Non può trattarsi solo di una correzione. Gli analisti di tutto il mondo guardano alla conferma del movimento internazinale di ieri con le borse europee che salgono e Wall Street che scende: non si tratta più soltanto di dazi e contro-dazi, i capitali si muovono più in fretta delle merci. Lo storico finanziario Russell Napier suggerisce che il mondo sta adottando il “capitalismo nazionale” , un termine che prende in prestito da Lenin, facendo riferimento al fatto che i governi indirizzano i risparmi nazionali verso scopi interni. Ieri la forbice tra le Borse dell’Europa e degli Stati Uniti si è ulteriormente ampliata.
Giornata storica più per la Germania che per Trump
La giornata di ieri è stata storica forse più per la Germania e l’Europa che per l’attesa telefonata Trump- Putin. Il governo tedesco ha abbattuto un altro muro e come è accaduto per quello di Berlino ora si aprono nuove prospettive: la Camera ha trovato i voti sufficienti per cambiare la Costituzione tedesca e rivedere la spesa pubblica: ciò ha fatto sì che l’euro si apprezzasse nei confronti del dollaro, ha fatto salire le azioni europee e ha spinto le azioni tedesche a livelli prossimi ai record.
Dopo una telefonata di quasi tre ore tra Trump e Putin, il presidente russo si è rifiutato di concedere al collega Usa il cessate il fuoco di 30 giorni in Ucraina che lui e il suo team avevano richiesto nel cammino verso la fine del conflitto in corso da tre anni. Eppure Trump lo ha celebrato come una sua vittoria per il fatto di portato a casa un accordo per porre fine agli attacchi almeno contro gli impianti energetici ucraini. L’accordo ha deluso i funzionari statunitensi. Il presidente ucraino Volodymyr Zelenskiy ha detto che avrebbe accettato un’idea del genere a patto che gli USA svolgessero il ruolo di intermediari.
All’intrigo politico si aggiungono 400 morti a Gaza e la vendita agli Usa di asset cinesi a Panama
Non possono passare inosservati due altri eventi, in Medio Oriente e a Panama. Ieri gli attacchi aerei israeliani hanno infranto la relativa calma a Gaza, uccidendo più di 400 persone. Ma l’intrigo politico si è intensificato anche attorno alla vendita delle attività portuali di CK Hutchison. La società, di proprietà del miliardario Li Ka-shing, ha accettato di vendere asset, compresi quelli nei pressi del Canale di Panama, di importanza strategica, a un gruppo guidato da BlackRock in un accordo salutato con favore da Trump ma attaccato dai media statali cinesi.
E’ il giorno della Federal Reserve Usa attesa in modalità stand-by
In una giornata di metabolizzazione dei grandi eventi come quella di oggi, il fatto che tra oggi e domani si riuniscano le banche centrali di mezzo mondo passa in secondo piano. Oggi è il turno della Federal Reserve, seguita domani dalla Banca d’Inghilterra, dalla Riksbank svedese e dalla Banca nazionale svizzera. Si prevede che tutti, tranne la SNB, lasceranno i tassi in sospeso, come ha fatto la Banca del Giappone nella notte oggi. L’attenzione come di consueto si concentrerà sulle loro intenzioni future o la loro sensibilità alle recenti oscillazioni del mercato intorno ai dazi statunitensi e alla prospettiva di un rallentamento della crescita.
I rendimenti dei titoli del Tesoro Usa a 10 anni sono scesi di 25 punti base dall’ultima riunione della Fed a gennaio, appena una settimana dopo l’insediamento di Donald Trump come presidente. L’indice S&P 500 è sceso di circa il 7% e l’oro sta raggiungendo nuovi massimi storici quasi ogni giorno, l’ultimo dei quali a 3.038 dollari l’oncia. I mercati stimano che oggi la probabilità di un taglio dei tassi Fed sarà pari a zero, mentre a maggio la probabilità sarà del 15% e a giugno del 65%. La Banca del Giappone ha mantenuto stabili i tassi di interesse, cercando di guadagnare tempo, e i mercati hanno avuto scarse reazioni immediate.
