L’Inter si avvicina al Napoli, ma quante polemiche! Il posticipo della 24° non si discosta dalle altre gare del weekend, in un turno decisamente nero per la classe arbitrale. Anche a San Siro, dopo Como, Empoli e Torino, si è verificato un errore da matita rossa (sul primo gol dell’Inter, ne parliamo tra poco), ma ciò non cambia il fattore più importante: il 2-1 permette a Inzaghi di soffiare sul collo a Conte, oltre che di certificare il quarto posto della Lazio.
Archiviato il campionato, è tempo di tuffarsi nei playoff di Champions, una sorta di esame di riparazione per chi non è stato abbastanza bravo in precedenza, ma nemmeno così scarso da farsi eliminare. Per l’Italia si tratta di un momento clou: dai destini di Juventus, Milan e Atalanta (oltre alla Roma, impegnata nello spareggio contro il Porto in Europa League), infatti, passa gran parte del ranking, decisivo per portare cinque squadre in Champions anche nella prossima stagione. Si parte stasera con Juventus-PSV, mentre domani sarà la volta di Club Brugge-Atalanta e Feyenoord-Milan. Tre gare da non sbagliare, perché salutare la coppa sul più bello sarebbe davvero imperdonabile.
Inter – Fiorentina 2-1: Inzaghi va a meno 1 dal Napoli tra le polemiche
Ci si aspettava un’Inter famelica e rabbiosa, decisa a sfruttare il passo falso del Napoli, ma anche a vendicare lo 0-3 di giovedì scorso a Firenze. L’inizio non ha deluso le attese, perché i nerazzurri hanno iniziato con grande energia, sfiorando il vantaggio dopo soli 50 secondi con un tiro di Lautaro a fil di palo. Il dominio è proseguito per alcuni minuti: al 14’ Barella ha tentato una rovesciata spettacolare (palla fuori di un soffio), al 21’ Carlos Augusto ha colpito il palo esterno sugli sviluppi di un corner, al 24’ Lautaro ha colpito la traversa su azione analoga. Al 31’ l’Inter ha finalmente sbloccato il match, ma su un’azione palesemente irregolare: l’autogol di Pongracic (28’), infatti, è nato da un calcio d’angolo clamorosamente inventato, visto che il cross di Bastoni è arrivato con la palla già fuori di almeno 20 centimetri. Ennesimo episodio su cui il Var non poteva intervenire, alla luce di un protocollo surreale e da cambiare al più presto, pena minare la credibilità dell’intero sistema.
I viola hanno accusato il colpo e i nerazzurri, nonostante l’infortunio muscolare di Thuram (salterà quasi sicuramente la sfida con la Juve), hanno continuato a spingere, costringendo De Gea a una grande parata sul neo entrato Arnautovic. Ma a un soffio dall’intervallo, quando il primo tempo sembrava ormai destinato a chiudersi sull’1-0, ecco un altro episodio da moviola, con l’arbitro La Penna ad assegnare un rigore ai viola (dopo on field review) per un braccio di Darmian: Mandragora ha trasformato dal dischetto, riportando il punteggio in parità. Il gol poteva cambiare l’inerzia della sfida, invece la ripresa ha visto nuovamente un’Inter dominante, tanto da trovare nuovamente il vantaggio al 52’: cross di Carlos Augusto e colpo di testa di Arnautovic, per il 2-1 nerazzurro. La Fiorentina ha provato a rialzarsi con i cambi (dentro Folorunsho, Cataldi, Zaniolo, Fagioli e Gudmundsson), ma non è mai riuscita davvero a impensierire Sommer, a fronte di un avversario stanco, ma comunque pericoloso con Lautaro e Zalewski. Al fischio finale di La Penna San Siro ha potuto esultare a pieni polmoni, consapevole del peso di questi 3 punti: il Napoli è di nuovo alla portata e la sfida di Torino, alla luce della classifica, da decisamente meno paura.
Inzaghi: “Abbiamo lavorato senza ascoltare le critiche e vinto una gara determinante”
“I ragazzi sono stati bravissimi, anche perché siamo stati aiutati dal pubblico, vincendo insieme una partita determinante per il nostro cammino. Abbiamo approcciato bene entrambi i tempi, da squadra matura. Non era semplice, abbiamo trovato la Fiorentina uguale a giovedì e serviva pazienza per muovere la palla. Però siamo stati più veloci, più bravi nelle seconde palle, più equilibrati: a parte il rigore, Sommer è stato tranquillo. Abbiamo analizzato quello che era successo giovedì, ho cercato di alleggerire i ragazzi insieme allo staff, non abbiamo fatto ritiro per farli stare con le famiglie. Gli ho detto di non ascoltare tanto le critiche, loro sono stati bravi e non lo hanno fatto, recuperando energie e mettendo in campo un’ottima prova, peraltro non scontata. Questa volta sono stato contento che si parlasse solo ed esclusivamente di me, volevo che i ragazzi stessero tranquilli. Vittoria importante, dobbiamo continuare il nostro percorso, che è grande sia in Champions sia in campionato. Non dobbiamo fermarci, sapendo che ci sono altre squadre che stanno facendo altrettanto bene come noi”.
