Parte della collezione di Fritz Grünbaum, quest’opera viene offerta a seguito di un accordo di restituzione da Christie’s il prossimo 5 marzo con una stima di 1-1,5 milioni di sterline.
L’eredità di Fritz Grünbaum
Franz Friedrich Grünbaum nell’aprile del 1880, Fritz Grünbaum fu un celebre cabarettista, scrittore, attore e schietto oppositore del nazismo, attivo a Vienna all’inizio del XX secolo. Ha studiato giurisprudenza prima di dedicarsi allo spettacolo e al cabaret, e ha goduto di una carriera teatrale variegata e di grande successo, che comprendeva spettacoli al famoso teatro viennese Simpl, nonché ruoli in diversi primi film. Oltre all’attività di artista, Grünbaum ha coltivato per tutta la vita una passione per l’arte, plasmata dall’attività di mercante del padre Wilhelm nella città di Brno (Brünn), e ha costruito una variegata collezione personale che spaziava dalle icone russe e alle incisioni di antichi maestri come Albrecht Dürer e Rembrandt, ai disegni e acquerelli post-impressionisti e moderni di August Rodin, Camille Pissarro, Paul Signac, Max Liebermann, Käthe Kollwitz e altri. Tuttavia furono le composizioni dell’avanguardia viennese del primo Novecento e, in particolare, le opere di Egon Schiele a catturare l’immaginazione di Grünbaum. Nel corso della sua vita, acquistò oltre 80 opere dell’artista, coprendo l’intera gamma della produzione creativa di Schiele, dai delicati ritratti a matita e studi di nudo eseguiti a guazzo o acquerello, a paesaggi suggestivi e malinconici e misteriosi soggetti allegorici a olio.
Nazismo e deportazione a Dachau
Poco dopo l’annessione tedesca dell’Austria nel 1938, Grünbaum fu arrestato dalla Gestapo e successivamente internato nel campo di concentramento di Dachau nel giugno 1938, dove morì nel gennaio 1941, dopo aver trascorso un certo periodo anche a Buchenwald. La sua collezione d’arte, che contava oltre 400 opere al momento del suo arresto, andò perduta in seguito alla deportazione della moglie Lilly nel campo di concentramento di Maly Trostenets vicino a Minsk nell’ottobre 1942, dove fu assassinata subito dopo il suo arrivo.
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L’impegno di Christie’s nella restituzione
Per più di un quarto di secolo, Christie’s si è impegnata con l’eredità del furto e dell’esproprio d’arte dell’era nazista e della Seconda Guerra Mondiale. Le perdite subite dalle collezioni europee nel periodo 1933-1945, in particolare quelle dei collezionisti ebrei, a causa di persecuzioni, confische e vendite forzate continuano ad avere una forte risonanza nel mondo dell’arte di oggi.