Condividi

Vance in Europa: prove di dialogo su dazi e e big tech. Meloni diserta Parigi e la “Davos con le pistole”

Il vicepresidente Usa arriva in Europa, mentre Bruxelles confeziona la prima risposta Ue alle minacce di Trump su dazi, IA, sicurezza e difesa

Vance in Europa: prove di dialogo su dazi e e big tech. Meloni diserta Parigi e la “Davos con le pistole”

Sia pure a lenti passi l’Europa comincia a trovare una sua postura sui temi oggetto del dialogo con la nuova amministrazione americana: dazi, big tech, intelligenza artificiale, sicurezza, crisi ucraina. Non si è ancora del tutto spenta l’eco antieuropea e filo trumpiana dei Patriots for Europe, terza famiglia politica dell’UE, (per l’Italia il leghista Matteo Salvini) che da Madrid hanno lanciato la loro sfida con la “riconquista” dei Governi socialisti, liberali e di centrodestra che nei prossimi giorni tra Parigi, Bruxelles e Monaco andrà in scena quella che si può considerare la prima “risposta” europea alle minacce di Trump su dazi, intelligenza artificiale, sicurezza e difesa. 

Vance vedrà i vertici Ue e Zelensky

Una mossa che vede in primo piano l’attivismo del presidente francese, Emmanuel Macron che a Parigi ha organizzato un grande evento sull’intelligenza artificiale con ospite d’onore il primo ministro indiano Narendra Modi e dove oggi il vicepresidente americano, James David Vance incontrerà il presidente della Commissione Ue, Ursula von der Leyen che mercoledì, insieme al presidente del Consiglio Ue, Antonio Costa incontrerà il premier canadese Justin Trudeau per mettere a punto una strategia comune sui dazi Usa dopo le ultime affermazioni di Trump di dazi al 25% sull’export di acciaio. Poi, venerdì, la von der Leyen parteciperà alla MSC la conferenza sulla sicurezza di Monaco meglio nota come “Davos con le pistole” al quale prenderà parte anche il presidente ucraino, Volodymyr Zelensky. Dettaglio non secondario per la ricerca di una posizione comune tra i grandi Paesi Ue: la premier italiana Giorgia Meloni non sarà presente oggi a Parigi alla conferenza di Macron e neppure venerdì alla Conferenza di Monaco.

Quanto a Parigi sarà interessante verificare se è cambiato qualcosa nelle posizioni di Vance che in passato aveva ipotizzato di tagliare i contributi alla Nato se gli alleati avessero  “censurato” le piattaforme americane alla Conferenza sulla sicurezza di Monaco. Prima della sua partenza Vance si era espresso a favore della difesa della libertà di parola come parte della “leadership morale” di Trump nel mondo aggiungendo: “purtroppo, molti dei nostri amici europei hanno preso la direzione sbagliata”. Una posizione che lo vede in netta antitesi con le norme digitali dell’UE, dal Digital Services Act, che riguarda i contenuti online, all’AI Act, prime norme per l’intelligenza artificiale.

Musk nel mirino dei tribunali Ue, la commissione valuta mosse sull’IA

Senza contare che mentre Vance arriva in Europa, un tribunale tedesco ha imposto alla piattaforma X di Elon Musk di consegnare dati politicamente rilevanti prima delle elezioni nazionali del 23 febbraio e la Procura di Parigi ha aperto un’indagine sulle accuse di parzialità algoritmica su X. Secondo alcune fonti la Commissione sta valutando un annuncio sull’intelligenza artificiale che includerà “iniziative riconfezionate” e “risorse finanziarie”. Mentre Trump promette 500 miliardi di dollari nell’intelligenza artificiale il presidente francese Macron ha annunciato un investimento di 109 miliardi di euro nel settore nei prossimi anni anche  se non è molto chiaro da dove arriveranno questi fondi se è vero che Parigi si trova  a fare i conti con assai ridotte risorse nella legge di  bilancio.

Un confronto anche sulla sicurezza

Altro tema del confronto Ue-Usa è la sicurezza e il possibile piano di pace per l’Ucraina. Alla conferenza di Monaco Vance incontrerà per la prima volta il presidente ucraino Zelensky che potrebbe presto avere un incontro con Trump alla Casa Bianca. Ad accompagnare Vance all’MSC ci sarà Keith Kellogg, inviato speciale di Trump per l’Ucraina e la Russia. Il presidente Usa nel weekend aveva avuto un colloquio con il presidente russo, Vladimir Putin dopo avere rivelato la sua intenzione di fare un accordo con Kiev “in cui si assicureranno ciò che stiamo fornendo con i loro materiali di terre rare e altre risorse”.

Quest’anno alla Conferenza di Monaco sono attesi da giovedì, oltre a Vance, circa 60 capi di Stato e di Governo, tra cui il cancelliere tedesco, Olaf Scholz che potrebbe avere un incontro con il vice di Trump. Il presidente della Conferenza di Monaco di Baviera,  Christoph Heusgen, spera che l’incontro internazionale riveli le “linee guida” di un piano di pace per l’Ucraina. “Ci auguriamo che Monaco venga sfruttata  per compiere progressi verso la pace in Ucraina e per tenere le votazioni” ha affermato Heusgen nella conferenza di presentazione a Berlino. Ma da Bruxelles la posizione della Commissione è chiara: “niente sull’Ucraina senza l’Ucraina, e anche l’Europa deve partecipare al tavolo negoziale” ha affermato la portavoce per la Politica estera della Commissione europea, Anitta Hipper. “Sosteniamo il presidente Zelensky nella sua iniziativa per un piano di pace – ha aggiunto – e qualsiasi proposta di pace deve rispettare la sovranità, l’indipendenza e l’integrità territoriale dell’Ucraina. 

Non è escluso che negli incontri di Vance in Europa possa essere sollevato anche il tema delle sanzioni Usa contro la Corte penale internazionale. La Commissione Ue ha confermato ieri il suo “rammarico” per l’Ordine esecutivo e le sanzioni Usa nei riguardi della Corte. “La Corte Penale Internazionale – ha precisato ieri una portavoce della Commissione – è di fondamentale importanza per l’Ue nel sostenere la giustizia penale internazionale e la lotta contro l’impunità. E noi sosteniamo la Cpi e i principi stabiliti nello Statuto di Roma”.  Una sorta di incoraggiamento agli Stati membri mancanti (tra cui l’Italia) a firmare la lettera di sostegno alla Cpi già sottoscritta da 79 paesi parti dello Statuto di Roma.

Commenta