Juventus – PSV (ore 21, Sky e Now)
La sfida al PSV arriva in un momento delicatissimo della stagione, perché le recenti vittorie in campionato contro Empoli e Como, per quanto importanti, non sono sufficienti a considerarsi fuori dalla mediocrità. Entrambe le partite hanno visto protagonista Kolo Muani, ma le performance generali non hanno affatto convinto. Il vero banco di prova arriverà nei prossimi otto giorni, con il terzetto PSV-Inter-PSV: impegni cruciali per il futuro della stagione bianconera, che definiranno le ambizioni sia in campionato che in Champions League.
Tre partite decisive a cominciare da quella odierna, da affrontare con l’organico ridotto soprattutto in difesa, dove mancheranno sia Kalulu che Cambiaso. Il match si gioca sui 180’, ma è inutile specificare che vincere sarebbe decisamente utile in chiave qualificazione, evitando di dover andare in Olanda con le spalle al muro. La squadra di Bosz non attraversa un grande stato di forma, come si è visto nel pareggio interno di sabato contro il Willem II, ma rimane comunque un avversario da non sottovalutare. Il primo pericolo da evitare è sottovalutare l’avversario, magari facendosi condizionare troppo dal precedente del 17 settembre, quando la Signora spazzò via gli olandesi con un netto 3-1. Quella sera la scena se la prese Yildiz, autore di un gol che richiamò subito al paragone con Del Piero. Oggi il turco proverà a ripetersi, ma i riflettori saranno puntati anzitutto su Kolo Muani, la cui stella si sta rivelando talmente luminosa da oscurare anche Vlahovic, destinato all’ennesima panchina. Una vittoria, se possibile convincente, darebbe un’iniezione di fiducia importante per la sfida con l’Inter di domenica prossima, ma a quella si penserà solo da domani. Perché prima c’è un ottavo di Champions da conquistare, ritenuto fondamentale sia per questioni sportive che economiche (il passaggio del turno porterebbe in cassa 11 milioni, oltre all’incasso di un Allianz Stadium esaurito).
Thiago Motta: “Testa al PSV, non all’Inter: l’obiettivo è andare agli ottavi”
“È una sfida importante, lo sappiamo tutti – ha confermato Thiago Motta -. È una grande partita da giocare al massimo, i ragazzi lavorano duro per arrivare pronti a queste gare. Dobbiamo giocare con grande intensità e ritmo, rispettando l’avversario: giochiamo in casa e dobbiamo fare la nostra partita. Bisognerà giocare con dinamismo e fare un match molto completo per qualificarci, il PSV è una grande squadra con calciatori di qualità. Abbiamo tanto rispetto per l’avversario, dobbiamo essere al nostro massimo livello per competere con loro. Tre gare in otto giorni non sono una scusa, abbiamo una squadra giovane e possiamo farle: non pensiamo all’Inter, il focus è sul PSV. Il nostro momento è buono, anche venerdì abbiamo mostrato che in questo gruppo è aumentata la resilienza. La squadra ora sa vincere partite anche se non gioca meglio dell’avversario ed è una cosa positiva, il Como ha dominato a tratti ma l’abbiamo vinta lo stesso. Ad ogni modo l’importante sono i fatti, non cosa penso: l’obiettivo è qualificarci. Kolo Muani? Molto bravo lui, ma lo sono stati anche i compagni che l’hanno messo nelle condizioni migliori. Il singolo da solo non va da nessuna parte, poi lui con le sue qualità può alzare il livello del gruppo, ma come tanti altri. Vlahovic? Lo vedo benissimo, come tutti gli altri. Abbiamo tanti giocatori e vogliono giocare, ma non possono farlo tutti. Sanno perfettamente che conta la qualità dei minuti che fanno e non la quantità”.
Juventus – PSV, le probabili formazioni
Juventus (4-2-3-1): Di Gregorio; Weah, Gatti, Veiga, Kelly; Locatelli, Douglas Luiz; Nico Gonzalez, McKennie, Yildiz; Kolo Muani
In panchina: Perin, Pinsoglio, Savona, Rouhi, Thuram, Koopmeiners, Vlahovic, Conceiçao, Mbangula
Allenatore: Thiago Motta
Indisponibili: Alberto Costa (non in lista), Milik, Bremer, Cabal, Cambiaso, Kalulu, Adzic
Squalificati: Nessuno
PSV (4-3-3): Benitez; Ledezma, Flamingo, Obispo, Mauro Junior; Schouten, Veerman, Saibari; Perisic, De Jong, Bakayoko
In panchina: Drommel, Schiks, Malacia, Nagalo, Tillman, Babadi, Land, Karsdorp, Lang, Driouech, Til, Bajraktarevic, Bresser
Allenatore: Bosz
Indisponibili: Oppegard, Lozano, Dest, Boscagli, Pepi
Squalificati: nessuno