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Fs, Donnarumma: cantieri a tutto sprint per modernizzare la rete ma senza fermare i treni e mitigando i disagi per i viaggiatori

Il Gruppo Fs investirà 100 miliardi nei prossimi dieci anni, di cui il 62% destinato alle infrastrutture ferroviarie. Con l’aumento dei cantieri, il gruppo sta implementando soluzioni mirate per ridurre i disagi e garantire la continuità della circolazione ferroviaria

Fs, Donnarumma: cantieri a tutto sprint per modernizzare la rete ma senza fermare i treni e mitigando i disagi per i viaggiatori

Nei prossimi anni, la rete ferroviaria italiana sarà al centro di un ampio processo di rinnovamento, con investimenti complessivi da 100 miliardi di euro in dieci anni. Di questi, il 62% sarà destinato alla ristrutturazione e modernizzazione delle infrastrutture: binari, stazioni e tecnologie avanzate. Un piano che, pur promettendo un servizio più moderno ed efficiente, comporta una sfida non da poco: rinnovare senza paralizzare la circolazione dei treni e, soprattutto, come ridurre al minimo i disagi per i milioni di viaggiatori che ogni giorno attraversano la penisola. Un’impresa titanica che richiede coordinazione, pianificazione e cantieri, tanti cantieri.

Cantieri record: sempre di più, sempre più grandi

Nel 2025 saranno attivi in media 1.200 cantieri al giorno, un incremento significativo rispetto ai 983 del 2020. Di questi, 700 sono destinati a nuove opere, spesso finanziate dal Pnrr, e 500 alla manutenzione ordinaria e straordinaria, con una particolare attenzione alle linee AV e ai nodi ferroviari strategici. L’espansione del numero di cantieri va di pari passo con l’incremento delle loro dimensioni e complessità, un riflesso diretto dell’ampiezza dei progetti finanziati. Rete Ferroviaria Italiana (società del Gruppo Fs) è impegnata nella realizzazione di 44 opere strategiche di cui 26 finanziate con fondi Pnrr. Tra i progetti più significativi:

  • Brescia-Verona-Padova: miglioramenti nella tratta Milano-Venezia, con separazione netta tra treni AV, regionali e merci.
  • Napoli-Bari: da Bari a Napoli in 2 ore, a Roma in 3 ore e Lecce-Taranto-Roma in 4 ore.
  • Salerno-Reggio Calabria: un’arteria fondamentale per il collegamento Nord-Sud, con più accessibilità e nuove opportunità per viaggiatori e merci.
  • Alta velocità in Sicilia: un’infrastruttura che collegherà Palermo a Milano tramite il sistema AV, con tempi di percorrenza ridotti.

Perché tutto questo sia possibile, servono risorse. Ammontano a 10 miliardi di euro, per l’anno 2024, quelli di Rfi, destinati per il 30% alla manutenzione, il resto a potenziamenti tecnologici, miglioramenti delle stazioni e nuovi interventi sulle linee ferroviarie. Solo nell’ultimo anno, sono stati aggiornati 700 km di linee ferroviarie con tecnologie più moderne.

L’obiettivo: gestire i cantieri senza bloccare la rete

Un aspetto critico riguarda la gestione dei disagi legati ai lavori. Per evitare rallentamenti e disagi eccessivi, Fs ha previsto un nuovo modello di gestione delle interruzioni, che prevede interventi concentrati nei periodi di minor traffico. Il numero di interruzioni è destinato a crescere in modo significativo: nel 2023, sono state gestite 160mila interruzioni, mentre nel 2025 si prevede che siano oltre 345mila.

Una parte fondamentale di questa gestione è la comunicazione ai viaggiatori, con mappe in tempo reale dei cantieri disponibili tramite QR code nelle stazioni e sui canali digitali di Rfi. In questo modo, i passeggeri avranno la possibilità di pianificare meglio i loro spostamenti, tenendo conto degli aggiornamenti sui lavori.

Inoltre, Ferrovie dello Stato sta cercando di coordinare i propri cantieri con quelli gestiti da Anas, la società che gestisce le infrastrutture stradali. Se in una determinata zona è già presente un cantiere stradale, si cerca di evitare la contemporanea apertura di cantieri ferroviari nella stessa area, riducendo così il disagio per cittadini e pendolari.

Alta velocità: rispondere alla crescita del traffico

Negli ultimi anni, il traffico ferroviario è cresciuto a ritmi serrati: dai 188 treni AV al giorno nel 2009 ai 400 del 2024, con l’asse Milano-Roma tra le tratte più affollate d’Europa (150 collegamenti giornalieri). Il risultato? Una rete spesso congestionata, in particolare sulla Direttissima Firenze-Roma (340 treni al giorno, di cui 260 AV) e nel nodo di Roma Termini, dove transitano oltre 1.500 treni al giorno.

La convivenza forzata tra AV, Intercity e regionali crea inevitabili interferenze, salvo rare eccezioni come Bologna, dove i flussi sono separati. Per cercare di alleviare il traffico, il gruppo ha in programma una rimodulazione dei flussi, spostando parte dei treni da hub sovraccarichi come Roma Termini verso altre stazioni, come Tiburtina. Tra le altre soluzioni, si sta puntando sulla doppia composizione dei treni Frecciarossa: due convogli agganciati, capaci di trasportare più di 900 passeggeri, riducendo l’usura delle infrastrutture.

Non meno importante è la sicurezza. Dopo l’incidente di Roma Termini del 2 ottobre 2024, che ha messo in luce alcune criticità nei sistemi di segnalazione, Ferrovie dello Stato ha avviato una revisione massiccia della rete, aggiornando 200 postazioni con tecnologie moderne e più sicure. L’impegno è chiaro: modernizzare l’intera rete senza compromessi sulla sicurezza.

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