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Nvidia chiude un altro anno da record: l’intelligenza artificiale spinge i conti alle stelle, ma l’outlook non sorprende

Nvidia ha stracciato ogni previsione nel quarto trimestre e nell’anno fiscale 2025, superando i 130 miliardi di ricavi grazie alla domanda di AI e data center. Ma l’outlook ha messo il freno al titolo nelle contrattazioni after hours: i numeri da record ormai non sorprendono più il mercato

Nvidia chiude un altro anno da record: l’intelligenza artificiale spinge i conti alle stelle, ma l’outlook non sorprende

Nvidia continua la sua corsa inarrestabile nel mondo della tecnologia, spinta dalla crescente domanda di intelligenza artificiale e calcolo avanzato. I risultati del quarto trimestre e dell’intero anno fiscale 2025 parlano chiaro: l’azienda ha generato ricavi trimestrali da 39,3 miliardi di dollari, con un aumento del 12% rispetto al trimestre precedente e un incredibile +78% su base annua. Il dato annuale è ancora più impressionante: 130,5 miliardi di dollari di fatturato, più del doppio rispetto al 2024 (+114%). L’utile per azione ha raggiunto 89 centesimi, superando le previsioni degli analisti (84 centesimi). Su base annua, è cresciuto del 147%, toccando 2,94 dollari per azione.

Nonostante i numeri da capogiro, il colosso dei chip ha mantenuto il dividendo trimestrale a 0,01 dollari per azione, che sarà distribuito il 2 aprile 2025 agli azionisti registrati entro il 12 marzo.

Le azioni di Nvidia hanno chiuso a 131,28 dollari, con una crescita del 66,81% negli ultimi 12 mesi, nonostante un calo del 5,04% negli ultimi tre mesi. A margine della trimestrale, il titolo ha iniziato a perdere circa l’1,6% nelle contrattazioni after hours, mentre sale del 2,6% nel pre-mercato.

La forza di Nvidia: data center e AI

Il cuore pulsante di questa espansione è il settore dei data center, ricavi per 35,6 miliardi nel trimestre, un balzo del 16% rispetto al trimestre precedente e del 93% su base annua. Su base annua, i ricavi sono saliti del 142% a 115,2 miliardi di dollari. Il ceo di Nvidia, Jensen Huang, ha esaltato il ruolo strategico dell’AI, affermando che la domanda per il supercomputer Blackwell ha superato ogni aspettativa. “La domanda per Blackwell è straordinaria, poiché l’AI di ragionamento introduce una nuova legge di scala: aumentare la capacità computazionale per l’addestramento rende i modelli più intelligenti, mentre aumentare la capacità per il ragionamento prolungato rende le risposte più precise”. Huang ha inoltre sottolineato che Nvidia ha avviato con successo la produzione su larga scala dei supercomputer AI Blackwell, generando vendite per miliardi di dollari già nel primo trimestre.

Sul fronte della redditività, big tech Usa ha registrato utili per azione di 0,89 dollari, battendo le previsioni degli analisti di 0,05 dollari. Se si escludono costi straordinari e compensi azionari, il risultato non-GAAP è ancora più forte: 0,89 dollari per azione nel trimestre (+71% rispetto all’anno scorso) e 2,99 dollari per l’intero anno (+130%). Il margine lordo è rimasto in linea con le previsioni, attestandosi al centro dell’intervallo previsto (73,5%, +/- 50 punti base). Inoltre, Nvidia ha speso 33,7 miliardi di dollari in riacquisto di azioni nel suo anno fiscale 2025.

