Anche Buzzi Unicem entra nel mercato degli Emirati Arabi. tramite la sua controllata TC Mena Holdings Ltd, ha acquisito il 37,6% di Gulf Cement Company (GCC), società quotata alla Borsa di Abu Dhabi e con sede negli Emirati Arabi Uniti. Inoltre ieri TC Mena ha lanciato un’Opa sugli azionisti rimanenti di GCC, offrendo 0,56 AED per azione, con risultati attesi per l’11 aprile 2025.
Piazza Affari premia l’operazione con un rialzo del titolo dell’4,30% a 52,15 euro.
Se l’acquisizione sarà completata, il costo totale per il 100% sarà di circa 65 milioni, finanziati interamente con risorse proprie e linee di credito.
Chi è Gulf Cement Company
Gulf Cement Company gestisce una cementeria a Ras Al Khaimah con una capacità produttiva annua di circa 2,4 milioni di tonnellate (il 6% della capacità produttiva di Buzzi senza tener conto del Messico). Nel 2024 la neo acquisita ha registrato un fatturato di 120 milioni di euro (il 3% di quello di Buzzi) e un ebitda di 7 milioni (0,5%).
Gli analisti approvano
Per quanto si tratti di un deal di dimensioni ridotte, Buzzi pagando un prezzo contenuto (di poco superiore ai 30 euro per tonnellate) si assicura l’entrata in un mercato geografico non presidiato e che potrebbe trovarsi al bottom del ciclo, quindi offrire significative opportunità di ripresa, osservano gli analisti di Websim. Inoltre, maggiori efficienze operative potrebbero portare a significativi miglioramenti in termini di margini. Infine, l’impianto ha accesso al porto e pertanto potrebbe essere utilizzato per l’export via nave.
Il prezzo dell’opa, dice Equita, implica una valorizzazione del 100% della società pari a 65 milioni di euro con un multiplo ev/ebitda implicito sui numeri 2024 di 11, “ma che pensiamo possa scendere rapidamente alla luce della capacità produttiva della società”. L’operazione è finanziata con mezzi propri con Buzzi che a fine 2024 aveva 755 milioni di euro di cassa netta. Si tratta di una piccola acquisizione, ma è interessante dato l’ingresso di Buzzi in un nuovo mercato che offre interessanti opportunità di sviluppo, pensiamo soprattutto sull’export e che beneficia di costi dell’energia particolarmente contenuti” dice ancora Equita che apprezza anche il maggior attivismo sull’utilizzo della cassa netta, attesa in area 1,3 miliardi nel 2025 (il 13% della capitalizzazione di mercato di Buzzi) con questo deal che segue l’acquisizione del business brasiliano e il buyback da 200 milioni. Equita ha un target price a 47 euro con rating buy sull’azione.
Banca Akros ha alzato le sue stime sull’ebitda al 2026 di Buzzi di circa il 7% per tener conto del fondo speciale per le infrastrutture da 500 miliardi di euro annunciato in Germania. “Notiamo che la Germania ha rappresentato il 15% dell’ebitda del gruppo nel 2023 e ci aspettiamo che il fondo sostenga il mercato del cemento nel Paese, riducendo il rischio al ribasso sui margini nel medio termine. Aumentiamo, quindi, il nostro target price sul titolo da 43 a 50 euro e confermiamo la nostra raccomandazione neutral. Al prezzo obiettivo il titolo tratterebbe a un multiplo prezzo/utile 2026 di 10,4, superiore alla media degli ultimi 7 anni di circa 9″, precisa Banca Akros.