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Atalanta-Inter, sfida scudetto al cardiopalma e il Napoli spera di approfittarne a Venezia

È la grande occasione dell’Atalanta di Gasperini che oggi dà l’assalto alla capolista Inter e allo scudetto. Ma il Napoli spera di avvantaggiarsi in laguna. Per la zona Champions occhio a Fiorentina-Juve e a Bologna-Lazio mentre il Milan piega il Como e riprende quota

Atalanta-Inter, sfida scudetto al cardiopalma e il Napoli spera di approfittarne a Venezia

Una domenica al cardiopalma. Il menù è più ricco che mai e coinvolge tutte le zone cardine della classifica. Atalanta-Inter (ore 20.45), ovviamente, è il piatto forte, ma anche Venezia-Napoli (12.30) può pesare tantissimo sia in chiave scudetto che salvezza. E poi c’è la corsa alle posizioni europee, a cominciare da Fiorentina-Juventus (18) e Bologna-Lazio (15), veri e propri scontri diretti con vista sulla Champions League, senza dimenticare Roma-Cagliari (16, spostamento dovuto alla Maratona cittadina). Spettatore interessato il Milan di Conceiçao, tornato in corsa dopo la vittoria sul Como (2-1) in uno dei quattro anticipi di ieri (gli altri sono stati hanno visto i successi di Torino e Verona contro Empoli e Udinese, oltre che il pareggio tra Monza e Parma).

Milan – Como 2-1: il Diavolo rimonta Fabregas con Pulisic e Reijnders

Vittoria importante e sofferta per il Milan, che torna a guardare la classifica con un po’ di ritrovato interesse, almeno fino a stasera. I risultati di Firenze e Bologna, infatti, potrebbero rilanciare le ambizioni europee della squadra, anche se il gioco continua a mostrare diversi limiti, forse troppi per sperare in una rimonta del genere. L’inizio dei rossoneri aveva fatto ben sperare, invece dopo il gol divorato clamorosamente da Musah, è salita in cattedra la squadra di Fabregas, padrona del campo pur senza creare grandi occasioni, almeno sino alla mezzora. Al 32’ Nico Paz ha costretto Maignan a una grande uscita, ma il francese non ha potuto nulla un minuto dopo su Da Cunha: gran tiro dalla distanza e Como in vantaggio (33’). Il Milan ha rischiato ancora al 44’, quando Alex Valle, a tu per tu con Maignan, ha sbagliato la rete del raddoppio.

I rossoneri sono rientrati negli spogliatoi tra i fischi, alla ricerca di una soluzione per ribaltare la partita. Conceiçao ha deciso di lasciare negli spogliatoi Bondo e Theo Hernandez per fare spazio a Fofana e Jimenez, ma il Como ha continuato a prendere l’iniziativa e al 51’ ha trovato la via del raddoppio con Da Cunha, fermato solo da un fuorigioco di pochi centimetri. È stata la sliding door della partita, perché al 55’ il Milan ha pareggiato con Pulisic, bravissimo a sfruttare l’assist di Reijnders e a battere Butez per l’1-1. Al 68’ l’americano ha provato a restituire il favore all’olandese, ma il suo tiro s’è stampato sulla parte superiore della traversa. Prove generali del 2-1, arrivato al minuto 76’: gran palla di Abraham, entrato poco prima al posto di uno spento Gimenez, e destro chirurgico di Reijnders, per il vantaggio rossonero. L’olandese s’è poi divorato il 3-1 in contropiede, ma il Como ha fatto soffrire non poco il Diavolo, nonostante il finale giocato in inferiorità numerica per l’espulsione di Dele Alli. Il Milan invece non ha incantato, ma ha vinto per la seconda volta consecutiva, per giunta in rimonta: al momento può bastare anche così, nella speranza che le altre continuino a rallentare, consentendogli di rientrare nella corsa all’Europa.