Guidance robusta

Guardando al futuro, Nvidia prevede per il primo trimestre dell’anno fiscale 2026 un’ulteriore crescita, con ricavi stimati a 43 miliardi di dollari, con un margine di errore del 2%, rispetto ai 41,78 miliardi stimati dagli analisti di Lseg. I margini di profitto dovrebbero restare solidi, intorno al 71%, ma leggermente inferiori rispetto alle previsioni di 72,2%. Colette Kress, cfo di Nvidia, ha rassicurato gli investitori, promettendo che il margine lordo tornerà al 75% entro la fine dell’anno. Le spese operative sono stimate a 5,2 miliardi di dollari (o 3,6 miliardi considerando i costi esclusi dal non-Gaap). Inoltre, la società prevede di generare 400 milioni di dollari di entrate extra, escludendo eventuali guadagni o perdite su investimenti azionari. L’aliquota fiscale stimata è del 17%, con una possibile variazione dell’1%.

Innovazione tra gaming, automotive e robotica

Oltre ai numeri da record, il gigante dell’AI continua a rafforzare la sua leadership in settori strategici. È stata scelta come partner tecnologico per il gigantesco progetto Stargate da 500 miliardi di dollari, mentre i colossi del cloud come Aws, Google Cloud, Microsoft Azure e Oracle Cloud stanno adottando i suoi sistemi GB200 per alimentare l’AI.

Nel gaming, Nvidia ha lanciato le nuove schede GeForce RTX 50 con architettura Blackwell, migliorando le prestazioni grazie a tecnologie avanzate come DLSS 4 e Reflex 2. Tuttavia, il settore ha registrato un calo del 22% nel trimestre e dell’11% su base annua, con ricavi pari a 2,5 miliardi di dollari. Tuttavia, il fatturato annuo è cresciuto del 9%, raggiungendo 11,4 miliardi di dollari.

Il fatturato della divisione Professional Visualization è stato di 1,87 miliardi di dollari, con un aumento del 21% rispetto all’anno precedente, mentre quello trimestrale ha registrato un incremento del 10% rispetto al quarto trimestre e del 5% rispetto al terzo, arrivando a 511 milioni di dollari.

Nel settore automotive e robotica, Nvidia ha messo a segno una crescita straordinaria. I ricavi trimestrali hanno raggiunto i 570 milioni di dollari, in aumento del 27% rispetto al trimestre precedente e del 103% su base annua. Su base annua, il fatturato è cresciuto del 55%, arrivando a 1,7 miliardi di dollari. Huang ha dichiarato durante la conference call che “cresceremo fortemente nel 2025”. L’azienda ha siglato accordi con Toyota e Hyundai, che useranno la sua AI per i veicoli di nuova generazione. Inoltre, la piattaforma Nvidia Cosmos sta accelerando lo sviluppo della robotica avanzata con partner come Uber e Agile Robots.

Concorrenza, dazi e Taiwan minacciano il dominio di Nvidia

Nvidia si trova a fronteggiare una serie di sfide che potrebbero mettere in discussione il suo dominio. L’arrivo della cinese DeepSeek, ad esempio, solleva dubbi sulla necessità di GPU così potenti e costose come le Blackwell. Se i modelli IA più avanzati possono essere eseguiti con chip meno performanti, i clienti potrebbero non aver più bisogno di acquistare le sue unità top di gamma. La paura iniziale ha poi lasciato spazio a una rinnovata fiducia, con diversi analisti che ora vedono nei progressi di DeepSeek una vera e propria opportunità per il colosso Usa. Infatti, i modelli cinesi richiedono risorse computazionali superiori per il lavoro di “inferenza”, un aspetto che gioca a favore dei semiconduttori Nvidia, particolarmente adatti a soddisfare queste esigenze più esigenti. Ma non è tutto: le minacce di dazi fino al 100% sui chip, in particolare quelli prodotti in Asia, gettano un’ombra sulla sua redditività. Le restrizioni imposte da Trump e Biden sulle esportazioni verso la Cina rendono ancora più complesso il panorama commerciale. A complicare ulteriormente la situazione c’è la dipendenza da Tsmc, che produce la maggior parte dei chip Nvidia a Taiwan, un’isola nel mezzo di una guerra economica e geopolitica tra Stati Uniti e Cina. In questo scenario incerto, anche la solidità della sua filiera produttiva è a rischio.

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