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La Juve affonda il Milan e il Napoli espugna Bergamo: vittorie pesantissime per Champions e scudetto e oggi Inter-Empoli

La Juve si prende la rivincita sulla Supercoppa e stende il Milan balzando al quarto posto mentre il Napoli allontana l’Atalanta dalla corsa scudetto. Oggi l’Inter affronta l’Empoli per provare ad accorciare le distanze dal Napoli più primo che mai

La Juve affonda il Milan e il Napoli espugna Bergamo: vittorie pesantissime per Champions e scudetto e oggi Inter-Empoli

Il sabato di Juve e Napoli. Le vittorie su Milan e Atalanta valgono doppio, sia per questione di classifica che di morale, alla luce dell’importanza dei 3 punti conquistati, sotto tutti i punti di vista. Gli scontri diretti, si sa, possono indirizzare una stagione e quelli di ieri non fanno certo eccezione, anzi hanno tutta l’aria di essere maledettamente pesanti. Conte, oltre che mandare un messaggio forte e chiaro a Inzaghi, ha tagliato fuori Gasperini dalla corsa al titolo, Thiago Motta si è ripreso la zona Champions nel momento più delicato, mettendo in ginocchio il Diavolo di Conceiçao. Oggi Inter e Lazio, impegnate rispettivamente contro Empoli (ore 20:45) e Verona (18), dovranno vincere a tutti i costi, pena rischiare di complicare gli obiettivi stagionali, forse in modo addirittura definitivo.

Juventus – Milan 2-0: Motta si prende il quarto posto, Conceiçao sprofonda

Lo scontro diretto di Torino se l’è preso la Juventus, balzata al quarto posto (ma la Lazio deve ancora giocare) grazie al 2-0 firmato da Mbangula e Weah. Notte fonda per il Milan, costretto a fare i conti con la dura realtà: l’ottavo posto, al netto del recupero di Bologna, fotografa alla perfezione il valore espresso sin qui e la prestazione di ieri non autorizza certo all’ottimismo. Thiago Motta torna a vincere dopo quasi un mese di pareggi (tre) e la sconfitta in Supercoppa proprio contro il Diavolo, riportando un po’ di serenità in un ambiente che lo aspettava al varco. La sua Juve ha cercato di fare la partita sin dall’inizio, mentre i rossoneri hanno scelto una tattica più attendista, basata su difesa e verticalizzazioni improvvise. Le mosse hanno pagato, nel senso che entrambe avrebbero potuto segnare. I bianconeri hanno avuto occasioni con Mbangula, Koopmeiners e Yildiz, il Milan con Reijnders e Leao: il 68% di possesso palla in favore della Signora sembrava pleonastico, invece era la spia di quanto sarebbe accaduto nella ripresa. La squadra di Motta è entrata in campo con tutt’altro piglio e dopo aver sfiorato il vantaggio con Weah (subentrato all’infortunato Yildiz) e Koopmeiners, lo ha trovato con Mbangula, anche se il gol va quantomeno condiviso con Emerson Royal, decisivo nella deviazione che ha spiazzato Maignan (59’). Neanche il tempo di assimilare la botta che la Juve ha raddoppiato con Weah (64’), questa volta per colpa di Tomori (chissà se Giuntoli sarà ancora convinto di investire 30 milioni su di lui) e la partita, di fatto, ha preso una svolta ben definita. Il Milan di Conceiçao, sino a ieri specialista in rimonte, s’è dovuto arrendere all’evidenza dei fatti, tanto più che le assenze di Pulisic e Morata (oltre a quelle di Chukwueze e Okafor) gli impedivano cambi in grado di svoltare il match. Ora toccherà alla società, eventualmente, intervenire sul mercato per dare nuova linfa alla squadra, perché da ieri sera la prossima Champions, già complicata di suo, si è allontanata in modo pericolosissimo.

Thiago Motta: “Ringrazio la squadra, è la ricompensa per il duro lavoro”

“Lavoriamo tutti i giorni per vincere, in ogni allenamento – ha sottolineato Thiago Motta -. Ci vuole un grande lavoro per fare una partita come questa, abbiamo fatto un’ottima prestazione, gare così si vincono con tanta fatica quotidiana. Ringrazio questi ragazzi, stanno migliorando perché lavorano con tanto impegno superando le molte difficoltà che abbiamo avuto, vittorie come queste sono la giusta ricompensa. Nell’ultima partita contro l’Atalanta avevamo commesso degli errori tecnici, di quelli che danno fiducia all’avversario, stavolta invece abbiamo giocato con grande qualità. Questo psicologicamente aiuta, perché gli avversari capiscono che hanno di fronte una squadra che gioca bene a calcio. Volevamo essere aggressivi, non dare al Milan i tempi di gioco e limitare la tranquillità del loro portiere che sa ragionare e trovare l’uomo libero. I ragazzi lo hanno fatto bene con tanta energia, sono contento perché alla fine è andata bene”.

