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Giuliano Amato controcorrente: “Trump ce lo siamo meritato ma gli argini al trumpismo ci sono”

Per Amato la nuova presidenza Trump non è arrivata per caso ma hanno contato anche gli errori dei democratici. Però non bisogna confondere un Presidente che si muove da “sovrano assoluto e capriccioso” con gli Stati Uniti e tocca all’Europa fare la sua parte per difendere i valori democratici

Giuliano Amato controcorrente: “Trump ce lo siamo meritato ma gli argini al trumpismo ci sono”

Giuliano Amato, ex premier e Presidente emerito della Corte costituzionale, ci spinge a pensare controcorrente e a fare un bagno di realismo sul ciclone Trump ma lasciandoci uno spiraglio di speranza che il trumpismo possa essere fronteggiato e superato, anche se non a brevissimo termine. In un’ampia intervista a “La Repubblica” Amato va subito al cuore del problema senza nascondere il suo turbamento per lo sconvolgimento provato dal Presidente americano: “Trump sta travolgendo l’Occidente con la forza impetuosa di un ciclone, ma potevamo prevederlo e soprattutto evitarlo. Ce la siamo voluta. E ora diamoci da fare per uscirne”. L’errore è stato che “i democratici come me – sostiene Amato – hanno sostenuto tutte le battaglie progressiste ma si sono allontanati dagli ideali tradizionali che uniscono la società” ed è qui che “arriva Trump, capace di intercettare l’insoddisfazione fino a diventarne l’interprete chirurgico” e muovendosi da “sovrano assoluto e capriccioso”. Ma “non dobbiamo commettere l’errore di far coincidere gli Stati Uniti con Trump”. La possibilità di superare il trumpismo e di evitare guai irreparabili c’è “con una sola certezza: la sopravvivenza dei valori democratici dipende largamente dall’Europa” a partire da “una difesa e una politica estera comune per sedersi al tavolo del governo del mondo” e recuperando la Gran Bretagna a una difesa comune”. Amato segnala che la politica trumpiana dei dazi “produrrà un’inflazione molta alta”, che la scure sul pubblico impiego sta già suscitando “nuovi malumori”, che c’è il potere delle Corti e che c’è la grande speranza delle nuove generazioni che prendono molto sul serio il cambiamento climatico. L’ex premier è molto critico anche sullo schiacciamento di Trump sulla Russia e osserva: “Ma Trump è sicuro che le concessioni allo zar russo, con l’intento di separarlo dalla Cina, abbiano come effetto il rafforzamento degli Stati Uniti e non il contrario?” Conclusione: “Non dobbiamo scoraggiarci: i tempi lunghi della storia sono dalla nostra parte”. Speriamo che Amato abbia ragione ma che l’alt a Trump arrivi molto prima.

1 thoughts on “Giuliano Amato controcorrente: “Trump ce lo siamo meritato ma gli argini al trumpismo ci sono”

  1. Miranda Provvidenti · Edit

    E invece, caro Dottor Sottile, a noi ci conviene pensare che gli stati uniti coincidano proprio con Trump.
    Non è conveniente, allo stato attuale delle cose, pensare altro. Quanto ha preso Trump, il settanta per cento ? Vuol dire che ogni americano è al settanta per cento come lui. Le categorie da Lei proposte, gentile onorevole Amato, sono onorevoli, come Lei, ma un po’ lente, antiquate, poco pragmatiche e per nulla operative. Qui c’è da fare molto, ma molto molto, e parlare poco, anzi per niente. Gli Stati Uniti vanno scaricati, vanno rottamati molto velocemente perché si incamminino altrettanto velocemente sulla via del tramonto, a braccetto col loro amato sponsor Vladimir Puppolo. Ogni nazione deve pensare per sé, lo hanno stabilito loro per primi questo principio.
    A loro non importa dell’Ucraina né dell’Europa ? Non importa della Nato ? Non importa dell’Alleanza Atlantica ?
    Bene, si mobilitino per uscirne, e alla svelta, e non solo a parole, poiché le pratiche da espletare a tale scopo sono onerose e numerose, come Lei sa.
    Una volta che saranno fuori dalla logica atlantica, cioè una volta fuori dal focus ucraino, le loro tecnologie e competenze militari diverranno obsolete in breve tempo, e si ritroveranno alla pari dei loro degni compari – i kremlin ubriaconi – a sognare di ricostituire gli stati uniti che furono, così come Puppolo sogna l’unione sovietica che fu.
    Make America Crap Again !

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