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IA, Macron guida la “terza via”: 200 miliardi di investimenti dalla Ue e più di 100 dalla Francia per sfidare Usa e Cina

Macron presenta un piano da 109 miliardi di euro per rendere la Francia un hub globale dell’IA, mentre l’Ue lancia InvestAI con 200 miliardi. Stati Uniti e Regno Unito non firmano la Dichiarazione di Parigi per un’IA “aperta ed etica”. Vance critica le regolazioni UE, mentre Macron esorta l’Europa ad agire rapidamente

IA, Macron guida la “terza via”: 200 miliardi di investimenti dalla Ue e più di 100 dalla Francia per sfidare Usa e Cina

Parigi diventa l’epicentro della sfida tecnologica globale. Per due giorni, la capitale francese ha ospitato il Summit per l’Azione sull’IA, un evento che ha riunito leader politici, colossi tecnologici e investitori internazionali per tracciare il futuro dell’intelligenza artificiale. Co-presieduto dal presidente francese Emmanuel Macron e dal premier indiano Narendra Modi, il vertice ha acceso i riflettori sull’Europa e sulla sua ambizione di recuperare terreno rispetto a Stati Uniti e Cina.

L’obiettivo? Definire un modello di IA che sia etico, trasparente e accessibile, evitando la dipendenza dalle superpotenze tecnologiche. Macron ha rilanciato con determinazione questa visione: “Stiamo vivendo una rivoluzione tecnologica e scientifica senza precedenti. Francia ed Europa devono cogliere questa opportunità: l’IA ci permetterà di vivere meglio, imparare meglio, lavorare meglio, curare meglio. Sta a noi metterla al servizio dell’umanità”.

Ma non si tratta solo di dichiarazioni d’intenti. Sul tavolo ci sono 109 miliardi di euro di investimenti per consolidare la Francia come hub europeo dell’IA, mentre l’Unione Europea inizia finalmente a muoversi con un piano più ambizioso. La presidente della Commissione, Ursula von der Leyen, ha annunciato InvestAI, un’iniziativa da 200 miliardi di euro per finanziare lo sviluppo dell’intelligenza artificiale nel continente.

Il messaggio è chiaro: l’Europa non intende restare a guardare e si prepara a giocare un ruolo di primo piano nella corsa globale all’IA.

IA, non solo Usa e Cina: ecco la “terza via” a guida francese

Macron ha delineato con decisione la strategia per un’Europa protagonista nell’Intelligenza Artificiale, senza dipendere dai colossi statunitensi o cinesi. “Abbiamo dimostrato al mondo che, con una visione chiara e scadenze precise, possiamo riuscirci”, ha affermato, evocando la rapidità con cui la Francia ha ricostruito Notre-Dame come simbolo della capacità di azione concreta.

La sua “terza via” per l’IA si fonda su tre principi chiave:

  • Sovranità tecnologica: sviluppare un’infrastruttura autonoma con data center, supercomputer e chip progettati e prodotti in Europa, riducendo la dipendenza dai giganti d’oltreoceano.
  • Sostenibilità: alimentare i data center con energia nucleare e fonti rinnovabili, limitando l’impatto ambientale e garantendo una fornitura stabile.
  • Un’IA regolata ma dinamica: trovare un equilibrio tra norme e innovazione, evitando rigidità burocratiche che potrebbero rallentare la crescita del settore.

Le président ha ribadito il ruolo centrale della Francia in questo processo, esaltando il boom di investimenti nel settore: nasceranno nuovi data center, si svilupperanno partnership con le grandi imprese francesi e avremo enormi capacità di calcolo per competere con gli altri giganti mondiali”. E poi saranno “green”: “I data center in Francia non sono come quelli americani, alimentati da petrolio e gas. Qui parliamo di energia pulita e disponibile, senza impattare sui consumi delle famiglie”.

Il messaggio di Macron è chiaro: Parigi vuole guidare l’Europa in questa sfida tecnologica, trasformandola in un attore globale dell’IA con un modello etico e sostenibile. Per il presidente francese, l’Intelligenza Artificiale non è solo una rivoluzione tecnologica e industriale, ma un’opportunità per trasformare profondamente la società e migliorare la qualità della vita in ogni ambito.