Conceiçao durissimo: “Mancano voglia e fame, così non si va da nessuna parte”

“Nel primo tempo è stato un match equilibrato in cui abbiamo avuto più occasioni, poi nella ripresa loro hanno avuto più voglia di vincere, più fame – ha sospirato Conceiçao -. Sono preoccupato perché bisogna sempre avere voglia di crescere e migliorare per fare bene, ma sono io che devo cambiare l’atteggiamento e la mentalità dei calciatori. Se sbagliamo dei gol o gli altri sono più bravi di noi per me va bene, anche quando allenavo squadre meno tecniche non è mai mancato uno spirito di gioco, la voglia di vincere e lottare su ogni pallone. Non cerchiamo scuse come la stanchezza o altro, mancano altre cose e per me è difficile da comprendere. Ma sono il responsabile, devo cambiare la situazione… Non si può sempre mettere tutto sulle spalle di Hernandez, Leao o Maignan, dobbiamo guardarci negli occhi e capire come possiamo fare di più, perché non è vero che non siamo al livello delle altre big del campionato. Se non si ha la voglia giusta però, che per me è l’aspetto più importante, non si va da nessuna parte. Per me è questo ciò che manca”.

Atalanta – Napoli 2-3: Conte espugna Bergamo, Gasperini si arrende

L’altro colpo grosso del sabato è quello del Napoli, capace di espugnare Bergamo con un 3-2 ricco di emozioni e colpi di scena. Il “ratto del Gewiss Stadium” vale un momentaneo +6 sull’Inter, anche se i nerazzurri hanno ben due partite in meno: quella con l’Empoli di stasera e il recupero della 14° giornata con la Fiorentina. Resta l’impresa di un Napoli gagliardo, giunto alla sesta vittoria consecutiva sul campo di un avversario tostissimo, imbattuto in campionato addirittura da settembre e uscito a testa alta, anzi altissima. Gli azzurri, però, hanno avuto il merito di non abbattersi dopo il gol spacca-equilibrio di Retegui (16’), trovando subito il pareggio con Politano (27’) e il vantaggio prima dell’intervallo con McTominay, bravissimo a sfruttare l’assist di Anguissa. L’Atalanta non si è arresa, anzi a inizio secondo tempo ha subito segnato il punto del 2-2 con Lookman, autore di un gran gol dopo un’azione innescata da Retegui e conclusa dal solito sinistro chirurgico (55’). Il match è entrato così in una fase di stallo, nel quale il pareggio sembrava ormai cosa fatta: nulla di più sbagliato, perché al 78’ l’inesauribile Anguissa è scattato sulla sinistra e ha messo un cross invitante al centro su cui s’è avventato Lukaku, per il colpo di testa del definitivo 2-3. Gasperini ha passato gli ultimi minuti a sgolarsi nel tentativo di risvegliare i suoi, ma il Napoli non s’è fatto intimorire, gestendo il vantaggio fino all’apoteosi finale. A parole Conte, come vedremo tra poco, ha cercato di mantenere un basso profilo, ma la sua esultanza, unita ai gesti per aizzare la gioia del settore ospiti, esplica perfettamente l’importanza di questa vittoria, che lo lancia definitivamente nel duello scudetto con l’Inter campione in carica.

Conte: “Siamo in cima e non abbiamo nessuna voglia di tornare giù”

“La partita era impostata in maniera molto chiara, non volevamo andare a prenderli sempre quando avevano palla loro – ha spiegato Conte -. Credo che la chiave sia stata questa, anche rispetto all’andata. Sono partite che si giocano ad altissima intensità, abbiamo tenuto botta a una squadra che lavora da anni con Gasperini in questa maniera, sono maestri. Noi siamo degli ‘alunni’ che cercano di migliorare, per essere un giorno maestri anche noi nella fase di pressione. Questa è una squadra che ha avuto dei netti miglioramenti, facendo il proprio percorso. Ho sentito anche Gasperini che parlava del loro percorso, ma lui è lì da sette anni, con me sono passati solo sei mesi al Napoli, e in questo percorso abbiamo perso anche dei giocatori importanti… Noi stiamo andando troppo veloce, però nessuno ha intenzione di togliere il piede dall’acceleratore. Dobbiamo mettere fieno in cascina per il nostro ritorno in Europa, poi sappiamo benissimo che siamo lassù in classifica e non vogliamo tornare giù, ma non c’è solo la nostra volontà, ci sono squadre forti da affrontare come Inter, Juventus, Milan e Lazio che possono darci fastidio”.

