ripari potrebbe essere invece la Federal Reserve che ha convocato per le 17.30 di oggi, ora italiana, una riunione d’emergenza a porte chiuse. All’ordine del giorno ci sono i tassi d’interesse.
In questo contesto. Milano al momento è tra le peggiori piazze d’Europa. Colpiti utilities e industria. In profondo rosso le banche, preoccupate per il pericolo recessione. La guerra commerciale voluta da Trump e il conseguente rallentamento dell’economia rischiano inoltre di avere un impatto duplice sugli istituti di credito: se da una parte le difficoltà delle imprese metteranno sotto pressione la qualità del portafoglio crediti, eventuali nuovi tagli dei tassi da parte delle banche centrali influenzeranno negativamente l’andamento dei ricavi da interessi. In fondo al listino c’è però l’industria, con Interpump e Stellantis.
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L’incertezza globale, alimentata dai dazi di Donald Trump, ha colpito duramente nella notte anche le Borse asiatiche: Tokyo ha perso quasi l’7,8%, Hong Kong è affondata a -13,2%, Shanghai ha segnato un -7,6%, Shenzhen ha ceduto -10,5%, e Seul ha visto una flessione del 5,57%.
Sale lo spread tra Btp e Bund che tocca i 125 punti, con rendimenti che continuano a salire. A livello delle materie prime, il petrolio e il gas continuano a scendere. L’effetto dazi colpisce anche le criptovalute che hanno cancellato quasi tutti i guadagni accumulati dalla vittoria di Trump, con il Bitcoin che perde il 7% a 77.000 dollari, e Ethereum scivola a 1.521 dollari, il minimo da ottobre 2023.