Conceiçao: “Vittoria meritata, non era facile. Reijnders e Pulisic giocano bene ovunque”

“La mia esultanza? È stata quella di un allenatore che ha visto la squadra sbagliare un paio di gol dopo 15′, poi che ha avuto difficoltà contro un Como in partita – l’analisi di Conceiçao -. Nell’intervallo abbiamo parlato e cercato di ricominciare a fare le cose che avevamo preparato. Non è stata una partita bellissima, ma abbiamo vinto con merito. Non era facile perché perdevamo 1-0 e avevamo davanti una squadra ben allenata e che sa bene quello che fa, noi abbiamo cominciato dopo a mettere in pratica quello che abbiamo preparato, comunque potevamo fare anche più di due gol. Gimenez? Sta lavorando tanto, lo vedo focalizzato in tutto quello che facciamo. Non è facile in Italia contro le squadre ben organizzate e difensivamente forti. C’è bisogno di un periodo normale per adattarsi, ma sarà molto importante per il resto della stagione, ne sono sicuro. Dove fa meglio Reijnders? Gioca bene ovunque, proprio come Pulisic”.

Atalanta – Inter (ore 20.45, Dazn)

Faccia a faccia con vista scudetto. Atalanta-Inter non è solo un big match, ma uno snodo fondamentale in chiave scudetto, con il Napoli spettatore interessatissimo. Gasperini ha davanti a sé l’occasione della vita, un’opportunità che potrebbe essere irripetibile, almeno a Bergamo. Inzaghi, invece, ha molto da perdere, forse tutto: se è vero che pochi, se non nessuno, criticherebbero Gasp in caso di mancato tricolore, è altrettanto vero che molti, se non tutti, parlerebbero di fallimento se non dovesse essere lui a vincerlo. A mettere ulteriore pressione sull’Inter c’è il Napoli, di scena a Venezia all’ora di pranzo: in caso di vittoria, gli azzurri scalerebbero in testa alla classifica, costringendo i nerazzurri a rispondere con la stessa moneta. La partita del Gewiss non sarà decisiva in senso assoluto (ci saranno ancora altre nove giornate, con 27 punti in palio), ma avrà un peso significativo. Una vittoria della Dea permetterebbe di agganciare l’Inter in classifica, mentre una vittoria nerazzurra spingerebbe l’Atalanta a -6, praticamente estromettendola dalla lotta per lo scudetto. Non va sottovalutato, inoltre, il calendario, considerando che quello di Bergamo sarà l’ultimo scontro diretto tra le prime tre. Fino ad ora, l’Inter è imbattuta, avendo vinto l’andata contro Gasperini (4-0) e pareggiato due volte contro Conte. Il calendario delle restanti 9 giornate sembra essere favorevole al Napoli.

L’ultimo ostacolo importante per Conte sarà il Bologna alla 31° giornata, dopodiché il potrebbe trovarsi su una discesa abbastanza libera. La squadra di Italiano giocherà un ruolo fondamentale nella volata scudetto: dopo aver incontrato gli azzurri, affronterà in serie Atalanta e Inter, quest’ultima nella domenica di Pasqua. Un altro fattore importante da considerare è che Atalanta e Napoli sono fuori da tutte le competizioni europee e possono concentrarsi interamente sul campionato, mentre l’Inter dovrà dividersi tra i quarti di Champions contro il Bayern e i due derby di Coppa Italia nelle semifinali. Ogni punto, insomma, può rivelarsi decisivo, a cominciare da questa sera.

Inzaghi: “La posta in palio è alta, l’approccio sarà fondamentale”

“Si affrontano due squadre che hanno entusiasmo e che stanno bene, conosciamo l’Atalanta, ha fatto un bellissimo percorso sia in Italia che in Europa – ha spiegato Inzaghi -. Sarà una partita da approcciare nel migliore dei modi con corsa, aggressività e determinazione perché sappiamo il valore dell’avversario che andremo ad affrontare. Bisognerà tenere una concentrazione altissima e cercare di essere sempre molto lucidi in campo, perché ci saranno tantissimi duelli e scelte da prendere nel corso dei 90 minuti. Siamo squadre molto offensive con i migliori attacchi della Serie A, quindi, bisognerà essere bravi e pronti a leggere ogni situazione: che sia un’azione di gioco o un calcio piazzato, bisognerà tenere molto alta la soglia di attenzione. Il 4-0 dell’andata? Quella era una delle prime partite stagionali, c’era ancora il mercato aperto, l’Atalanta era in emergenza, adesso sarà una gara completamente diversa, da approcciare nel migliore dei modi perché la posta il palio è alta”.

