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Borse chiusura 29 gennaio: Big Tech Usa a due velocità e lusso zavorrato da Lvmh nel giorno della Fed

Mercati in altalena nel giorno in cui la Fed non taglierà i tassi. Il rimbalzino di Nvidia non salva il Nasdaq e i deludenti risultati trimestrali di Lvmh pesano sul lusso. A Piazza Affari in rialzo Mps, Mediobanca e Generali

Borse chiusura 29 gennaio: Big Tech Usa a due velocità e lusso zavorrato da Lvmh nel giorno della Fed

I listini europei chiudono oggi in ordine sparso e mentre l’andamento è debole a Wall Street, nell’attesa che la Fed concluda la sua riunione di politica monetaria oggi e in vista del meeting della Bce di domani.

Piazza Affari si apprezza dello 0,62%, in particolare grazie agli acquisti su Iveco (+6%) e sui titoli delle banche. Similmente segnano progressi frazionali Francoforte +0,91%, Amsterdam +0,71% e Londra, +0,29%. Parigi, -0,32%, è l’unica piazza in rosso, zavorrata dalle vendite sul lusso a seguito della deludente trimestrale di Lvmh (-6,04%). Sale però Essilor-Luxottica (+1,04%), che in giornata ha anche aggiornato il suo record storico. 

In generale a dare brio alle borse europee è stato oggi il settore tecnologico, trascinato dai risultati trimestrali di Asml (+5,94% ad Amsterdam). Prosegue in Europa il recupero dei titoli tech, dopo la grande paura innescata lunedì dal “topolino” DeepSteek, che ha fatto tremare anche i giganti di Wall Street con la sua omonima assistente virtuale basata sull’AI e realizzata a costi molto più contenuti dei rivali, medesima e forse miglior efficienza, tanto da diventare l’applicazione gratuita più popolare sull’App Store di Apple negli Usa. Ora in Italia gli utenti non possono più scaricarla per rischi connessi alla privacy. Su DeepSeek incombono inoltre dubbi di furto intellettuale e su questa possibilità stanno indagando OpenAi e Microsoft.

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Wall Street in rosso 

Oltreoceano Wall Street è ancora in cerca di una direzione precisa e dopo il recupero di ieri S&P 500 e Nasdaq sono in calo, così il DJ. Gli investitori attendono oggi, a mercati chiusi, i risultati trimestrali di colossi come Microsoft, Meta e Tesla.

A pesare sull’umore generale è però l’andamento negativo di Nvidia, che cede il 3,3% dopo il recupero di ieri. Arretra anche Apple (-0,5%), retrocessa da Oppenheimer a “perform” da “outperform”, in vista dei risultati trimestrali in settimana. 

I titoli delle aziende produttrici di semiconduttori e di attrezzature correlate però sono in guadagno grazie all’olandese Asml, che ha registrato ricavi per il quarto trimestre pari a 7,09 miliardi di euro, superando di gran lunga le previsioni.

Banche centrali in focus

Il focus oggi e domani sarà soprattutto sulle banche centrali. Dalla Fed che terminerà più tardi la sua riunione di politica monetaria ci si aspetta uno stop nel suo percorso di alleggerimento delle stretta, mentre la banca centrale del Canada ha tagliato poco fa i tassi di un quarto di punto, anche in vista della guerra commerciale in animo del nuovo presidente Donald Trump.

Sempre oggi è arrivata una sforbiciata di un quarto di punto anche dalle banca centrale svedese, che vede ormai arginato il rischio che l’inflazione prenda il volo, mentre l’attività economica ristagna.

Il mercato scommette al 100% che anche la Bce domani tagli nuovamente i tassi nella misura di 25 punti base, al 2,75%, mentre lo scenario di base è di altre tre riduzioni quest’anno fino a raggiungere il 2%. Come osserva l’Ansa però “i rischi politici potrebbero spingere Francoforte a fare di più entrando in territorio espansivo”. L’attenzione sulle due sponde dell’Atlantico si concentra perciò soprattutto su quanto diranno o lasceranno intuire i banchieri sul percorso successivo.

Euro-dollaro poco mosso

In questo contesto attendista l’euro-dollaro è poco mosso, per un cambio intorno a 1,04.

La moneta unica non risente troppo del previsto calo di fiducia dei consumatori tedeschi in vista di febbraio 2025: -22,4 e contro aspettative a -20. D’altra parte la crescita della locomotiva economica europea è in panne. Il governo tedesco ha infatti rivisto al ribasso le previsioni di crescita per il 2025, ora fissate allo 0,3%, dall’1,1% previsto lo scorso autunno.

In Italia invece migliora il clima di fiducia dei consumatori nel mese di gennaio e l’indice redatto dall’Istat passa da 96,3 a 98,2, mentre l’indice composito del clima di fiducia delle imprese  sale da 95,3 a 95,7.

Tra le materie prime arretrano i future di Brent e greggio texano, per prezzi rispettivamente intorno a 76,20 dollari al barile e 73,33 dollari al barile.

Piazza Affari, aggiorna i massimi dal 2008

Nonostante i cauti progressi, Piazza Affari aggiorna i suoi massimi dal 2008 salendo oggi a 36.371 punti base.

I maggiori rialzi del  giorno sono per Iveco e Prysmian +2,86%, ma il settore protagonista resta quello bancario. A fare incetta di acquisti oggi sono state Bper +2,7% e Popolare di Sondrio +1,63%, con l’azionista Unipol +1,63%. Bene inoltre Banco Bpm +1,43%, Intesa +1,34% e Unicredit +1,31%, mentre verso la parte finale della seduta si sono attenuati i progressi di Mps +0,48% e Mediobanca +0,44%, dopo che ieri Piazzetta Cuccia ha respinto l’ops di Siena poiché la giudica priva di logica finanziaria e industriale.

Tra i titoli petroliferi rialza la testa Saipem +2,12%.

I realizzi penalizzano oggi Diasorin -2,63%, mentre Campari arretra del 2,14%, penalizzata dai numeri deludenti della divisione vini e alcol di Lvmh. Stamani anche Remy Cointreau, nel presentare i suoi conti, ha sottolineato le difficoltà che si stanno incontrando nel mercato cinese.

I titoli del lusso risultano a loro volta contagiati dalle perdite d’Oltralpe. Per tutti Moncler, -0,59%.

Tra i finanziari scende Azimut -1,91%, mentre arretrano utility ieri in verde come Terna -0,56%, Snam -0,89%.

Spread stabile

L’attesa delle decisioni della Bce non sembra febbrile sul secondario, dove lo spread tra Btp 10 anni e Bund 10 anni chiude in leggero calo a 108 punti base.

Appaiono poco mossi anche i rendimenti, con il benchmark italiano al 3,66% e quello tedesco al 2,58%.

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