Wall Street in netto calo. Il ceo di Nvidia non convince
Ieri tutti e tre i principali indici azionari statunitensi hanno registrato forti perdite, con la debolezza dei titoli a grande capitalizzazione legati alla tecnologia che hanno trascinato in calo il Nasdaq Composite dell’1,71%, a 17.504,12 punti. Il Dow Jones è sceso dello 0,62%, a 41.581,31 punti, l’S&P 500 dell’1,07%, a 5.614,66.
Durante l’attesissimo discorso programmatico alla conferenza Nvidia durante la conferenza annuale degli sviluppatori tenutasi ieri nello stadio di hockey gremito di folla a San Jose, in California, il ceo Huang non ha convinto del tutto gli investitori che si aspettavano una risposta più aggressiva alle propste della cinese DeepSeek e il titolo Nvidia è crolllato ieri del 3,4% con indicazioni di ulteriori calo oggi. Huang ha detto che la sua azienda utilizzerà la nuova tecnologia ottica co-confezionata in due nuovi chip di rete nei suoi server il che renderà i chip tre volte e mezzo più efficienti dal punto di vista energetico rispetto ai loro predecessori. I chip switch saranno disponibili entro la fine dell’anno e nel 2026, rappresentando un piccolo ma significativo passo avanti verso il progresso della tecnologia. Ma Huang ha dichiarato a un gruppo di giornalisti, dopo il suo discorso, che, sebbene Nvidia abbia valutato la possibilità di utilizzarlo più ampiamente nei suoi chip GPU di punta, al momento non ha in programma di farlo, perché le connessioni in rame tradizionali erano “di ordini di grandezza” più affidabili delle attuali connessioni ottiche co-confezionate.
Ancora in calo i rendimenti dei Treasuries Usa
I rendimenti dei titoli del Tesoro Usa sono scesi poiché gli operatori scommettono che il presidente della Fed Jerome Powell adotterà un tono relativamente accomodante nel suo discorso al termine della riunione di politica monetaria della banca centrale di oggi. Il rendimento delle obbligazioni di riferimento statunitensi a 10 anni è sceso di 1,9 punti base al 4,287%, dal 4,306% di lunedì sera, quello dei 30 anni è sceso di 1 punto base al 4,589% dal 4,599% di lunedì sera, quello dei 2 anni, che solitamente si muove in linea con le aspettative sui tassi di interesse della Federal Reserve, è sceso di 1,1 punti base al 4,042%, dal 4,053% registrato nella tarda serata di lunedì.
Dollaro e bitcoin in calo. L’oro rivede i massimi storici
Il dollaro si è indebolito mentre l’euro ha guadagnato terreno in seguito alla revisione del debito tedesco. L’indice del dollaro, che misura il dollaro rispetto a un paniere di valute tra cui lo yen e l’euro, è sceso dello 0,22% a 103,23, con l’euro in rialzo dello 0,23% a 1,0947 dollari. Nei confronti dello yen giapponese, il dollaro si è rafforzato dello 0,06% a 149,3. Il peso messicano si è rafforzato dello 0,13% rispetto al dollaro, attestandosi a 19,933. Il dollaro canadese si è indebolito dello 0,01% rispetto al biglietto verde, attestandosi a 1,43 dollari canadesi per dollaro.
Nelle criptovalute, il bitcoin è sceso dell’1,99% a 82.306,09 dollari. L’Ethereum è sceso dell’1,55% a 1.905,74 dollari.
I prezzi del petrolio greggio sono scesi dopo che i colloqui di pace tra Russia e Ucraina hanno contribuito a contrastare le preoccupazioni relative all’instabilità in Medio Oriente. Il greggio statunitense è sceso dell’1,01%, attestandosi a 66,90 dollari al barile, mentre il Brent si è attestato a 70,56 dollari al barile, in calo dello 0,72% su base giornaliera.
I prezzi dell’oro hanno toccato un livello record poiché il metallo rifugio ha beneficiato dell’inasprimento delle tensioni geopolitiche e delle persistenti incertezze sui piani tariffari di Trump. L’oro spot è aumentato dell’1,14% a 3.035,56 dollari l’oncia.
Borse asiatiche poco mosse. Bank of Japan lascia fermi i tassi
L’indice più ampio di MSCI per le azioni dell’Asia-Pacifico al di fuori del Giappone è in rialzo dell’1,2%, a 595,37, mentre il Nikkei giapponese è aumentato di 448,90 punti, ovvero dell’1,20%, a 37.845,42.