Atalanta – Inter, le probabili formazioni 

Atalanta (3-4-3): Carnesecchi; Djimsiti, Hien, Kolasinac; Bellanova, Ederson, De Roon, Zappacosta; De Ketelaere, Retegui, Lookman

In panchina: Rui Patricio, Rossi, Toloi, Ruggeri, Samardzic, Brescianini, Palestra, Pasalic, Maldini, Vlahovic 

Allenatore: Gasperini

Indisponibili: Kossonou, Scalvini, Scamacca, Posch, Cuadrado, Sulemana

Squalificati: Nessuno

Inter (3-5-2): Sommer; Pavard, Acerbi, Bastoni; Dumfries, Barella, Calhanoglu, Mkhitaryan, Carlos Augusto; Thuram, Lautaro

In panchina: Martinez, Di Gennaro, Bisseck, Frattesi, Asllani, Taremi, Correa, Arnautovic

Allenatore: Inzaghi

Indisponibili: Darmian, Zalewski, Dimarco, De Vrij, Zielinski 

Squalificati: Nessuno

Fiorentina – Juventus (ore 18, Dazn e Sky)

La prima notizia è che si gioca. Fiorentina-Juventus, a lungo a rischio per l’emergenza maltempo che ha colpito la Toscana, si disputerà regolarmente, in virtù del miglioramento climatico delle ultime ore. Ma se il cielo di Firenze, per fortuna, ha deciso di dare un po’ di tregua, non significa che il clima attorno a Thiago Motta sia sereno. Il tecnico bianconero, da tempo sotto osservazione, è finito definitivamente sul banco degli imputati dopo lo 0-4 con l’Atalanta di domenica scorsa. Per molti tifosi juventini, a dire il vero, il processo è già finito con la sua colpevolezza: la sentenza? Esonero a fine stagione, forse addirittura prima se le cose dovessero precipitare. Certe decisioni, ovviamente, non competono al popolo, ma anche Giuntoli, sino a qualche tempo fa legatissimo a Motta, sta vacillando. Nessuno aveva chiesto all’italo-brasiliano di vincere, però è evidente che troppe cose non abbiano funzionato nel modo giusto. Anzitutto le eliminazioni precoci dalle coppe, dannose sia dal punto di vista sportivo che economico (il mancato pass per gli ottavi di Champions è costato una ventina di milioni), per non parlare della svalutazione di alcuni giocatori, su tutti Koopmeiners, Nico Gonzalez, Douglas Luiz e Vlahovic. I tre grandi flop del mercato estivo e il giocatore più pagato della rosa (10,5 milioni che diventeranno 12 se dovesse restare in bianconero) rischiano di valere molto meno degli oltre 200 milioni spesi per acquistarli. Colpa della stagione altalenante, ma anche dell’adattamento a un gioco complesso, nel quale non esistono posizioni fisse e gerarchie interne, mentre per Vlahovic va fatto un discorso a parte, legato in gran parte alla situazione contrattuale. Sta di fatto che oggi, contro una Fiorentina rinfrancata dalla vittoria sul Panathinaikos, il vero big sembra essere proprio quel Kean cacciato senza prova d’appello e diventato invece vicecapocannoniere del campionato. Non va sottovalutato poi l’aspetto mentale, visto che si giocherà dopo Bologna-Lazio: se una delle due dovesse vincere, ecco che la Signora scenderebbe in campo da quinta in classifica, costretta a vincere per riprendersi la zona Champions, conditio sine qua non per la permanenza di Motta, almeno fino a giugno.

Thiago Motta: “Sento la fiducia di tutti, ma il mio futuro non è la priorità”

“Ci aspetta una gara complicata contro una squadra che viene da una vittoria in Europa – il pensiero di Thiago Motta -. Abbiamo fatto una buona preparazione per arrivare pronti, veniamo da una partita in cui il risultato è stato difficile da digerire. Con l’Atalanta abbiamo fatto 40’ bene, poi loro han giocato sui nostri errori e abbiamo concesso moltissime ripartenze all’avversario. Dopo quella gara eravamo arrabbiati e c’era delusione, però ora si ricomincia e dobbiamo reagire. I ragazzi si sono subito impegnati negli allenamenti e abbiamo fatto una buona preparazione per la gara contro la Fiorentina. Le voci sul mio futuro? In un momento così bisogna mantenere la calma ed essere lucidi per analizzare con oggettività la situazione e dare le giuste priorità. La mia comunicazione con la società è continua e costante e in questa settimana mi ha fatto molto piacere la vicinanza della proprietà. È giusto mettersi in discussione, ma adesso dobbiamo rimanere concentrati solo sulla partita e arrivare alla vittoria”.

