Crescono i consumi elettrici nel 2024. Nell’ultimo anno, l’Italia ha registrato un aumento della domanda di energia, con un incremento del 2,2% rispetto al 2023. I dati forniti da Terna, la società che gestisce la rete di trasmissione nazionale, mostrano che la domanda di energia ha raggiunto i 312,3 miliardi di kWh, con un picco massimo di 57,5 GW registrato il 18 luglio, tra le 15 e le 16. Questo aumento è stato influenzato dalle alte temperature estive, superiori alla media decennale, che hanno spinto i consumi durante i mesi di luglio e agosto.
A livello territoriale, la domanda elettrica è aumentata in tutte le regioni: +2,2% al Nord, +2,3% al Centro e +2,1% al Sud e nelle Isole.
Le energie rinnovabili in aumento: il fotovoltaico e l’idroelettrico spingono i numeri
Una nota positiva arriva dal settore delle energie rinnovabili, che nel 2024 ha coperto il 41,2% della domanda elettrica, un record assoluto. Rispetto al 2023, l’incremento è stato rilevante, passando dal 37,1% al 41,2%. I principali protagonisti sono stati l’idroelettrico (+30,4%) e il fotovoltaico (+19,3%), con quest’ultimo che ha raggiunto la cifra record di 36 TWh, segnando un traguardo storico. Nonostante i numeri positivi, altre fonti rinnovabili hanno mostrato una flessione, con l’eolico (-5,6%) e la geotermica (-0,8%) che hanno registrato cali.
Un mercato sempre più interconnesso: l’Italia esporta energia come mai prima d’ora
L’Italia ha visto crescere anche la sua capacità di esportare energia, con un aumento dell’export elettrico pari al 47,9% rispetto al 2023. Nel mese di dicembre, per la prima volta, l’export ha superato i 4.000 MW in alcune ore, dimostrando come le interconnessioni siano diventate uno strumento fondamentale per l’equilibrio del sistema elettrico. Non solo per importare energia a prezzi vantaggiosi, ma anche per esportarla, contribuendo così alla flessibilità della rete.
La produzione nazionale: la crescita continua, ma c’è un calo per la termica
La produzione nazionale netta di energia ha registrato un aumento del 2,7% rispetto al 2023, arrivando a 264 miliardi di kWh. Le fonti rinnovabili hanno coperto una quota consistente, ma la produzione termica ha visto una flessione del 6,2%, con una riduzione particolarmente marcata nella produzione a carbone (-71%), ormai quasi azzerata, se non in Sardegna. Questo ha comportato una diminuzione delle emissioni di Co2, stimata in oltre 8 milioni di tonnellate.
Aumento delle capacità di accumulo
Nel 2024, l’Italia ha registrato un incremento significativo nella capacità di accumulo energetico, che è aumentata di 2.113 MW rispetto all’anno precedente. Questo risultato è stato reso possibile sia da piccoli impianti, grazie alle politiche fiscali incentivanti, sia da impianti di grandi dimensioni, attraverso contratti previsti dal capacity market.
Al 31 dicembre 2024, la potenza installata da fonti rinnovabili in Italia ha raggiunto 76,6 GW, con il fotovoltaico che rappresenta il 48% di questa capacità (37,1 GW) e l’eolico il 17% (13 GW). Inoltre, l’Italia ha superato il target di nuove installazioni previsto per il quadriennio 2021-2024, con un incremento di 1.609 MW rispetto agli obiettivi iniziali.
Nel 2024 l’indice Imcei elaborato da Terna, che prende in esame i consumi industriali di circa 1.000 imprese “energivore”, è risultato pressoché stazionario (-0,3%). In particolare, positivi i settori del cemento, calce e gesso, cartaria, alimentari e siderurgia; in flessione metalli non ferrosi, chimica, mezzi di trasporto e ceramiche e vetrarie.
A dicembre, domanda elettrica in crescita del 2,8%
Nel mese di dicembre 2024, la domanda di energia elettrica in Italia è aumentata del 2,8% rispetto allo stesso mese dell’anno precedente. Questo incremento è stato supportato dalla presenza di due giorni lavorativi in più e da una temperatura media inferiore di 1,6°C rispetto al dicembre 2023. Il dato destagionalizzato, che tiene conto di fattori come temperatura e calendario, mostra una crescita del 1,3%, mentre la variazione congiunturale rispetto a novembre è stata praticamente stabile (+0,1%).
A livello territoriale, tutte le aree hanno registrato aumenti: +1,9% al Nord, +3,5% al Centro e +4,4% al Sud e nelle Isole. La domanda è stata coperta per l’83% dalla produzione nazionale e per il 17% dal saldo con l’estero. Le fonti rinnovabili hanno soddisfatto il 31,7% del fabbisogno mensile, in calo rispetto al 34,3% dello scorso dicembre.
La produzione nazionale netta è aumentata del 4,5% rispetto a dicembre 2023, con un incremento significativo nelle fonti fotovoltaiche (+35,3%), termiche (+11,2%) ed eoliche (+8,2%). Al contrario, la produzione idroelettrica è diminuita del 35,4% e quella geotermica del 1,5%. Il saldo import-export ha registrato una diminuzione del 3,6%, dovuta a un aumento dell’export (+12,9%) e a una riduzione dell’import (-2,2%).
Nel settore industriale, l’indice Imcei ha segnato una flessione del 6,5% rispetto a dicembre 2023, con aumenti nei consumi di alcuni settori (cartario, alimentare, cemento, calce, gesso, ceramiche, vetrarie, meccanica) e diminuzioni in altri (chimica, siderurgia, metalli non ferrosi, mezzi di trasporto). Il dato destagionalizzato rispetto al mese precedente è rimasto praticamente invariato (-0,1%).
Infine, l’indice Imser di ottobre ha mostrato una lieve flessione del 0,4%, sebbene i primi dieci mesi dell’anno abbiano registrato un aumento complessivo del 3,7% rispetto allo stesso periodo del 2023.