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Borsa chiusura 28 gennaio: il Big Tech Usa rimbalza ma solo in parte, Mps e Mediobanca in rosso, corre Tim

Dopo il tonfo del 20% di ieri per il colpo d’ala di DeepSeek sull’AI, Nvidia recupera il 2% e il Nasdaq torna in territorio positivo. Domani prima riunione della Fed nell’era Trump 2.0 ma i tassi resteranno invariati. Il risiko bancario va in rosso

Borsa chiusura 28 gennaio: il Big Tech Usa rimbalza ma solo in parte, Mps e Mediobanca in rosso, corre Tim

Piazza Affari cambia segno nell’ultima mezz’ora e chiude oggi in calo dello 0,12%, probabilmente allarmata dalla notizia choc di un avviso di garanzia alla premier Giorgia Meloni e con il risiko bancario che non decolla dopo il no di Mediobanca (-4,36%) a Mps (-2,45%). Per il resto l’Europa appare cauta, (lo Stoxx 600 ha toccato in giornata anche nuovi massimi), mentre Wall Street si muove intonata dopo la grande paura della vigilia, innescata dai successi delle piccola e sorprendente start up cinese Deepseek che ha fatto tremare i giganti Usa dei microchip dedicati all’intelligenza artificiale. Nvidia, che ieri ha perso quasi 600 miliardi di capitalizzazione (una cifra mai vista prima sui mercati), oggi rimbalza del 3,23%, fornendo ossigeno al Nasdaq, +1%.

Milano, ha galleggiato poco oltre la parità per gran parte degli scambi, ma nel finale ha perso quota con la notizia che la Procura di Roma sta indagando sulla premier per “favoreggiamento e peculato” a causa del rimpatrio del comandante della prigione libica Mittiga Almasri. Per la stessa ragione sarebbero indagati anche indagati anche i ministri Piantedosi, Nordio e Mantovano

Nel resto d’Europa Francoforte guadagna lo 0,7%, insieme ad Amsterdam +0,4% e Londra +0,33%. Svetta Madrid +1,14%, mentre Parigi perde lo 0,12%.

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Giornata serena, nonostante la minaccia dei dazi. Si attendo le banche centrali

La giornata è stata nel complesso serena in Europa, nonostante il tema dazi nell’agenda dell’amministrazione Usa torni ad alimentare l’incertezza. Il neo segretario americano al Tesoro, Scott Bessent, ha parlato di tariffe universali graduali del 2,5%, ma il presidente Donald Trump a stretto giro di posta ha aggiunto il carico di dazi “molto maggiori”.

A spazzare via un po’ di preoccupazioni è il recupero degli acquisti sulle mega tech a Wall Street, in attesa di chiarimenti su quali chip abbia usato realmente DeepSeek per realizzare il nuovo sistema di intelligenza artificiale e apparentemente più efficace di altri di gran lunga più costosi. Per Trump questo è uno stimolo per la Silicon Valley, mentre i risultati ottenuti dalla start up sono stati elogiati anche dai vertici di Nvidia. 

In settimana tra l’altro quattro delle Magnifiche sette presenteranno la trimestrale (domani sarà la volta di Microsoft, Tesla e Meta e giovedì di Apple) e il mercato potrà tastare ulteriormente il polso allo stato di salute di colossi che fanno spesso il bello e il cattivo tempo a Wall Street e di riflesso sulle borse di tutto il mondo.

Gli altri due momenti clou della settimana sono le riunioni di Fed e Bce.

Domani si prevede che la Federal Reserve lascerà i tassi invariati, mentre si scommette che giovedì la banca centrale europea annuncerà una nuova sforbiciata di un quarto di punto, che dovrebbe portare il tasso sui depositi al 2,75%.

Dollaro in rialzo

Il ritorno della minaccia dei dazi e l’attesa di due orientamenti diversi nelle banche centrali sta alimentando i guadagni del dollaro contro l’euro, dopo le perdite di ieri. La moneta unica cambia al momento in ribasso dello 0,5% a 1,043. Il biglietto verde riporta il cambio contro lo yen a 155,72 (+0,76%).

I realizzi colpiscono anche i T-Bond, ai quali ieri si erano rivolti gli investitori in fuga da titoli tecnologici a stelle e strisce.

Sono in cauto rialzo le materie prime. Il petrolio al momento vede progressi sotto lo 0,2%, con prezzi che sono per il Brent a 76,26 dollari al barile e per il Wti a 73,31 dollari.

Piazza Affari, brilla Telecom Italia

In Piazza Affari brilla oggi Telecom Italia (+3,57%), spinta dal ‘buy’ di Kepler Cheuvreux che ha alzato il target price sul titolo a 0,35 euro da 0,26. Sono in evidenza anche Nexi +2,03%, Campari +1,64% e Ricordati +1,23%.

Denaro per le utility, a partire Terna +1,64%, mentre Snam +1,12% guarda all’offerta presentata da Lunate, fondo di investimenti alternativi globali con sede ad Abu Dhabi, per l’acquisizione della quota di minoranza detenuta da Snam in Adnoc Gas Pipelines.

Il focus del mercato però resta sulle banche. Unicredit si apprezza dello 0,98%, vedendo forse di buon occhio gli ostacoli che si frappongono alla realizzazione delle ambizioni di Mps su Mediobanca. 

Il cda di Piazzetta Cuccia d’altra parte, come atteso, ha bollato l’ops di Siena come “ostile”, ritenendo che “non abbia valenza industriale”, poiché pregiudica “l’identità e il profilo di business del Gruppo Mediobanca focalizzato su segmenti di attività a elevato valore aggiunto e con evidenti traiettorie di crescita”. In aggiunta Mediobanca in una nota osserva che il calo del titolo Mps dopo l’annuncio dell’offerta “ne testimonia la fragilità del corso di borsa, che rende improbabile il buon esito dell’operazione”.

Nel resto del listino perde ancora colpi Prysmian, -3,17%, dopo il tonfo di ieri legato in certa misura anche al timore che l’intelligenza artificiale possa aver bisogno di minore energia e infrastrutture in futuro se il modello DeepSeek sarà confermato.

Si conferma negativa Stm -3,2% e arretrano titoli petroliferi come Saipem -3,02% e Tenaris -2,44%. Male Stellantis -1,17%.

Spread in calo 

Scende lo spread tra Btp decennale e Bund di pari durata, a 109 punti base (-3,2%), nonostante la batosta giudiziaria ricevuta da Palazzo Chigi.

Sul primario sono stati collocati oggi 5,50 miliardi di Btp e Btp indicizzati: si tratta di tre miliardi di Btp a 2 anni (scadenza 25-02-2027) con un rendimento in rialzo al 2,61%; 1,25 miliardi di Btp Indicizzati 1,50% a 5 anni (15-05-2029) con un tasso lordo stabile all’1,17%;  1,25 miliardi di Btp Indicizzati 1,80% a 10 anni (15-05-2036) con un rendimento al 1,90%.

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