Fiorentina – Juventus, le probabili formazioni 

Fiorentina (3-5-2): De Gea; Pongracic, Pablo Marì, Ranieri; Dodò, Mandragora, Cataldi, Fagioli, Gosens; Gudmundsson, Kean

In panchina: Terracciano, Martinelli, Moreno, Comuzzo, Parisi, Richardson, Folorunsho, Ndour, Beltran, Caprini, Adli, Zaniolo

Allenatore: Palladino

Indisponibili: Bove, Colpani

Squalificati: Nessuno

Juventus (4-3-3): Di Gregorio; Weah, Veiga, Kelly, Kalulu; Koopmeiners, Locatelli, Thuram; McKennie, Kolo Muani, Nico Gonzalez 

In panchina: Perin, Pinsoglio, Gatti, Costa, Rouhi, Cambiaso, Savona, Adzic, Conceiçao, Mbangula, Yildiz, Vlahovic

Allenatore: Thiago Motta

Indisponibili: Milik, Bremer, Cabal, Douglas Luiz 

Squalificati: Nessuno

Venezia – Napoli (ore 12.30, Dazn)

Esame di maturità. Il Napoli si presenta a Venezia con l’obbligo di vincere, sia per sé stesso che per sfruttare al meglio Atalanta-Inter di questa sera. Espugnare il Penzo garantirebbe un guadagno di punti matematico sulla concorrenza, viceversa resterebbero solo i rimpianti, oltre alle urla di Conte. Domenica scorsa gli azzurri sono tornati alla vittoria casalinga dopo 53 giorni di astinenza e ora vogliono sfatare il tabù dei tre punti in trasferta, che mancano dal 3-2 sull’Atalanta del 18 gennaio: da allora, sono arrivati due pareggi (Lazio e Roma) e una sconfitta (Como). Il Napoli punta a fare il sorpasso prima della sosta, ma Conte non vuole distrazioni e chiede di pensare solo alla trasferta di Venezia, tutt’altro che scontata. La squadra di Di Francesco ha fermato Lazio, Atalanta e Juventus, mostrandosi ancora presente nella corsa salvezza, quantomeno a livello mentale. A livello di motivazioni, però, gli azzurri non possono certo mancare e non solo per gli oltre mille tifosi al seguito. La sfida al Penzo sarà cruciale per la lotta scudetto e va affrontata con la massima intensità, evitando scivoloni in stile Como. Anche per questo Conte insisterà con il 3-5-2 delle ultime settimane, confermando in blocco la formazione che ha battuto la Fiorentina, dunque Lukaku e Raspadori in attacco e Spinazzola sulla fascia sinistra. Mazzocchi verrà convocato, mentre le condizioni di Neres e Anguissa sono ancora in fase di valutazione: il centrocampista, pur non essendo ancora disponibile, è stato convocato dal Camerun per le qualificazioni mondiali, ma il Napoli lo vuole pronto soprattutto per la sfida contro il Milan del 30 marzo.

Conte: “A Venezia come una finale Mondiale. Io alla Juve? Voci create ad arte”

“Tutte le partite in Serie A nascondono delle insidie, basta guardare la gara dell’Inter col Monza – il monito di Conte -. Non c’è mai niente di scontato, affrontiamo una squadra in salute e che si vorrà giocare le sue carte per salvarsi. Mi aspetto una grande gara, in questa stagione ci ha aiutato la possibilità di allenarci con grande continuità in settimana, altrimenti sarebbe stata molto dura. Ora mancano dieci gare e ci arriviamo con un bagaglio tattico ben assortito. Conterà tutto, ma io guardo solo a Venezia, per noi deve essere la finale mondiale. Abbiamo studiato le difficoltà che hanno avuto altre squadre su questo campo, ma tutto dipende da noi, da come le affronteremo. Quello che dico sempre e non mi stancherò mai di ripetere è che le partite si possono anche perdere, ma gli altri devono dimostrare di essere stati più forti tatticamente e qualitativamente. Non possiamo venire sconfitti sul desiderio e la voglia di vincere, mai secondi a nessuno. Le voci su un mio futuro alla Juve? Io non devo rispondere a nessuno, sono giochi mediatici, è arte in Italia, ne prendo atto”.

