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Borsa oggi 17 marzo: l’Europa guarda all’Ucraina e al piano Merz. A Milano riflettori su Stellantis, guadagna Saipem – DIRETTA

La settimana inizia con prudenza per le Borse europee, attente a sviluppi geopolitici e macroeconomici. In Italia, focus sull’inflazione di febbraio e sulle decisioni delle Banche centrali. Petrolio in rialzo, bene Saipem e Leonardo, giù il lusso – Segui la DIRETTA

Borsa oggi 17 marzo: l’Europa guarda all’Ucraina e al piano Merz. A Milano riflettori su Stellantis, guadagna Saipem – DIRETTA

La settimana inizia con cautela per le Borse europee, attente agli aggiornamenti sul conflitto in Ucraina e al voto in Germania sul piano di investimenti promesso dal cancelliere Friedrich Merz, previsto per domani. Si prevede un’approvazione di stretta misura, grazie al supporto dei verdi. Gli investitori monitorano anche i dati macroeconomici, soprattutto quelli provenienti dagli Stati Uniti, e le decisioni delle principali Banche centrali (Fed, Bank of Japan, Bank of Canada e Bank of England). Nel weekend, il segretario al Tesoro Usa, Scott Bessent, ha avvertito che non esclude una possibile recessione, mercoledì ci sarà la riunione della Fed di mercoledì, in attesa di segnali sugli impatti della politica commerciale.

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A metà giornata le piazze europee sono tutte positive ma con guadagni moderati. La migliore al momento è Madrid. In Italia l’attenzione è rivolta all’inflazione di febbraio che sale dell’1,6% e alla possibile riforma del “freno del debito”. Intanto, l’Ocse ha ridotto le previsioni di crescita globale, con il Pil atteso al 3,1% nel 2025 e al 3% nel 2026, rispettivamente in calo di 0,2 e 0,3 punti rispetto alle stime di dicembre. Per l’Italia, le stime di crescita sono state riviste al ribasso, con il PIL previsto a +0,7% nel 2025 e +0,9% nel 2026, con un taglio di 0,2 e 0,3 punti rispetto alle previsioni di dicembre. Per il 2024, la crescita italiana è stata rivista al rialzo, salendo a +0,7%, con un incremento di 0,2 punti.

Nel mercato delle materie prime, il petrolio è in rialzo grazie alle misure economiche della Cina per stimolare i consumi e agli sviluppi in Yemen. Il Brent supera i 71 dollari al barile, mentre il West Texas Intermediate supera i 67 dollari. Al contrario, il gas naturale scende sotto i 42 euro per Megawattora, con una flessione dell’1,2% a 41,7 euro. L’euro sale dello 0,17% a 1,088 dollari, in attesa di dati economici come l’indice dei prezzi al consumo in Italia e le vendite al dettaglio negli Stati Uniti. Bitcoin ritorna sopra gli 83 mila dollari.

A Milano, riflettori su Stellantis per il possibile trasferimento della produzione Maserati da Torino a Modena. Il ministro dell’Industria, Adolfo Urso, ha annunciato che il governo destinerà 2,5 miliardi di euro in tre anni per sostenere la componentistica dell’auto.

Risiko bancario: è partita l’opa volontaria di Banco Bpm su Anima, con l’obiettivo di acquisire una partecipazione del 45% per perseguire i suoi piani di integrazione, anche se non basta per una fusione mentre il Governo ha dato l’ok a Banca Ifis all’Opas su illimity Bank senza Golden Power. Sale così tutto il comparto bancario dove svettano Mps, maglia rosa di giornata, che guadagna oltre il 4,5% e Mediobanca.

Scatta Saipem che beneficia dell’aumento del prezzo del petrolio e un target price rivisto al rialzo da Jefferies, da 3,50 a 3,70 euro. Gli analisti vedono resistenza a 2,142 e 2,196 euro. Citigroup ha invece abbassato il target price di Prysmian da 73 a 69 euro, mantenendo il rating “Buy”. Berenberg ha alzato il target price su Brunello Cucinelli da 120 a 125 euro (rating buy) ma il titolo non ne beneficia ed è al momento il peggiore sul listino.

Sale ancora Leonardo, spinta dalla corsa al riarmo europeo e da nuove commesse in arrivo da Airbus.

Lo spread Btp-Bund scende a 105 punti basi.

I mercati asiatici chiudono in rialzo, sostenuti dalle speranze di pace in Ucraina. La Borsa di Seul è la migliore della zona, con un aumento dell’1,7%. Tokyo e Sydney salgono rispettivamente dello 0,9% e dello 0,8%. L’indice Hang Seng di Hong Kong guadagna lo 0,96%, mentre Shanghai e Shenzhen sono appena sopra la parità, dopo che la produzione industriale in Cina è aumentata del 5,9% nei primi due mesi del 2025, segnando un dato migliore delle previsioni, ma in calo rispetto a dicembre. Pechino ha lanciato un piano per stimolare i consumi interni, con l’obiettivo di aumentare i redditi e stabilizzare i mercati.

Apertura debole ma sopra la parità per Wall Street mentre gli investitori si concentrano sull’impatto dei dazi imposti dal presidente Donald Trump sull’economia. In uscita i dati macroeconomici: un rapporto del Dipartimento del Commercio ha mostrato che le vendite al dettaglio sono rimbalzate meno del previsto a febbraio, dopo un calo rivisto dell’1,2% a gennaio.

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