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Borse chiusura 22 gennaio: Trump dà sprint a Wall Street e al Nasdaq ma Francia e Germania dribblano l’effetto dazi

S&P vicino a nuovi record e molto bene il Nasdaq grazie al rilancio del Big Tech e di Netflix. Milano in rosso ma Prysmian e Leonardo corrono

Borse chiusura 22 gennaio: Trump dà sprint a Wall Street e al Nasdaq ma Francia e Germania dribblano l’effetto dazi

Non tutto, ma tanto, è colpa (o merito) di Donald Trump e le borse europee stentano, in questi primi giorni della nuova presidenza Usa, a trovare un passo comune. Anche oggi la chiusura dei mercati finanziari è contrastata nel Vecchio Continente e Piazza Affari, timidamente positiva in mattinata, arretra infine dello 0,57% (a 35.850 punti base), a causa delle vendite su banche e utility. Il listino milanese non è particolarmente ricco di titoli tecnologici e questo lo penalizza dopo che il presidente Usa ha anticipato ciclopici investimenti privati (fino a 500 miliardi di dollari) per finanziare infrastrutture per l’intelligenza artificiale. Il rinnovato spettro dei dazi per ora non pesa particolarmente sugli scambi europei (mentre si è fatto sentire sulle borse cinesi) e i vertici della regione, riuniti a Davos, sembrano pronti a replicare colpo su colpo alle scelte del tycoon. 

Il commissario Ue per l’economia, Valdis Dombrovskis, dice che l’Europa risponderà proporzionalmente a qualsiasi tariffa Usa, al fine di proteggere gli interessi economici del blocco, e la presidente della Bce, Christine Lagarde, invita a preparare una risposta europea, ma anche a reagire, non restando solo in difesa, mettendo in campo grandi investimenti e utilizzando l’ingente capacità di risparmio dei cittadini del blocco che ora viene spesso indirizzata verso i mercati extra-europei.

L’arma tariffaria viene impugnata oggi da Trump anche contro la Russia. Faccia un accordo a breve con l’Ucraina, o “non avrò altra scelta se non imporre più tasse, dazi e sanzioni su tutto quello che viene venduto dalla Russia negli Stati Uniti”.

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Nuovi record a Francoforte; bene Wall Street con hi tech

Nel resto d’Europa Francoforte chiude su nuovi livelli record con un rialzo dell’1,04% che porta il Dax a 21.260 punti base, soprattutto grazie a Siemens e Adidas, quest’ultima dopo risultati trimestrali ben oltre le attese. 

Il lusso tiene alto il morale a Parigi, +0,86%, mentre arretra Madrid -0,5% e sono piatte Amsterdam e Londra.

Il faro americano di Wall Street illumina intanto i mercati con robusti rialzi, soprattutto sul Nasdaq (+1,45%), dove Netflix sale del 10,74% dopo aver superato i 300 milioni di abbonati con il più grande balzo trimestrale di sempre. Il titolo è il migliore dello S&P 500 (+0,65%). Inoltre Oracle sale del 7,03% e replica la performance di ieri su indiscrezioni e poi l’annuncio di Trump relativo alla joint venture con Softbank e OpenAI per la costruzione di infrastrutture di intelligenza artificiale. In scia Nvidia (+3,76%) si gode la prospettiva e riprende lo scettro di società più capitalizzata al mondo, mentre la detronizzata Apple (-0,22%) guarda senza entusiasmo il banchetto. 

Soffrono invece le società che puntano sull’energia alternativa, mentre Trump taglia oltre 300 miliardi di dollari di finanziamenti per le infrastrutture verdi negli Stati Uniti.

Euro-dollaro piatto

Sul mercato dei cambi l’euro-dollaro è poco mosso, con la moneta unica che preserva un cambio poco oltre 1,04. Il dollaro si rafforza di mezzo punto percentuale contro lo yen, in attesa della riunione di politica monetaria della BoJ che prenderà il via domani e terminerà venerdì. Nell’attesa Tokyo ha chiuso oggi gli scambi in rialzo dell’1,58%.

Tra le materie prime arretrano modestamente i future del petrolio, con prezzi sotto gli 80 dollari per il Brent e sotto i 76 dollari per il greggio texano. Il gas, che si era avvicinato nuovamente ai 50 euro al Mwh, verso fine seduta arretra sotto 49 euro. Gli stoccaggi al momento sono al 60% in Europa, ma l’Italia se la passa un po’ meglio ed è al 68%, secondo quanto ha detto l’ad di Snam, Stefano Venier.

Si conferma ben comprato l’oro e lo spot gold tratta in questo momento oltre i 2751 dollari l’oncia.

Piazza Affari, bene i titoli industriali e del lusso

Tra le blue chip migliori del giorno in Piazza Affari ci sono oggi molti titoli industriali. In cima al listino svetta Prysmian, +3,42%, che ha toccato nuovi massimi di sempre dopo aver annunciato, ieri, l’abbandono del progetto per la costruzione di un impianto negli Stati Uniti per realizzare cavi per parchi eolici offshore.

Resta in evidenza Leonardo +1,56%, salgono Iveco +1,37% e Interpump +1,58%.

Tra le grandi firme è ancora corsa all’acquisto dei titoli di Brunello Cucinelli, +1,37%, mentre ritrova il segno più Amplifon +1,12%.

La giornata è stata difficile invece per A2a -2,95%, Hera -2,04%, Enel -1,55%. Male Campari -1,99%, Nexi -1,85% e Saipem -1,59%. Chiudono una seduta no anche le banche a partire da Mps, -2,3%, Mediobanca, -1,73%, Banco Bpm -1,63%.

Nel corso degli scambi si è sgonfiata Telecom, che in chiusura segna -0,77%. Il titolo si era gasato con la notizia che la Corte di Appello di Roma ha respinto la richiesta avanzata dal governo di sospendere il pagamento da circa 1 miliardo dovuto alla società per la vicenda della restituzione del canone del 1998. L’entusiasmo si è spento però nelle ore successive.

Anche la performance di Snam appare piuttosto deludente, visto che il titolo è piatto (+0,07%), mentre c’erano molte attese sul piano industriale al 2029 presentato oggi e che vede target leggermente migliori del previsto.

Spread in calo

I titoli di Stato viaggiano ancora ben intonati, in attesa che la prossima settimana la Bce tagli nuovamente i tassi dello 0,25%. Come andranno le cose in futuro è poi difficile dirlo, anche a seguito delle politiche della prima economia del mondo.

Lo spread tra Btp decennale e Bund di pari durata è in lieve ribasso rispetto alla vigilia a 110 punti base, mentre i tassi sono indicati rispettivamente al 3,6% e 2,5%.

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