Venezia – Napoli, le probabili formazioni 

Venezia (3-5-2): Radu; Schingtienne, Idzes, Candé; Zerbin, Duncan, Nicolussi Caviglia, Kike Perez, Zampano; Maric, Oristanio

In panchina: Joronen, Grandi, Haps, Ellertsson, Marcandalli, Carboni, Busio, Condé, Bjarkson, Doumbia, Gytkjaer, Fila, El Haddad

Allenatore: Di Francesco

Indisponibili: Stankovic, Svoboda, Sagrado, Sverko

Squalificati: Yeboah

Napoli (3-5-2): Meret; Di Lorenzo, Rrahmani, Buongiorno; Politano, Gilmour, Lobotka, McTominay, Spinazzola; Lukaku, Raspadori

In panchina: Scuffet, Contini, Juan Jesus, Marin, Olivera, Mazzocchi, Anguissa, Billing, Hasa, Okafor, Simeone, Ngonge

Allenatore: Conte

Indisponibili: Neres

Squalificati: Nessuno

Bologna – Lazio (ore 15, Dazn) 

L’Europa chiama, Bologna e Lazio devono rispondere. L’appuntamento di oggi pomeriggio rappresenta molto più di una semplice partita, dato che entrambe le squadre si trovano a un bivio cruciale della stagione, con l’opportunità di agganciare il quarto posto e restare in corsa per un piazzamento in Champions League. La classifica è estremamente ravvicinata: la Juventus è quarta con 52 punti, la Lazio segue a 51 e il Bologna è appena dietro con 50. Un equilibrio totale che rende ogni sfida fondamentale, soprattutto in uno scontro diretto a dieci giornate dalla fine. Baroni, reduce dalle fatiche in Coppa contro il Viktoria Plzen, potrà contare sul ritorno di Tavares e Castellanos, recuperati rispettivamente da un affaticamento muscolare e da una lesione di medio grado. Nonostante il mese di stop, l’attaccante argentino ha già giocato titolare in Europa e lo farà anche al Dall’Ara, riprendendo il suo posto in attacco. Il terzino portoghese, invece, giocherà nella difesa a quattro, con Marusic a destra e la coppia centrale composta da Gila e Romagnoli, che arriva da una settimana straordinaria, coronata da tre gol. Il Bologna arriva al match con il morale alle stelle. La vittoria in rimonta contro il Verona ha rafforzato la consapevolezza del gruppo, dando una spinta ulteriore alla squadra di Italiano. Inoltre, la formazione rossoblù può contare sull’effetto Dall’Ara: con una sola sconfitta in stagione, il rendimento casalingo è tra i migliori della Serie A. Ma non solo: gli esterni, protagonisti nelle ultime gare, sono una risorsa fondamentale. Orsolini, Cambiaghi, Ndoye e Dominguez hanno trascinato il Bologna nelle rimonte più importanti e Italiano si affiderà ancora a loro, con l’obiettivo di fare un altro passo verso l’Europa.

Bologna – Lazio, le probabili formazioni 

Bologna (4-2-3-1): Skorupski; Calabria, Beukema, Lucumì, Lykogiannis; Freuler, Ferguson; Orsolini, Odgaard, Ndoye; Castro

In panchina: Bagnolini, Ravaglia, Holm, Erlic, De Silvestri, Casale, Miranda, Moro, Pobega, Fabbian, Aebischer, El Azzouzi, Dominguez, Dallinga, Cambiaghi, Pedrola

Allenatore: Italiano

Indisponibili: Nessuno

Squalificati: Nessuno

Lazio (4-2-3-1): Provedel; Marusic, Gila, Romagnoli, Tavares; Guendouzi, Rovella; Isaksen, Dia, Zaccagni; Castellanos

In panchina: Mandas, Furlanetto, Patric, Gigot, Provstgaard, Lazzari, Basic, Vecino, Dele-Bashiru, Tchaouna, Belahyane, Pedro, Ibrahimovic, Noslin

