Nissan ci riprova, questa volta puntando su un partner strategico di grande rilievo, se non altro per la sua forza finanziaria: Elon Musk. Dopo la mancata fusione con Honda, che avrebbe creato uno dei gruppi automobilistici più grandi al mondo, la casa giapponese è tornata a cercare alleanze strategiche. In attesa di mosse concrete da parte di Foxconn, il gigante tecnologico taiwanese che ha espresso interesse per l’acquisizione della quota del 35% di Renault in Nissan, e con Bloomberg che riporta anche l’interesse di KKR per un possibile investimento (mentre si riparla anche di possibile riavvio delle trattative con Honda), ora emerge l’idea di un’alleanza con Tesla. Il colosso elettrico di Musk si profila così come un nuovo, e rispettabile, potenziale alleato.
Il Giappone chiede aiuto ad Elon Musk
Secondo quanto riportato dal Financial Times, un gruppo di alti funzionari giapponesi, tra cui l’ex primo ministro Yoshihide Suga e Hiro Mizuno, ex membro del consiglio di amministrazione di Tesla, sta lavorando su un piano per convincere Tesla a diventare investitore strategico in Nissan. L’idea sarebbe che Tesla prenda il controllo degli stabilimenti Nissan negli Stati Uniti, alleggerendo così la casa giapponese dalla gestione diretta di strutture in difficoltà.
Già entusiasti gli investitori. Il mercato ha infatti reagito positivamente a queste voci, con il titolo Nissan che ha registrato un forte rialzo, arrivando a segnare un +11% per poi chiudere la giornata con un guadagno del 9,4% alla Borsa di Tokyo. Le aspettative sono alte: Tesla potrebbe portare capitali freschi e innovazione, dando una spinta alla ristrutturazione della casa giapponese. Non solo, si prevede anche la creazione di un consorzio di investitori che includa, tra gli altri, Foxconn come investitore di minoranza.
Operazione difficile: l’interesse limitato di Tesla
Nonostante il piano sembri interessante, alcuni analisti restano scettici sull’effettivo interesse di Tesla. Elon Musk, tradizionalmente reticente alle alleanze, non ha ancora confermato un suo possibile coinvolgimento nell’acquisizione di Nissan. Le difficoltà che Tesla sta attraversando nel mercato dei veicoli elettrici, con un calo delle vendite annuali e la recente riduzione del personale, sollevano dubbi sull’effettiva convenienza dell’accordo. “Per Tesla, è difficile pensare che ci siano vantaggi nell’acquisire Nissan”, ha affermato Yasuhiko Hirakawa, responsabile degli investimenti di Rakuten Investment Management. L’interesse per un’azienda in difficoltà come Nissan potrebbe, infatti, risultare limitato.
La concorrenza di Foxconn: l’alternativa asiatica
Resta da capire quale sia il vero interesse dell’altra alternativa in campo attualmente ovvero Foxconn. Il colosso taiwanese, noto per essere il principale fornitore di Apple, ha già fatto il suo ingresso nel mercato dei veicoli elettrici e ha espresso interesse per l’acquisizione della quota Renault in Nissan. Sebbene Foxconn si orienti più verso una partecipazione minoritaria, potrebbe comunque rappresentare un’alternativa valida per Nissan, grazie alla sua expertise nel settore tecnologico e alla capacità di produrre componenti ad alta efficienza.
Un impegno limitato come quello di Foxconn potrebbe non essere sufficiente a risolvere i gravi problemi strutturali di Nissan, già messi in luce dal fallimento della fusione con Honda.
La crisi di Nissan: una casa in difficoltà
Nissan sta attraversando un periodo di grave difficoltà. La sua leadership è stata scossa dal clamoroso caso Ghosn nel 2018, che ha portato all’allontanamento dell’ex presidente. Da allora, l’azienda giapponese ha dovuto fronteggiare vendite deboli, modelli obsoleti, una gestione instabile e una sovracapacità produttiva. L’agenzia di rating Moody’s ha anche recentemente abbassato il rating di Nissan a “junk” (spazzatura), con previsioni di flusso di cassa negativo fino al 2025.
Nissan necessita di un partner strategico per rimanere competitiva. Le opzioni sono diverse, ma la strada della ristrutturazione è lunga e complessa. La speranza è che alleanze come quella con Tesla o Foxconn possano fare la differenza, ma non si può certo dire che la situazione sia semplice.
Il fallimento della fusione Nissan-Honda
La scorsa settimana, Nissan e Honda hanno interrotto i colloqui sulla fusione annunciata a dicembre. La causa principale del fallimento è stato un disaccordo sulla struttura dell’accordo: Honda voleva trasformare Nissan in una sua sussidiaria attraverso un accordo di scambio di azioni, ma questo non ha soddisfatto le richieste della casa giapponese.
Il futuro di Nissan: cosa aspettarsi
Nissan si trova a un bivio cruciale. La necessità di una ristrutturazione profonda è chiara, ma il tempo stringe. Se Tesla accettasse una partnership strategica, potrebbero arrivare risorse significative per sostenere il piano di rilancio. Questo comporterebbe anche una totale revisione della strategia aziendale. D’altra parte, Foxconn potrebbe fornire il supporto necessario per rinnovare il parco macchine e diversificare l’offerta, sebbene con un impegno meno incisivo.
Anche se alcuni rumors parlano di un possibile riavvio delle trattative con Honda, la soluzione finale per Nissan sembra ancora lontana. Il futuro della casa automobilistica giapponese dipenderà dalla capacità di fare le scelte giuste e soprattutto di trovare ormai il partner adatto.