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Incentivi auto 2024: esauriti tutti i fondi, nessun nuovo bonus all’orizzonte

Terminati gli ecobonus per le auto ibride plug-in. Nessun incentivo previsto per il 2025, ma l’Italia propone un fondo europeo per sostenere i veicoli a basse emissioni e tutelare l’industria “made in Europe”

Incentivi auto 2024: esauriti tutti i fondi, nessun nuovo bonus all’orizzonte

Terminati. Gli incentivi per l’acquisto di auto a basse emissioni, introdotti a giugno 2024 dal governo , sono ufficialmente finiti. La notizia arriva direttamente dal portale Ecobonus del ministero delle Imprese e del Made in Italy, che ha confermato l’esaurimento dei fondi, inclusi quelli destinati alle auto ibride plug-in. Una campagna che ha visto stanziati complessivamente quasi un miliardo di euro si conclude così, lasciando il mercato senza nuovi aiuti per il 2025.

Incentivi auto 2024: subito esauriti quelli delle auto elettriche

Già a giugno 2024, i fondi dedicati alle auto full electric (0-20 g/km di CO2) si erano volatilizzati in meno di otto ore: 201 milioni di euro spariti in un lampo. Ad ottobre, è toccato ai 276,7 milioni di euro riservati ai veicoli con emissioni tra 61 e 135 g/km di CO2, che includono modelli endotermici, mild hybrid, full hybrid e Gpl. Infine, a dicembre, anche i 125,7 milioni per le ibride plug-in (21-60 g/km di CO2) sono stati completamente utilizzati.

A completare il quadro, già nei mesi precedenti erano terminati i fondi per l’acquisto di auto usate, i bonus per taxi e NCC e gli incentivi per l’installazione di impianti Gpl e metano. Una situazione che riflette la forte domanda e la crescente sensibilità verso i veicoli a basse emissioni, ma anche l’insufficienza delle risorse messe a disposizione rispetto alle necessità del mercato.

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Ibrido plug-in: un mercato complicato

Tra le categorie di veicoli incentivate, l’ibrido plug-in ha vissuto una dinamica particolare. Nonostante il suo potenziale in termini di efficienza energetica e risparmio sui costi, questa tecnologia soffre di due problemi principali: prezzi di listino ancora elevati e difficoltà logistiche legate alla ricarica. Ciò spiega perché i fondi per questa fascia di emissioni siano durati più a lungo rispetto a quelli per le auto elettriche, ben più appetibili grazie a bonus più generosi e a una maggiore spinta tecnologica.

Una nuova direzione: niente incentivi ma sostegno alla filiera

Con la fine degli ecobonus, il governo italiano non ha pianificato nuove campagne di incentivi per il 2025. In un recente confronto con Stellantis, il Ministro Adolfo Urso ha dichiarato che le risorse residue del Fondo Automotive saranno destinate a supportare le imprese della componentistica.

Uno spiraglio però potrebbe aprirsi nella seconda metà dell’anno. L’Italia, insieme ad altri Paesi europei, ha presentato alla Commissione Ue una proposta per la creazione di un fondo europeo destinato agli incentivi per l’acquisto di auto a basse emissioni. La proposta prevede una clausola a favore dei modelli “made in Europe”, una misura pensata per contrastare la concorrenza extraeuropea e proteggere l’industria continentale.

Il bilancio degli ecobonus

Gli ecobonus del 2024 hanno indubbiamente contribuito a stimolare il mercato e perlomeno incentivare l’adozione di veicoli meno inquinanti. L’entità dei fondi, però, si è rivelata insufficiente rispetto alla domanda, segnalando la necessità di una pianificazione più ambiziosa e di strategie di lungo termine. La transizione verso una mobilità sostenibile richiede investimenti strutturali e un coordinamento efficace tra i livelli nazionale ed europeo.

Auto, cosa aspettarsi per il futuro?

Il 2025 si preannuncia come un anno di transizione per il settore automobilistico italiano. Senza nuovi incentivi, il mercato potrebbe rallentare, a meno di interventi decisi da parte dell’Unione Europea (che dovrebbe esprimersi entro fine mese). La sfida principale rimane quella di rendere accessibili a un pubblico più ampio le tecnologie a basse emissioni, continuando al contempo a sostenere l’industria nazionale in questa fase cruciale.

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