Condividi

Borse chiusura 6 marzo: boom dei rendimenti del Bund tedesco. Bce spinge i listini europei. Trump fa male a Wall Street

Il probabile aumento del debito pubblico fa volare i rendimenti dei Bund tedeschi, al record da 15 anni. Il Btp decennale sfiora il 4%. Ancora una buona seduta dei listini europei, trainarti dalla Germania. Wall Street e Nasdaq partono malissimo e poi recuperano un po’: determinante la confusione di Trump sui dazi

Borse chiusura 6 marzo: boom dei rendimenti del Bund tedesco. Bce spinge i listini europei. Trump fa male a Wall Street

Borse della zona euro in rialzo (nel giorno in cui la Bce ha nuovamente tagliato i tassi dello 0,25%) e Wall Street in rosso. È questo il quadro che si osserva anche oggi, al termine della seduta continentale, una tendenza che dura da inizio anno, con gli investitori che hanno cominciato a spostarsi sulle azioni del Vecchio Continente, a sconto rispetto ai prezzi esorbitanti di New York. Inoltre, nonostante la rapidità e l’ostinazione con cui il presidente Donald Trump vuole riportare gli Usa a primeggiare nel mondo, i mercati stanno rispondendo picche, innervositi dagli scatti in avanti e dalle virate repentine del tycoon sui dazi. Ieri sembrava che il presidente degli Stati Uniti avesse deciso di rinviare di un mese le tariffe sul settore auto per Messico e Canada, oggi sembra che la decisione sarà estesa a tutte le merci. Intanto il deficit della bilancia commerciale Usa a febbraio ha aggiornato il suo record, proprio a causa della corsa alle importazioni per timore delle nuove imposte doganali.

Ondina verde in Eurolandia, in rosso Londra e New York

Piazza Affari chiude con un guadagno dello 0,68% a 38.779 punti base una seduta molto volatile, partita bene in scia alla decisione del presidente degli Stati Uniti di congelare per un mese i dazi sull’auto per Canada e Messico, passata poi in rosso e infine nuovamente positiva.

Nella zona euro svetta ancora Francoforte, +1,07%, sull’attesa di un cambiamento epocale sul debito con il nuovo governo e di un maxi piano di investimenti, anche nella difesa, mentre a Bruxelles Ursula Von der Leyen ha presentato oggi il piano per il riarmo della regione, orfana dell’ombrello degli Stati Uniti.

Parigi segna un progresso dello 0,46%, Amsterdam dello 0,28%, Madrid +0,06%. Fuori dal blocco arretra Londra, -0,79%.

Oltreoceano Wall Street ha aperto in netto ribasso e ora si muove in calo, pur limitando le perdite (S&P 500 -0,69%). C’è attesa per il rapporto sull’occupazione di febbraio, che sarà pubblicato domani; ieri i dati sull’occupazione nel settore privato si sono dimostrati nettamente inferiori al consensus, mentre oggi le nuove richieste dei sussidi sono state minori (e quindi meglio) del previsto.

Il fronte ucraino visto dagli Usa è un altro punto interrogativo: Reuters scrive che il presidente Trump prepara una nuova sorpresa a Zelensky e sta pianificando di revocare lo status legale temporaneo per circa 240.000 ucraini fuggiti dalla guerra.

LEGGI ANCHE: Borsa, la diretta di oggi 6 marzo

La Bce taglia i tassi, ma il futuro è un’incognita

La giornata è stata ricca di eventi, a partire dal sesto taglio dei tassi d’interesse in nove mesi da parte della Bce, che ha portato quello sui depositi al 2,5%. La mossa era attesa, ma il futuro è incerto e un ulteriore allentamento dipenderà dai dati. Christine Lagarde ha detto che la banca centrale potrebbe anche prendersi una pausa e che non si possono assumere impegni, visto l’elevato grado d’incertezza del momento. Intanto lo staff di Francoforte ha tagliato le stime sul pil (allo 0,9%) e le previsioni d’inflazione (al 2,3%) per la regione. Le revisioni, ha spiegato la Bce, riflettono la debolezza delle esportazioni e degli investimenti, causata dall’incertezza sulle politiche commerciali e economiche.

Nel frattempo, il contesto geopolitico resta teso, con il Consiglio europeo straordinario in corso a Bruxelles e con Macron che offre un ombrello nucleare agli alleati europei. Nonostante i molti timori sottostanti a questa situazione, c’è da dire che gli europei stanno dimostrando una certa celerità nel cercare di rimpiazzare la mancanza dell’amico americano e questa difficile situazione sembra presentare anche alcune opportunità. È il caso della francese Eutelsat, che rappresenta una possibile alternativa a Starlink anche in Ucraina. Il titolo oggi perde il 10%, ma in cinque giorni ha guadagnato quasi il 600% e ieri il prezzo per azione è salito fino al 147%, segnando un record assoluto.

Euro in rialzo

C’è un altro dubbio che serpeggia in questo periodo. Mentre pochi mesi fa si dava per scontato che l’allentamento monetario della Bce quest’anno sarebbe stato superiore a quello della Fed, ora si comincia a dubitare di questo percorso, dopo dati macro provenienti dagli Stati Uniti che hanno deluso e con la guerra commerciale globale che tiene tutti con il fiato sospeso e che potrebbe far ripartire l’inflazione in un contesto di economia a stelle e strisce più stanca. Il rapporto sul lavoro in uscita domani potrà offrire qualche nuova indicazione, intanto il dollaro resta sotto scacco e anche oggi perde terreno contro le principali valute. La moneta unica vede un cross al momento oltre 1,082 (+0,33%).

Tra le materie prime sono in lieve ribasso oro e petrolio. Il Brent tratta a 69,15 dollari al barile.

Piazza Affari, svetta Fineco, crolla Amplifon

Le performance delle blue chip di Piazza Affari sono racchiuse oggi tra il balzo di Finecobank, +8,1% e il crollo di Amplifon -15,67%. Il titolo della società di risparmio gestito ha beneficiato degli ottimi dati della raccolta di gennaio, mentre la società leader negli apparecchi acustici ha deluso con i numeri del 2024.

Si conferma in denaro Buzzi, +8,04%, dopo lo scatto di ieri in vista dei ciclopici programmi di spesa tedeschi. Bene Stm, +4,52% e tra le banche brilla Bper +3,16%.

Torna in alto Telecom, +2,67%, che ieri ha presentato i risultati dello scorso anno, confermando il miglioramento del business post cessione di netco nel secondo semestre, come preannunciato dai conti preliminari comunicati a febbraio.

Nel settore auto sono in evidenza Iveco +2,53% e Stellantis +2,07%.

Poste sale del 2,43%, spinta anche dalla promozione a ’overweight’ da ’neutral’ da parte di JP Morgan.

Leonardo guadagna il 2,12%, dopo aver annunciato una nuova partnership sui droni con la turca Baykar.

I ribassi sono pesanti per Inwit -4,42%, Cucinelli -3,73%, Diasorin -3,36%, Saipem -2,34%, Ferrari -1,8%. Debolezza per le utility.

Spread stabile, rendimenti ancora su

Salgono anche oggi i rendimenti dei titoli di Stato dell’area euro, con il Btp decennale che in giornata si è avvicinato al 4%. A fine seduta il tasso è indicato al 3,93%, contro il 2,87% del Bund di pari durata per uno spread stabile a 106 punti base.

Commenta