Condividi

Champions: solo l’Inter va agli ottavi, l’Atalanta fa bella figura a Barcellona, flop del Milan e soprattutto della Juve

Con tre gol di Lautaro l’Inter è l’unica squadra italiana che si qualifica per gli ottavi. Atalanta, Milan e Juve dovranno giocare i playoff. Orgoglioso pareggio dei bergamaschi a Barcellona. Il Milan perde contro la Dinamo Zagabria di Cannavaro e la Juve fa peggio di tutti perdendo in casa contro il Benfica

Champions: solo l’Inter va agli ottavi, l’Atalanta fa bella figura a Barcellona, flop del Milan e soprattutto della Juve

L’Inter festeggia, l’Atalanta fa bella figura, Milan e Juventus piangono lacrime amare. L’ultima giornata di Champions League fa felice solamente la squadra di Inzaghi, vittoriosa sul Monaco (3-0) e unica italiana a qualificarsi per gli ottavi di finale. Quella di Gasperini invece, nonostante la bella prova di Barcellona, deve accontentarsi di un pari (2-2) e dunque di un playoff contro una tra Sporting Lisbona (fermato sull’1-1 dal Bologna) e Club Brugge. Le vere delusioni della serata riguardano però Conceiçao e Thiago Motta, entrambi sconfitti da Dinamo Zagabria (2-1) e Benfica (0-2): i rossoneri falliscono così il traguardo del G8 sul più bello, mentre i bianconeri chiudono la prima fase addirittura al 20esimo posto. Ma c’è di peggio, perché la classifica finale fa sì che le due possano incontrarsi già nel playoff, in quello che sarebbe un derby italiano quantomai prematuro. Chi volesse evitarlo dovrà sperare nel Feyenoord (Milan) e nel Psv (Juve), anche se i maligni sottolineano che lo scontro sarebbe l’unico modo certo di portare una delle due agli ottavi.

Inter – Monaco 3-0: nerazzurri agli ottavi con una tripletta di Lautaro 

Partiamo dall’Inter di Inzaghi, unica italiana, come detto in precedenza, a conquistare un posto nel gotha europeo senza passare dai playoff. Ai nerazzurri sarebbe bastato anche un pareggio, ma hanno preferito non fare calcoli e prendersi il pass per gli ottavi con un bel successo, facilitato pure dagli errori del Monaco. Gli uomini di Hutter, giunti a San Siro con l’idea di tentare il colpaccio, si sono sciolti in appena 16’: tanti, o pochi a seconda dei punti di vista, ne son bastati a Lautaro per siglare una doppietta e chiudere ogni discorso. Già, perché i monegaschi, oltre a concedere un rigore dopo soli 4’ (fallo dell’ex juventino Zakaria), sono rimasti in 10 per l’espulsione di Mawissa, sciagurato nello stendere Thuram e lasciare i compagni in inferiorità numerica. Neanche il tempo di metabolizzare l’accaduto che Lautaro, ancora lui, ha raddoppiato (16’), trasformando così la serata di San Siro in una kermesse celebrativa. A quel punto l’Inter ha giustamente gestito il risultato, togliendosi però lo sfizio di segnare il terzo gol sempre con Lautaro (67’), da ieri appaiato a Mazzola nella classifica all time dei cannonieri nerazzurri in Coppa Campioni/Champions League (17).

Inzaghi esulta: “Non abbiamo fatto calcoli, andiamo agli ottavi con merito”

“Sono molto soddisfatto e ho fatto i complimenti ai ragazzi – il commento soddisfatto di Inzaghi – Abbiamo fatto un cammino straordinario con sette partite senza prendere gol, se non siamo arrivati secondi o terzi è solo per la differenza reti. Servono prestazioni e continuità, volevamo gli ottavi e li abbiamo ottenuti con pieno merito. I ragazzi hanno approcciato benissimo il match, il Monaco l’avevamo visto e lo conoscevamo bene, aveva dato fastidio a tante squadre con i suoi attaccanti. Non dovevamo guardare il risultato, anche se un’eventuale sconfitta ci avrebbe potuto qualificare comunque, non abbiamo fatto calcoli e siamo passati. Ho cercato sempre di cambiare nelle ultime partite tra Champions e campionato. A Lecce avevo fatto star fuori qualche giocatore che mi è stato molto utile come Barella, Pavard e Dimarco, i ragazzi erano tutti pronti”.

