Curata dal direttore artistico de Le Stanze della Fotografia, Denis Curti, la rassegna Robert Mapplethorpe. Le forme del classico è organizzata e promossa da Marsilio Arte e Fondazione Giorgio Cini in collaborazione con la Fondazione Robert Mapplethorpe di New York. La mostra sarà esposta a Venezia, all’interno del centro fotografico Le Stanze della Fotografia, sull’isola di San Giorgio Maggiore, dal 10 aprile al 6 gennaio 2026.
La mostra presenta 200 immagini mai viste prima
Nella retrospettiva dell’artista emerge la ricerca di Mapplethorpe di una perfetta sinuosità, di una rotondità sensuale e sacrale, che è possibile riscontrare nelle fotografie esposte a Venezia dei perfetti corpi maschili e femminili, così come nelle magnifiche immagini dei fiori, svelati nella loro nudità, vere e proprie composizioni poetiche, ambigue e delicate al tempo stesso.
Come osserva il curatore Denis Curti, «Mapplethorpe usa la fotografia per reinterpretare e rinnovare l’estetica classica, accentuando il dialogo tra il corpo vivo e la scultura ideale. Il confronto evidenzia la sua abilità nel trasporre la perfezione e la grazia della scultura classica nella fotografia contemporanea, attraverso l’attenzione al dettaglio e alla luce, creando un ponte tra passato e presente. Le statue, dominate da una sessualità incompiuta, ci mettono davanti all’importanza della carne nel linguaggio seduttivo. Mapplethorpe ne scioglie le membra marmoree per far emergere una bellezza sensuale che pulsa sotto tonnellate di rigidità, dando loro una nuova vita».

La retrospettiva espone molti nudi maschili che celebrano il corpo con un inno alla perfezione classica, enfatizzando forza, sensualità e simmetria attraverso un uso raffinato della luce e della composizione, esplorando il desiderio e l’erotismo e sfidando gli schemi sociali tradizionali. Molti i ritratti presentati alle Stanze della Fotografia: dalla celebre serie dedicata alla compagna e amica Patti Smith, immortalata in pose intime e iconiche che esprimono la sua figura androgina e la sua vulnerabilità, a quelli di Lisa Lyon, bodybuilder e musa dell’autore, che esplorano il vigore, la resistenza e la femminilità, trascendendo le convenzioni di genere. Mapplethorpe cattura il suo corpo scolpito, celebrando la potenza e la bellezza attraverso parametri estetici classici. In mostra anche i ritratti di Truman Capote, Glenn Close, Richard Gere, Keith Haring, David Hockney, Annie Leibovitz, Yoko Ono, Robert Rauschenberg, Isabella Rossellini (in copertina), Susan Sarandon, Susan Sontag, Andy Warhol, e molti altri. Il ritratto fotografico per Mapplethorpe non rappresenta solamente l’incontro intimo tra due personalità, ma una sorta di altare visivo dove la corporeità del soggetto viene trasfigurata, resa partecipe di un gioco di desiderio e possesso.