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Terna scommette su Tunisi: il nuovo epicentro dell’open innovation energetica farà da ponte tra Italia e Africa

L’open innovation, la cooperazione internazionale e l’accelerazione delle startup sono gli ingredienti principali di questo laboratorio di innovazione, che contribuirà non solo a sviluppare tecnologie all’avanguardia, ma anche a rafforzare la collaborazione tra Europa e Africa

Terna scommette su Tunisi: il nuovo epicentro dell’open innovation energetica farà da ponte tra Italia e Africa

Terna ha inaugurato due settimane fa il suo primo hub di innovazione in Africa, un’iniziativa che va ben oltre la costruzione di un semplice edificio moderno nel cuore di Tunisi. La Terna Innovation Zone si propone come un ponte tecnologico tra Europa e Africa, destinato a accelerare il progresso nei settori dell’energia e delle tecnologie avanzate. Questo spazio in Tunisia non è solo un punto di riferimento per il settore energetico, ma un catalizzatore di innovazione, volto a formare talenti locali e a creare un ecosistema prospero per le startup, che diventeranno il motore di una crescita sostenibile nell’intero Nord Africa.

La Terna Innovation Zone è il secondo hub globale del gruppo italiano che gestisce la rete elettrica nazionale, dopo quello di San Francisco, dove l’azienda ha consolidato una solida connessione con le startup italiane in Silicon Valley, culla per eccellenza dell’innovazione tecnologica. Con l’hub tunisino, Terna amplia ulteriormente il proprio impegno nell’aprire nuovi orizzonti tecnologici, promuovendo una collaborazione internazionale che guarda al futuro, tra l’Europa e l’Africa.

La Tunisia: un territorio strategico per l’innovazione

La scelta di Tunisi come sede per l’Innovation Zone non è casuale. Con una posizione geografica unica, tra Europa e Africa, il Paese sta attraversando un periodo di rapida trasformazione, mirando a diversificare le proprie fonti energetiche e ad affrontare la transizione verso le energie rinnovabili. Terna ha riconosciuto un’opportunità, non solo per contribuire alla crescita del settore energetico tunisino, ma anche per rafforzare la sicurezza energetica europea.

Non si tratta solo di business: la Terna Innovation Zone è simbolo di un partenariato strategico tra Italia e Tunisia. Le due nazioni, già unite da un interscambio bilaterale di circa 7 miliardi di euro e da oltre mille aziende italiane presenti nel Paese. Un legame che va oltre l’aspetto economico e si consolida con iniziative come Elmed, il progetto che vedrà la realizzazione della prima interconnessione elettrica sottomarina tra Europa e Africa.

Un hub di innovazione per startup e giovani talenti

L’aspetto centrale della Terna Innovation Zone è il suo impegno verso l’open innovation, un modello che favorisce la collaborazione tra università, startup, aziende e istituzioni per affrontare insieme le sfide del settore energetico. In un’epoca di rapida evoluzione tecnologica, la sinergia tra il mondo accademico e l’impresa è fondamentale per creare soluzioni concrete e sostenibili.

Più che un semplice incubatore, l’Innovation Zone è un ecosistema dinamico in cui le idee si intrecciano per dare vita a tecnologie innovative. Il modello si basa sul superamento delle barriere tra ricerca e mercato, con l’obiettivo di accelerare l’innovazione nel settore energetico e nelle tecnologie digitali.

Partirà a breve una call for startups, che aprirà ufficialmente le porte dell’hub, invitando giovani realtà emergenti a presentare progetti nel campo delle smart grid, dell’efficienza energetica e delle tecnologie digitali. Le startup selezionate saranno coinvolte in un programma di accelerazione che offrirà loro accesso a risorse avanzate, dati, e mentoring da parte di esperti del settore, permettendo loro di migliorare i modelli di business e scalare verso il mercato internazionale.

L’obiettivo non è solo stimolare l’imprenditorialità, ma anche formare una nuova classe di professionisti qualificati, capaci di affrontare le sfide della gestione delle reti elettriche e del cambiamento climatico. La creazione di posti di lavoro qualificati e lo sviluppo di competenze locali sono dunque aspetti fondamentali del progetto, che punta a trasformare l’ecosistema tunisino in un centro di eccellenza per l’innovazione energetica.

Elmed: un cavo sottomarino per collegare due continenti

Il progetto Elmed, una collaborazione tra Terna e Steg (Société Tunisienne de l’Électricité et du Gaz), è parte integrante di questa visione di integrazione energetica tra Europa e Africa. Questo progetto da 850 milioni di euro, cofinanziato dall’Unione europea, prevede la costruzione della prima interconnessione elettrica sottomarina in corrente continua tra i due continenti, coprendo una distanza di 225 chilometri tra Sicilia e Tunisia.

L’interconnessione contribuirà a una fornitura energetica più sicura, sostenendo la transizione verso un mix energetico più green per entrambi i continenti. In un mondo sempre più interconnesso, dove le sfide geopolitiche e ambientali sono sempre più centrali, Terna sta investendo non solo in infrastrutture ma anche in risorse umane e competenze, puntando a costruire un futuro condiviso che inizia proprio a Tunisi.

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