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Insediamento Trump: orari, cerimonia, giuramento, parata, ospiti. Tutto ciò che c’è da sapere sull’inauguration day del 20 gennaio

Dal tè con Joe e Jill Biden alla parata, dagli invitati illustri ai grandi assenti. Ecco tutte le informazioni sull’inauguration day del 20 gennaio, giorno in cui Donald Trump diventa ufficialmente il 47° presidente Usa

Insediamento Trump: orari, cerimonia, giuramento, parata, ospiti. Tutto ciò che c’è da sapere sull’inauguration day del 20 gennaio

Ormai ci siamo. Lunedì 20 gennaio negli Stati Uniti è in programma l’inauguration day che darà ufficialmente inizio alla nuova era targata Donald Trump. Come da tradizione, infatti, è in quella data che al Campidoglio, lo stesso luogo che il 6 gennaio 2021 venne assaltato dai sostenitori del tycoon, si terrà la cerimonia che sancirà la fine del mandato presidenziale di Joe Biden e l’inizio di quello di Trump che giurerà ufficialmente come 47° presidente degli Stati Uniti d’America e diventerà il secondo presidente, dopo Grover Cleveland, a venire eletto per due mandati non consecutivi. Diventerà inoltre il primo presidente condannato della storia.

Insediamento Trump: cos’è e cosa succede all’inauguration Day

L’inauguration day altro non è che la cerimonia formale che pone fine al mandato di un presidente e segna l’inizio dell’amministrazione del suo successore. Nonostante la transizione dei poteri sia iniziata già a novembre, il 20 gennaio si terrà dunque il passaggio ufficiale di consegne tra Joe Biden e Donald Trump. 

Si tratta di un evento che si ripete (quasi) sempre uguale ogni quattro anni, caratterizzato da regole e riti ben precisi. Quest’anno si comincerà con una funzione religiosa alla St John’s Episcopal Church di Washington. Poi Donald e Melania Trump andranno alla Casa Bianca per un tè con Joe e Jill Biden.

Il programma stabilisce che i membri del Joint Congressional Committee on Inaugural Ceremonies, il comitato speciale istituito per le cerimonie inaugurali, scortino alla Casa Bianca il presidente eletto, il vicepresidente eletto e le rispettive mogli, dove avverrà l’incontro con il presidente uscente. 

Concluso l’incontro, avrà inizio una parata a cui parteciperanno Joe Biden, Donald Trump e il suo vicepresidente J.D. Vance, con le rispettive mogli, che si concluderà al Campidoglio. 

E qui si vedrà anche la prima differenza con l’ultima cerimonia del 2021 (quella che inaugurò l’era Biden, per intenderci): quattro anni fa, infatti, Trump – sconfitto – non partecipò alla parata con il suo successore e nemmeno all’insediamento vero e proprio, violando una tradizione lunga 150 anni.

La cerimonia d’insediamento e il giuramento

Quando la parata arriverà al Campidoglio, comincerà ufficialmente la cerimonia d’insediamento, cui parteciperanno gli ex presidenti, imprenditori, vip e politici provenienti da tutto il mondo. Ci sarà anche una performance musicale: a esibirsi sarà la cantante country Carrie Underwood. Nel 2021 toccò a Lady Gaga.

Ad aprire la cerimonia sarà il neo-vicepresidente eletto J.D. Vance, alle 11 ora locale (le 17 in Italia, che presterà il suo giuramento: 

“Giuro solennemente (o affermo) che sosterrò e difenderò la Costituzione degli Stati Uniti contro tutti i nemici, stranieri e nazionali; che manterrò vera fede e fedeltà alla stessa; che assumerò questo obbligo liberamente, senza alcuna riserva mentale o intenzione di elusione; e che adempirò con correttezza e fedeltà ai doveri dell’ufficio che sto per assumere: così mi aiuti Dio”.

Poi sarà la volta di Trump, che salirà sul palco intorno a mezzogiorno (le 18 italiane) e giurerà come 47° presidente degli Stati Uniti d’America, pronunciando la formula di rito con una mano sulla Bibbia. Cosa molto importante: la formula va recitata in modo chiaro e preciso, altrimenti si rischia di incorrere “nell’incidente capitato a Barack Obama, che nel 2009 andò  fuori sequenza e il giorno dopo dovette ripetere il giuramento. Questa la formula:

“Giuro solennemente che eseguirò fedelmente l’ufficio di Presidente degli Stati Uniti e che, al meglio delle mie capacità, preserverò, proteggerò e difenderò la Costituzione degli Stati Uniti”. 

Il rituale si ripete sempre uguale dal 1884, quando venne stabilita l’ultima versione. 

Il discorso inaugurale di Trump

Una volta pronunciati i giuramenti, Trump terrà il suo discorso inaugurale. Nessun suo predecessore nella storia degli Stati Uniti è mai venuto meno a questo rituale, anche se in questo caso, non si tratta di un obbligo previsto dalla legge. La durata del discorso è  variabile e nessuno sa cosa dirà il tycoon. E sul contenuto le agenzie di scommesse accettano puntate. Oltre 500mila dollari sono stati puntati, per esempio, sulla possibilità che pronunci Trump le parole “bitcoin” e “crypto”.