109 miliardi di investimenti: la Francia si prepara a diventare un colosso dell’IA

Nel corso del summit, il presidente Macron ha svelato un ambizioso piano di investimenti privati da 109 miliardi di euro, destinato a trasformare la Francia in uno dei principali hub mondiali dell’Intelligenza Artificiale. Pur essendo inferiore alla cifra di 500 miliardi annunciata da Trump per il programma Stargate, l’investimento francese è comunque significativo e mira a sviluppare infrastrutture avanzate, rafforzare la sovranità digitale e potenziare la capacità computazionale del Paese.

Diversi attori internazionali hanno già aderito al progetto, tra cui:

  • Emirati Arabi Uniti: Il fondo MGX investirà 50 miliardi di euro nella costruzione di un campus dedicato all’IA, che ospiterà un supercalcolatore da un gigawatt, tra i più potenti al mondo.
  • Brookfield: Il fondo canadese ha destinato 20 miliardi di euro per progetti di intelligenza artificiale in Francia, consolidando così la partnership economica tra i due Paesi.
  • Fluidstack: L’azienda britannica di cloud computing ha siglato un accordo con il governo francese per costruire uno dei più grandi supercomputer al mondo, con un investimento di 10 miliardi di euro, alimentato da energia nucleare e operativo entro il 2026.
  • Amazon: Il gigante dell’e-commerce ha confermato 6 miliardi di euro per ampliare l’infrastruttura cloud in Francia entro il 2031.
  • Apollo Global Management: Ha stanziato 5 miliardi di dollari per finanziare progetti nell’IA e nell’energia.
  • Digital Realty: La multinazionale dei data center investirà fino a 6 miliardi di euro per lo sviluppo di infrastrutture tecnologiche a Parigi e Marsiglia.
  • Equinix: L’azienda ha annunciato un impegno di 750 milioni di euro per creare 10 nuovi centri dati tra Parigi e Bordeaux.
  • Mistral AI: La startup francese, sostenuta da Nvidia, avvierà la costruzione del più grande supercomputer d’Europa, destinato a competere con OpenAI e Google DeepMind.

Inoltre, la francese Iliad investirà 3 miliardi di euro, di cui 2,5 miliardi in banche dati per l’IA. Anche Orange e Thales sono pronte a rivelare i loro piani mentre altri investimenti sono in arrivo, con dettagli ulteriori previsti al prossimo Sommet Choose France 2025.

L’Ue risponde con “InvestAI”: 200 miliardi per le gigafactory

Anche l’Unione europea scende in campo e lancia un’iniziativa da 200 miliardi di euro, denominata InvestAI, per consolidare il proprio ruolo nel settore dell’intelligenza artificiale. La presidente della Commissione Europea, Ursula von der Leyen, ha annunciato con entusiasmo il piano, sottolineando che “L’Intelligenza Artificiale può migliorare la sanità, l’innovazione e la competitività europea. Con InvestAI, vogliamo garantire che l’Europa sia protagonista di questa rivoluzione tecnologica.”

L’iniziativa prevede un investimento iniziale di 50 miliardi di euro provenienti da fondi europei, destinati a integrare l’European AI Champions Initiative, che ha già attratto impegni per 150 miliardi di euro da investitori privati, tra cui giganti come Airbus, ASML, Siemens, Infineon, Philips, Mistral e Volkswagen. “Vogliamo mobilitare un totale di 200 miliardi di euro per gli investimenti nell’IA in Europa”, ha dichiarato von der Leyen.

Il piano InvestAI prevede:

  • 20 miliardi di euro per la creazione di quattro gigafactory di IA, centri specializzati nell’addestramento di modelli di IA su larga scala.
  • L’installazione di 100.000 chip di ultima generazione in ciascuna gigafactory, quadruplicando la capacità computazionale europea.
  • La creazione di un fondo pubblico-privato per garantire che anche le startup possano accedere alle risorse computazionali necessarie.

Queste gigafactory saranno il cuore pulsante dell’infrastruttura necessaria per lo sviluppo di modelli di IA avanzati, specialmente in ambiti come la medicina e la scienza. Le nuove strutture, ognuna equipaggiata con 100.000 chip di IA all’avanguardia, rappresenteranno un passo fondamentale per l’innovazione nei settori industriali complessi, come previsto dalla Commissione Europea.