Dinamo Zagabria – Milan 2-1: addio ottavi, i rossoneri finiscono ai playoff

Altro che G8! Il Milan cade a Zagabria proprio a un passo dal traguardo, fallendo così la qualificazione agli ottavi di finale. Per entrarci i rossoneri dovranno passare dalle forche caudine dei playoff, con il rischio di dover affrontare un derby italiano con la Juventus (l’alternativa è il Feyenoord del sogno Gimenez). Conceiçao scivola così dal sesto al tredicesimo posto, logica conseguenza di una serata nerissima in cui non ha funzionato davvero niente. Il suo Milan, per l’ennesima volta, ha clamorosamente fallito l’approccio, disputando un primo tempo più adatto a un’amichevole estiva che a una sfida decisiva di Champions. Questa volta però l’errore non è stato rimediabile, sia perché la Dinamo di Cannavaro ne ha approfittato passando in vantaggio con Baturina (19’, erroraccio di Gabbia), sia per la follia di Musah, espulso dopo aver rimediato due ammonizioni evitabilissime quasi in sequenza. Sotto di un gol e di un uomo, il Diavolo ha tentato di reagire e ci è anche riuscito grazie al solito Pulisic, bravo a trovare l’angolo alla sinistra di un rivedibile Nevistic, per il momentaneo 1-1 (53’). Il pareggio sembrava poter dare linfa al Milan, invece la Dinamo si è rimessa ad attaccare e dopo due reti annullate (una per fallo di mano, l’altra per fuorigioco), l’ha trovata con l’ex juventino Pjaca (60’). I rossoneri hanno cercato di attaccare con la forza dei nervi, ma l’unica vera emozione è arrivata quando l’arbitro ha prima fischiato un rigore a Leao, per poi toglierglielo dopo revisione al Var.

Conceiçao furioso: “Mentalità da cambiare, ma è difficile se mancano le basi”

“Tutti gli episodi della partita ci sono andati contro, ma nel primo tempo siamo mancati di forza nei duelli e non siamo stati aggressivi – l’analisi amara di Conceiçao -. Molto dipende dall’orgoglio di ognuno di noi. Si può parlare di tattica e moduli, ma si sta vedendo che non entriamo aggressivi nei duelli e siamo poco presenti mentalmente. Il secondo tempo mi è piaciuto di più perché abbiamo provato a vincere la partita, non ci siamo riusciti e ora pensiamo alla prossima. Dobbiamo cambiare questo ambiente, dipende da noi ma bisogna fare di più. Quando mancano le basi nel calcio è difficile, questo è uno sport fatto di duelli costanti, offensivi e difensivi, ma non è facile cambiare questo atteggiamento. Abbiamo reagito sì, ma perché siamo sempre costretti a reagire? Avevamo molte più motivazioni rispetto a loro prima del match e la preparazione è stata al dettaglio. Ognuno però ci deve mettere la sua passione per il calcio, altrimenti è difficile, può venire anche il migliore allenatore al mondo, ma se manca la base è difficile. Approcciare una partita così in Champions League, non so, è difficile…”.

Juventus – Benfica 0-2: i bianconeri chiudono al 20° posto in classifica

Agguantare un posto tra le prime otto era quasi impossibile, ma la Juventus aveva quantomeno il dovere di provarci. La serata dello Stadium, invece, è andata malissimo, con i bianconeri sconfitti anche dal Benfica dopo il KO di sabato scorso a Napoli. Lo 0-2 finale certifica tutti i problemi della squadra di Thiago Motta, offensivi (ancora una volta le occasioni sono state sporadiche e non concretizzate) e difensivi. I gol subiti, infatti, accendono l’ennesimo campanello d’allarme in casa juventina, tanto più che c’è da registrare l’infortunio muscolare (ci risiamo!) di Kalulu, costretto ad abbandonare il campo dopo appena un quarto d’ora. Neanche il tempo di assestarsi che il Benfica è passato in vantaggio con Pavlidis, anche se buona parte del gol porta la firma di Gatti, sciagurato nel bucare l’intervento di testa e spalancare un autostrada agli attaccanti portoghesi. La reazione del primo tempo, se così si può chiamare, non ha prodotto quasi nulla, anzi le Aquile hanno sfiorato il raddoppio, negato solo da un grande Perin. I fischi assordanti dello Stadium hanno parzialmente svegliato la Juventus, che ha provato a riaprire la partita con Thuram, Yildiz e Douglas Luiz, ma nel momento di massima spinta ecco il raddoppio del Benfica, al termine di un’azione splendida finalizzata da Kokcu (80’). 

Thiago Motta deluso: “Non siamo contenti, bisogna migliorare in fretta”

“Quando c’è una sconfitta, noi siamo i primi a non essere soddisfatti – ha sottolineato Thiago Motta -. Ci sono delle cose da migliorare in fretta, perché domenica c’è subito la partita con l’Empoli. Per il resto poco da dire, il Benfica, a differenza nostra, ha meritato la vittoria, ha creato e finalizzato meglio di noi. Ora dobbiamo migliorare in fretta, ci sono situazioni che dobbiamo gestire meglio, soprattutto quando andiamo in svantaggio. Non abbiamo fatto come volevamo, perché se riesci a creare e finalizzare bene, questo è anche un modo per non far ripartire l’avversario. Preoccupato? Una sconfitta e non siamo contenti. È la seconda e non siamo soddisfatti, ora bisogna solo recuperare e provare a vincere. Il mercato? Siamo attenti per migliorare la rosa, ma non parlo di questo dopo una sconfitta. Siamo in linea, ma dobbiamo inserire qualcuno per migliorare e non tanto per mettere, questa è la nostra filosofia”.

Commenta