Allenatore: Baroni

Indisponibili: Hysaj

Squalificati: Nessuno

Roma – Cagliari (ore 16, Dazn)

Tutto sul campionato. Fuori da Europa League e Coppa Italia, la Roma può ora puntare esclusivamente alla qualificazione alle coppe europee attraverso le prossime dieci giornate. Un obiettivo che a novembre, quando Ranieri è subentrato sulla panchina giallorossa, sembrava un’impresa quasi impossibile e diventato invece realtà grazie allo splendido cammino degli ultimi quattro mesi. Dall’arrivo di Ranieri alla 13ª giornata, il percorso della squadra è stato da Champions League: 33 punti in 16 partite, come l’Atalanta (33), dietro solo al Napoli (34) e alla capolista Inter (36). Escluse le prime tre della classifica, infatti, la Roma ha accorciato il distacco con tutte le altre: la Juventus, quarta, era distante 11 punti, mentre ora il divario si è ridotto a soli 6, con il prossimo scontro diretto in programma il 6 aprile all’Olimpico. Anche sulla Lazio, quinta, Ranieri ha recuperato terreno: da -12 si è passati a -5, e anche qui c’è ancora lo scontro diretto da giocare, peraltro nella settimana in cui i biancocelesti giocheranno i quarti di Europa League. Restano 10 partite per inseguire un posto in Champions, a cominciare da quella odierna contro il Cagliari, eccezionalmente alle 16 per evitare la concomitanza con la Maratona. Per Ranieri, evidentemente, si tratta di una gara speciale contro il suo passato, ma il tecnico non potrà farsi influenzare dai sentimenti: la Roma ha bisogno di vincere per dimenticare la delusione di Bilbao e, soprattutto, per sfruttare al meglio un turno di campionato che prevede scontri diretti tra Fiorentina e Juventus e tra Bologna e Lazio

Ranieri: “Ho rivisto l’espulsione di Hummels, è stata esagerata. Ora focus sul campionato”

“Il focus deve essere sulle 10 partite, per i tifosi e la società – ha puntualizzato Ranieri -. Cinque gare in casa e altrettante fuori, giochiamocele alla morte e raccogliamo i punti che sappiamo meritarci. Sicuramente non ci sarà la stessa alternanza di prima, ma formazioni differenti così come i cambi, poi dipende da cosa mi dicono partita e settimana. Ora possiamo lavorare tutti i giorni e tutti saranno sotto la lente di ingrandimento. Dovbyk? Gli ho detto: ‘Tu pensi al gol e io alla prestazione. Se tu mi fai una buona prestazione e non segni io ci passo sopra. Ma se tu non mi fai la prestazione e nemmeno il gol, allora io inizio a pensare’. Lui deve lottare come lottano tutti, non si è arreso o meglio, non voglio crederlo, ma se dovesse farlo io ne ho altri 25 che vogliono giocare. Poi vorrei aggiungere una cosa sull’espulsione di Hummels a Bilbao: avevo visto l’immagine da un telefonino, ma non tutta la dinamica dell’azione. Io credo che ci possa anche stare il rosso, ma è un po’ forzato, non ci sono tutti e 4 i parametri per definirla chiara occasione da gol. È stato severo, ci poteva stare ma anche no…”.

Roma – Cagliari, le probabili formazioni 

Roma (3-4-2-1): Svilar; Rensch, Mancini, Ndicka; Saelemaekers, Koné, Cristante, Salah-Eddine; Soulé, Pellegrini; Shomurodov 

In panchina: Gollini, De Marzi, Hummels, Abdulhamid, Angelino, Nelsson, Baldanzi, Dovbyk, El Shaarawy, Dybala, Pisilli, Paredes, Sangaré, Gourna-Douath 

Allenatore: Ranieri 

Indisponibili: Celik

Squalificati: Nessuno

Cagliari (5-3-2): Caprile; Zortea, Palomino, Luperto, Mina, Obert; Makoumbou, Prati, Deiola; Viola, Piccoli

In panchina: Sherri, Ciocci, Adopo, Augello, Pavoletti, Felici, Gaetano, Jankto, Kingstone, Coman, Marin

Allenatore: Nicola

Indisponibili: Luvumbo, Zappa

Squalificati: Nessuno

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