Gasperini: “Sconfitte così ti danno la ‘carogna’ giusta per ripartire”

“Abbiamo fatto un’ottima gara, a tratti addirittura straordinaria, la sconfitta ci dà fastidio, ma da questo tipo di partite usciamo più forti – il pensiero di Gasperini -. Contro la Juventus abbiamo raccolto un punto, ma abbiamo fatto una partita superiore alla loro. Questo Ko è ancora molto fresco, ci sta ancora meno di mercoledì, ma il calcio è questo e bisogna accettarlo. Adesso è periodo che gira così, ma si riparte e si pensa già alla prossima partita. Questi sono avversari di altissimo livello, sia come squadre che come giocatori. A noi rimane comunque la consapevolezza di avergli creato problemi, probabilmente anche con quel poco di differenza che non ci permette di essere più in alto. Ma dobbiamo essere consapevoli di quello che stiamo facendo, abbiamo raccolto tantissimi punti in modo impensato. Va bene, sono dispiaciuto per i ragazzi, ma quando fai queste prestazioni ha la carogna dentro per ripartire”.

Inter – Empoli (ore 20:45, Dazn)

Le attenzioni si spostano sulle gare domenicali, a cominciare da quella di San Siro tra Inter ed Empoli. Inutile dire che Inzaghi ha la vittoria come unico risultato a disposizione, pena perdere terreno dal lanciatissimo Napoli di Conte, capace di espugnare Bergamo nello scontro diretto di ieri. La missione, almeno sulla carta, non dovrebbe essere poi così complicata, sia per l’enorme dislivello tecnico che per il momento dei toscani, ben lontano da quello d’inizio stagione. La squadra di D’Aversa non vince una partita dal 4-1 sul Verona dell’8 dicembre scorso: da allora quattro sconfitte (l’ultima nello scorso weekend contro il Lecce) e un pareggio, con la logica conseguenza di una classifica sempre più preoccupante. Nerazzurri strafavoriti, insomma, a prescindere da un momento non molto brillante, sia a livello di risultati che di infortuni. Le tante assenze hanno portato alla luce il basso rendimento delle seconde linee, finite sul banco degli imputati dopo il 2-2 col Bologna: Taremi, Zielinski e Asllani, in particolare, dovevano essere dei titolari aggiunti, invece la differenza con gli altri è evidente. Questa sera Inzaghi sarà costretto a rinunciare nuovamente a Calhanoglu, ma il rientro di Mkhitaryan e Thuram è già una garanzia, tanto più che settimana prossima ci sarà anche la Champions. La possibilità di rispondere al Napoli esiste, a patto di affrontare l’Empoli con la testa giusta: il nemico “pancia piena” sembrava essere stato sconfitto dopo il derby d’andata; invece, è tornato a bussare in quest’inizio di 2025, mettendo in discussione una leadership che sembrava assodata.

Inter – Empoli, le probabili formazioni

Inter (3-5-2): Sommer; Pavard, De Vrij, Carlos Augusto; Dumfries, Barella, Asllani, Zielinski, Dimarco; Taremi, Lautaro

In panchina: Martinez, Calligaris, Palacios, Acerbi, Darmian, Frattesi, Mkhitaryan, Buchanan, Thuram, Arnautovic

Allenatore: Inzaghi

Indisponibili: Di Gennaro, Correa, Bisseck, Calhanoglu

Squalificati: Nessuno

Empoli (3-4-2-1): Vasquez; Goglichidze, Ismajli, Viti; Gyasi, Maleh, Grassi, Cacace; Pezzella, Esposito; Colombo

In panchina: Perisan, Seghetti, Marianucci, Cacace, De Sciglio, Falcusan, Tosto, Bacci, Henderson, Sambia, Zurkowski, Konaté

Allenatore: D’Aversa

Indisponibili: Anjorin, Solbakken, Brancolini, Sazonov, Ebuehi, Haas, Pellegri

Squalificati: Nessuno

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