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Difesa ma anche ricostruzione: cosa fanno i titoli? Dopo le dichiarazioni dei leader Ue sul riarmo brillano Leonardo e Fincantieri insieme a Buzzi e Webuild

Le dichiarazioni del weekend da parte dei leader europei vanno tutte nella direzione di cercare fondi per difesa e infrastrutture. La reazione dei titoli in Borsa

Difesa ma anche ricostruzione: cosa fanno i titoli? Dopo le dichiarazioni dei leader Ue sul riarmo brillano Leonardo e Fincantieri insieme a Buzzi e Webuild

In una Piazza Affari che mostra un tiepido rialzo dello 0,70%, spicca il volo Leonardo, ma anche altri titoli che hanno a che fare con la difesa e la ricostruzione dopo le dichiarazioni del weekend. A dare il “la” è stata la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen con il suo “Dobbiamo riarmarci”, a cui sno seguite le dichiazioni di Macron e le ipotesi di nuovi fondi dedicati da parte del governo tedesco.

Leonardo, forte anche dell’upgrade di JP Morgan che ha alzato il target price a 44 euro, da 33,5 euro, stamane ha fatto scintille segnando in alcuni momenti anche un+17%. A metà seduta mostra comunque un guagagno di oltre l’11% a 42,87 euro dopo un picco a 45,50 euro. Ottima performance anche di Fincantieri che alla stessa ora quota 9,86, in rialzo del 4,38%, dopo un picco a 10,31 euro. Oltre ai titoli più direttamente legati alla produzione di armi, sono in positivo anche quelli più legati alla costruzione di infrastrutture: Buzzi Unicem è a 44,18 euro, in rialzo dell’1,42%, dopo un massimo a 44,42 euro. Webuild segna un +0,38% a 3,20 euro dopo un picco a 3,24%.

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Ursula von der Leyen: “Dobbiamo riarmarci”

Dopo lo strappo in diretta tv tra il presidente americano Donald Trump e il leader ucraino Volodymyr Zelenskyj, la presidente della Commissione Ue Ursula von der Leyen, in conclusione del vertice ad alta tensione a Londra con 19 leader occidentali, ha sottolineato che l’Unione Europea deve “urgentemente” riarmare e aiutare l’Ucraina a trasformarsi in un “porcospino d’acciaio” che risulti “indigesto per futuri invasori” come la Russia. “Dobbiamo mettere l’Ucraina in una posizione di forza”, ha detto von der Leyen ai giornalisti, sottolineando che il Paese deve avere “i mezzi per fortificarsi e rafforzarsi” e garantire la sua “sopravvivenza economica e la resilienza militare” nel breve e nel lungo termine. Questi mezzi, ha spiegato, dovrebbero includere un continuo sostegno finanziario e militare da parte degli alleati.

Macron: occorrono finanziamenti innovativi per la difesa

Reduce dal vertice di Londra, il presidente francese, Emmanuel Macron ha detto che bisogna prepararsi a spendere il 3,5% del PIL per la difesa. “Da tre anni i russi spendono il 10% del loro PIL per la difesa”, “dobbiamo quindi prepararci al futuro, fissando un obiettivo pari a circa il 3/3,5% del PIL”. Secondo Macron questo deve essere il tema centrale del vertice europeo straordinario previsto per giovedì. “Ci sono fondi di coesione strutturale e fondi di programmi esistenti che non vengono utilizzati”, osserva. “E voglio che alla Commissione venga dato il mandato di ricorrere a finanziamenti innovativi. Vale a dire, sia prestiti congiunti, sia il Meccanismo europeo di stabilità per raccogliere insieme somme considerevoli. Probabilmente inizialmente avremo bisogno di 200 miliardi di euro per poter investire”, ha aggiunto.

La Germania pensa a fondi per difesa e anche infrastrutture

Intanto in Germania, Cdu e Spd, i due partiti in trattativa per la formazione del nuovo governo tedesco stanno valutando la possibilità di istituire un vasto piano di investimenti, riporta il giornale tedesco Bild, mentre fonti di Reuters parlano dell’ipotesi di costituzione di due fondi, uno per la difesa e uno per le infrastrutture da circa 400/500 miliardi ciascuno.

La questione è stata discussa venerdì durante le trattative tra i conservatori di Friedrich Merz, vincitori delle recenti elezioni legislative, e i socialdemocratici di Olaf Scholz, con i quali vogliono allearsi per formare una coalizione di maggioranza alla Camera dei deputati, ha riferito il quotidiano citando fonti vicine ai negoziatori. Il quotidiano parla di un volume di “diverse centinaia di miliardi di euro”.

Secondo indiscrezioni di Reuters, i leader politici tedeschi stanno discutendo la creazione di due fondi speciali del valore fino a un trilione di euro per rafforzare Difesa e Infrastrutture, con l’obiettivo di dare una risposta alle richieste di garantire elevate capacità militari e la modernizzazione della sua economia.

Il mercato attende di capire se ci sarà consenso politico. Già la scorsa settimana si era ipotizzato da parte della Germania la costituzione di un fondo per la difesa, parlando in quel caso di soli 200 miliardi. Ma il problema potrebbe essere l’accordo politico. I funzionari dei cristiano-democratici di Merz e della Spd devono vedere come aggirare le rigide restrizioni tedesche sui prestiti governativi e sul “tetto al debito” per poter poi liberare risorse per l’esercito, riportano alcuni media tra cui Bloomberg, e stanno valutando di sollecitare un voto in Parlamento sul nuovo pacchetto entro il 24 marzo, prima che la nuova legislatura entri in carica. “Se la Germania lanciasse con successo un fondo straordinario per la Difesa da 400 miliardi euro su 10 anni” ipotizzano gli analisti di Intesa Sanpaolo, la spesa per il settore “del Paese raggiungerebbe tra i 90 e i 110 miliardi euro, pari al 2,25-2,75% del Pil o anche oltre”.

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