Stanotte la banca centrale del Giappone ha confermato i tassi d’interesse allo 0,5%, come da previsioni. ”Numerose incertezze rimangono ancora sull’andamento della attività economica e il rialzo dei prezzi, e l’evoluzione sull’impatto dei dazi negli scambi commerciali”, dice il comunicato ufficiale del board che ha preso la decisione. Dopo la lunga fase di politica monetaria ultra espansiva la Bank of Japan sta provando gradualmente a riportare su i tassi. L’inflazione si è mantenuta al di sopra dell’obiettivo considerato ‘salutare’ del 2% sin dall’aprile 2022, e un anno fa l’istituto, per la prima volta dal 2007, ha detto la parola fine all’era dei tassi negativi, per poi aumentarli allo 0,25% a luglio, e nuovamente a inizio 2025.
Le esportazioni misurate in valore sono aumentate dell’11,4% a febbraio rispetto a un anno prima, ha riferito il Ministero delle Finanze. La stima mediana era di un aumento del 12,6%. Le importazioni sono scese dello 0,7%, rispetto alla stima mediana di un aumento dello 0,8%. La bilancia commerciale giapponese è tornata in attivo, con un surplus di 584,5 miliardi di yen (3,9 miliardi di dollari).
In Cina in corso una guerra dei prezzi tra gli istituti di credito
In leggero ribasso le borse della Cina. Hang Seng di Hong Kong -0,2%. CSI 300 dei listini di Shanghai e Shenzhen -0,1%. Le banche cinesi stanno riducendo i tassi sui prestiti ai consumatori a livelli poche visti nella storia. Nelle aree più ricche di Shanghai, la capitale finanziaria della nazione, ma anche a Hangzhou, il centro tecnologico della Cina, è in corso una vera e propria guerra dei prezzi tra gli istituti di credito. I tassi di interesse annuali sono scesi fino al 2,58% e ci sono martellanti campagne di marketing sulle offerte di credito. Solo due anni fa i tassi erano quasi al 10%.
Borse europee viste aprire sulla parità. Piazza Affari è sui massimi dal 2007
Le borse dell’Europa dovrebbero aprire intorno alla parità: il Future dell’indice EuroStoxx50 è a -0,1%.
Piazza Affari è sui massimi dal 2007
Banco BPM “Siamo sicuri» che il via libera della Bce all’utilizzo del Danish Compromise nell’integrazione di Anima “arriverà”, anche perché “siamo già un conglomerato finanziario sotto l’ombrello del Danish Compromise, si tratta solo di aggiungere qualcosa”. Lo ha sottolineato l’a.d. dell’istituto di Piazza Meda, Giuseppe Castagna, intervenendo all’European financials conference di Morgan Stanley. Castagna ha ricordato poi che l’istituto non ha voce in capitolo sulla tempistica con cui il regolatore prenderà la sua decisione.
Eni. La società olandese Vitol acquisirà partecipazioni in alcuni asset di Eni in Costa d’Avorio e nella Repubblica del Congo per un corrispettivo di 1,65 miliardi di dollari con data di efficacia economica al primo gennaio 2024, soggetto ad aggiustamenti contrattuali di cassa al momento del completamento dell’operazione. Lo rende noto Eni dopo un accordo con Vitol. Vitol acquisirà partecipazioni in attività produttive di petrolio e gas e in blocchi in fase di esplorazione, valutazione e sviluppo. In particolare, nel progetto Baleine in Costa d’Avorio, in cui Eni detiene una partecipazione del 77,25%, Vitol acquisirà una partecipazione del 30%, e nel progetto Congo Lng nella Repubblica del Congo, in cui Eni detiene una partecipazione del 65%, Vitol acquisirà una partecipazione del 25%.
Leonardo Morgan Stanley alza il target price a 60 euro, da 35 euro.
Recordati Deutsche Bank alza il giudizio da Sell a Hold.
TIM Intesa SanPaolo ha alzato il target price a 0,41 euro. Tim non farà investimenti all’estero dove punta invece a “monetizzare” le proprie competenze e tecnologie, sopratutto nei servizi alle imprese, sviluppate in Italia, ha detto l’AD Pietro Labriola commentando un MoU con l’agenzia per l’innovazione dell’Azerbaijan (Idda) per la trasformazione digitale.