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Senato, verso il sì alla partecipazione dei lavoratori nella gestione delle imprese

Approvato alla Camera, il disegno di legge Cisl sulla partecipazione dei lavoratori all’impresa passa al Senato, prevedendo anche incentivi fiscali per il 2025

Senato, verso il sì alla partecipazione dei lavoratori nella gestione delle imprese

Verso il sì alla partecipazione dei lavoratori al capitale, alla gestione e ai risultati dell’impresa. Superato il primo traguardo alla Camera (che, non più tardi di una decina di giorni fa, ha dato il via libera con 163 voti favorevoli, 40 contrari e 57 astenuti), il disegno di legge di iniziativa popolare promosso dalla Cisl affronta ora l’esame del Senato in commissione Lavoro, in sede redigente.

Facendo riferimento all’attuazione dell’art. 46 della Costituzione, il disegno di legge individua e classifica le diverse forme di partecipazione dei lavoratori alla gestione dell’impresa:

  1. Partecipazione gestionale: comprende le varie forme di collaborazione dei lavoratori alle scelte strategiche dell’impresa.
  2. Partecipazione economico-finanziaria: prevede la partecipazione dei lavoratori ai profitti e ai risultati dell’impresa, anche attraverso strumenti di partecipazione al capitale, tra cui l’azionariato in sostituzione dei premi di risultato.
  3. Partecipazione organizzativa: riguarda le modalità di coinvolgimento dei lavoratori nelle decisioni relative alle diverse fasi produttive e organizzative dell’impresa.
  4. Partecipazione consultiva: avviene tramite l’espressione di pareri e proposte sulle decisioni che l’impresa intende adottare.

La proposta prevede anche incentivi fiscali per favorire la partecipazione dei lavoratori alla gestione dell’impresa. In particolare, per quanto riguarda la distribuzione degli utili, si stabilisce che, se corrisposti in esecuzione di contratti collettivi, siano soggetti a un’imposta sostitutiva del 5%, con un limite massimo di 5.000 euro lordi. Tuttavia, questa misura sarà valida solo per il 2025.

Inoltre, i dividendi derivanti dalle azioni attribuite in sostituzione dei premi di produttività, fino a un importo massimo di 1.500 euro annui, saranno esenti dal prelievo fiscale per il 50% del loro ammontare. Anche in questo caso, l’agevolazione sarà valida esclusivamente per il 2025.

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