La parata in Pennsylvania Avenue e l’ingresso alla Casa Bianca

Concluso il discorso inaugurale, Trump entrerà di nuovo nella President’s Room per la foto di rito e la firma dei documenti di transizione.

Poi, come da tradizione, si passerà al pranzo inaugurale presso la National Statuary Hall. Successivamente Trump e il suo vice Vance torneranno nuovamente all’esterno del Campidoglio per il saluto ai militari e la parata in Pennsylvania Avenue. Il percorso terminerà alla Casa Bianca, dove gli addetti accoglieranno i nuovi inquilini.

Quanto costa la cerimonia d’insediamento?

La cerimonia d’insediamento dei presidenti statunitensi è storicamente molto costosa, ma quest’anno Trump ha superato se stesso. Per l’inauguration day sono infatti stati raccolti 170 milioni di dollari, oltre il doppio rispetto ai 62 milioni raccolti nel 2021 per l’insediamento di Biden, 63 in più rispetto ai 107 spesi per la cerimonia del 2017, quando il tycoon giurò per il suo primo mandato.

A contribuire a questa cifra stratosferica sono state le donazioni importanti di alcuni magnati del settore tech, dall’Ad di Apple Tim Cool a quello di OpenAI, Sam Altman, passando per Jeff Bezos di Amazon e Mark Zuckerberg di Meta. Donazioni sono state effettuate anche da Google, Boeing, General Motors, Ford Motor, Microsoft. Pure il settore auto ha deciso di fare la sua parte. Stellantis, proprietaria di Chrysler, la divisione Usa di Hyundai Motor e Delta Air Lines hanno infatti annunciato di aver donato un milione di dollari ciascuna al fondo per l’insediamento del presidente eletto Usa, con John Elkann (presidente di Stellantis), che sarà tra i manager d’azienda che parteciperanno alla cerimonia.

Chi ci sarà all’inauguration Day di Trump: gli ospiti

E a proposito di ospiti. Saranno circa 200 gli invitati che parteciperanno alla cerimonia, tra i quali almeno 10 capi di Stato – una scelta senza precedenti secondo l’Associated Press – e di governo, alcuni tradizionalmente impresentabili negli Stati Uniti.

Partiamo dagli ex presidenti: oltre a Jill e Joe Biden, che hanno deciso di rispettare la tradizione nonostante i Trump nel 2021 abbiano riservato loro lo stesso trattamento, saranno presenti Hillary e Bill Clinton, George W. e Laura Bush. Ci sarà anche Barack Obama che però non sarà accompagnato dalla moglie Michelle, che ha già annunciato che non parteciperà: ufficialmente per “precedenti impegni”, ufficiosamente, dicono i media Usa, “per non dispensare falsi sorrisi”. Presente anche la vicepresidente uscente Kamala Harris, sconfitta da Trump alle elezioni di novembre, insieme al marito Doug Emhoff.

Confermata la presenza massiccia della Silicon Valley e dei magnati a stelle e strisce. Ci saranno Mark Zuckerberg (Meta), Jeff Bezos (Amazon), Sam Altman (Open Ai), Tim Cook (Apple), Sundar Pichai (Alphabet). Presente anche il ceo di TikTok, Chew Shou Zi, nonostante il contenzioso con il governo americano, che siederà addirittura sul palco d’onore, tradizionalmente riservato ad ex presidenti, familiari e altri ospiti importanti. E poi ovviamente ci sarà anche Elon Musk, numero uno di Tesla, X e Space X, ma anche neo segretario al dipartimento per l’efficienza governativa.

Infine i leader stranieri: è ancora in forse la presenza della presidente del Consiglio Giorgia Meloni, che è stata invitata e ha fatto sapere che parteciperà se il suo programma lo consentirà. Confermata la presenza del presidente argentino Milei, mentre è in dubbio l’ex presidente brasiliano Jair Bolsonaro (gli è stato ritirato il passaporto nell’ambito dell’inchiesta per il tentato golpe del 2022). Per la Cina, ha fatto sapere l’agenzia statale Xinhua, ci sarà “il rappresentante speciale del presidente cinese Xi Jinping, il vicepresidente Han Zheng”. Secondo fonti internazionali, è confermata anche la presenza del ministro degli Esteri indiano Subrahmanyam Jaishankar e del suo omologo giapponese Takeshi Iwaya. Presenti il presidente salvadoregno Nayib Bukele e quello ecuadoriano Daniel Noboa.

Dovrebbe esserci anche il premier ungherese Viktor Orbán. Non ci sarà invece il Premier inglese Keir Starmer. Un’assenza che fa rumore considerando anche che Trump ha invitato il leader del Reform Party Nigel Farage. Dalla Francia ha confermato la sua presenza il politico anti-immigrazione Éric Zemmour, mentre per la Germania, Trump ha invitato l’invito anche la leader dell’estrema destra tedesca di Alternative für Deutschland (AfD) Alice Weidel, la quale ha però declinato a causa degli impegni elettorali in vista del voto del 23 febbraio. A Washington ci sarà quindi il co-leader del partito, Tino Chrupalla. Confermata la presenza del polacco Mateusz Morawiecki, appena eletto leader dei conservatori di Ecr.

Nel contesto europeo spicca un invito: quello mai inviato alla presidente della Commissione Ue, Ursula von der Leyen.

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