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Unicredit, cautela strategica: tempi più lunghi per Banco Bpm e crescita in Generali. Le prossime mosse di Orcel

L’ad Andrea Orcel gioca su più tavoli, aspettando che tutti i tasselli vadano al loro posto prima di prendere la decisione finale. La strategia è chiara: nessuna fretta, solo mosse ben ponderate

Unicredit, cautela strategica: tempi più lunghi per Banco Bpm e crescita in Generali. Le prossime mosse di Orcel

Unicredit rallenta la corsa su Banco Bpm e prende tempo. Secondo Il Messaggero la decisione finale sull’offerta non arriverà prima di metà-fine giugno, nonostante l’assemblea straordinaria anticipata al 27 marzo per approvare l’aumento di capitale a servizio dell’Ops sul Banco. Andrea Orcel, nel corso della sua recente missione romana, avrebbe lasciato intendere che la banca vuole prima valutare tre fattori chiave: l’esito dell’Opa di Banco Bpm su Anima (che ha appena ottenuto semaforo verde da Bankitalia), il via libera della Bce al Danish Compromise e i risultati del primo trimestre di Bpm, attesi per il 7 maggio. Il mercato, intanto, assegna alla banca milanese un valore superiore di circa 1 miliardo rispetto al concambio iniziale di Unicredit. Un divario che potrebbe spingere Orcel a rivedere la proposta o addirittura a rinunciarvi, soprattutto dopo il rialzo del prezzo dell’Opa su Anima da 6,2 a 7 euro deciso dall’assemblea di Piazza Meda.

Intanto, il titolo Unicredit corre a Piazza Affari (+5,65%) a 52,58 euro per azione.

Unicredit punta a Generali?

Parallelamente, Orcel starebbe rafforzando la posizione di Unicredit in Generali. Secondo Il Sole 24 Ore, l’obiettivo è salire dall’attuale 5,3% (4,2% dei diritti di voto) a una soglia vicina al 10% in vista dell’assemblea per il rinnovo del board, prevista per l’8 maggio ma che potrebbe essere anticipata ad aprile. La banca non ha ancora preso una posizione ufficiale, ma gli analisti ritengono questa mossa strategica per avere un ruolo più influente nella governance della compagnia triestina.

Mentre Unicredit prende tempo su Banco Bpm, e forse pensa di crescere nel Leone, monitora anche altri dossier, tra cui il Golden Power sul quale ha avviato i primi contatti con il governo, anche se i rapporti restano tesi secondo Milano Finanza, e l’evolversi della scalata di Mps su Mediobanca.

Golden Power, Commerz e Mediobanca: gli altri dossier aperti

Nella sua trasferta romana, il top manager ha anche avviato un primo giro di incontri sulla procedura di Golden Power, rassicurando il governo su filiali, dipendenti e impieghi, compatibilmente con le norme Antitrust. Il processo dura 45 giorni più un’eventuale proroga di 15 giorni, quindi si potrebbe arrivare fino al 10 maggio prima di una decisione definitiva.

Sul tavolo ci sono anche le ambizioni di Unicredit in Germania, con la possibile scalata a Commerzbank, e le mosse di Mps su Mediobanca, che a loro volta si intrecciano con la partita delicata del rinnovo dei vertici di Generali. Il triangolo Siena-Milano-Trieste si complica ulteriormente con la possibile azione congiunta di Delfin e Caltagirone su Mediobanca, che potrebbe spingere il Leone di Trieste e Piazzetta Cuccia a presentare esposti a Consob, Bankitalia e Bce per dimostrare un’azione di concerto. Se l’ipotesi fosse accolta, Delfin e Caltagirone potrebbero essere obbligati a lanciare un’Opa su Mediobanca o a congelare le quote in eccesso.

La strategia di Orcel resta improntata alla prudenza: nessuna accelerazione sul Banco senza certezze, mentre sul fronte Generali sembra decisa a consolidare la propria posizione.

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