“Le gigafactory finanziate tramite InvestAI saranno il più grande partenariato pubblico-privato al mondo per lo sviluppo di un’IA affidabile“, ha dichiarato la Commissione. “Saranno al servizio di un modello europeo di innovazione cooperativa e aperta, con un focus su applicazioni industriali complesse.”

InvestAI sarà supportato da un fondo a più livelli, con diverse opzioni di rischio e rendimento, finanziato principalmente attraverso i programmi esistenti dell’Ue come Digital Europe, Horizon Europe e InvestEU. Gli Stati membri potranno anche contribuire riprogrammando fondi dai loro programmi di coesione. Questo investimento, con una combinazione di sovvenzioni e capitale proprio, rappresenta uno dei principali pilastri della Bussola per la competitività della Commissione europea.

La Commissione ha già annunciato la creazione delle prime sette fabbriche di Ia, con un supporto iniziale di 10 miliardi di euro, cofinanziato dall’Ue e dagli Stati membri, destinato a diventare il più grande investimento pubblico in IA al mondo. Questo sbloccherà più di dieci volte il valore in investimenti privati, contribuendo a costruire il futuro dell’IA in Europa.

La dichiarazione finale sull’IA: 61 Paesi firmano, ma Usa e Regno Unito si sfilano

A conclusione del summit sull’intelligenza artificiale, è stata firmata la Dichiarazione di Parigi, un documento che impegna 61 Paesi a promuovere un’IA “aperta, inclusiva ed etica”. La dichiarazione sottolinea alcuni punti chiave, tra cui:

  • La necessità di evitare la concentrazione del mercato nelle mani di pochi attori.
  • L’importanza della sostenibilità energetica dell’IA.
  • La creazione di un osservatorio internazionale per monitorare l’impatto energetico, guidato dall’Agenzia Internazionale per l’Energia.

Nonostante l’ampio consenso, due grandi potenze non hanno sottoscritto l’accordo: Stati Uniti e Regno Unito. Il vicepresidente USA, J.D. Vance, ha espresso preoccupazioni riguardo a quella che ha definito “eccessiva regolamentazione” europea, mentre Londra sembra voler mantenere una posizione più vicina agli interessi americani. Macron ha replicato: “Le regole globali sono il fondamento di un’IA che duri nel tempo”.

Tra i Paesi firmatari, invece, c’è la Cina. I leader di questi Paesi (per l’Italia era presente il Ministro Urso) hanno sottolineato la necessità di un coordinamento globale nella governance dell’IA, per evitare la concentrazione del mercato e garantire che la tecnologia resti accessibile. Un’altra priorità emersa è quella di rendere l’IA sostenibile, non solo per le persone, ma anche per il pianeta. Importante anche la creazione dell’osservatorio internazionale, che monitorerà l’impatto energetico dell’intelligenza artificiale, un’iniziativa che mira a riunire le principali aziende del settore in una coalizione per un’IA più sostenibile.

Macron: “L’Europa deve svegliarsi, è tempo di agire!”

Nel suo intervento finale, Macron ha lanciato un appello alla comunità europea: “È ora di svegliarsi e di avere una strategia chiara per l’IA, come abbiamo fatto con la ricostruzione di Notre-Dame“. Un’esortazione a non restare indietro, ma ad affrontare la sfida con determinazione. “Bisogna però”, ha aggiunto il presidente, “andare veloci, sempre veloci”. Un monito che non lascia spazio a indecisioni: “Siamo troppo lenti”, ha ammesso, “bisogna accelerare e ridurre la distanza con gli altri“.

Macron ha poi sottolineato la necessità di semplificare i processi burocratici, spingendo l’Europa a non perdere il passo rispetto agli Stati Uniti e alla Cina: “Semplifichiamo tutte le procedure. Una persona è incaricata del progetto e manteniamo i nostri impegni”.

Ora, la vera sfida sarà trasformare queste promesse in risultati concreti. L’Europa risponderà alla chiamata di Macron? Il prossimo summit, che si terrà in India, potrebbe offrire le prime risposte.

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