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Intelligenza artificiale e boom tecnologico: crescita record, rischi e opportunità per il futuro

Negli ultimi due anni, il settore tecnologico ha registrato una crescita straordinaria con il Nasdaq in rialzo del 75% e 300 nuovi unicorni. Tra opportunità legate all’IA e rischi di regolamentazione, gli investitori si interrogano: è una bolla o un trend duraturo? Il report di Matteo Ramenghi di Ubs

Intelligenza artificiale e boom tecnologico: crescita record, rischi e opportunità per il futuro

Negli ultimi due anni, il settore tecnologico ha vissuto una crescita straordinaria con numeri da capogiro. L’indice Nasdaq Composite ha registrato un aumento superiore al 75%, mentre sono emersi circa 300 nuovi “unicorni”, ovvero start-up con valutazioni superiori a un miliardo di dollari. Dopo questa euforia, però, molti investitori si pongono domande cruciali: stiamo assistendo a una bolla speculativa, e qui c’è l’allarme lanciato dalla Bce la scorsa settimana, o il settore, in particolare quello dell’intelligenza artificiale (IA), ha ancora un grande potenziale? Cosa riserva il futuro per un settore che sembra non conoscere limiti?

Secondo Matteo Ramenghi, Chief Investment Officer di Ubs Wealth Management in Italia, il settore tecnologico sta attraversando un momento cruciale. Nel suo report “I numeri da capogiro dell’intelligenza artificiale”, Ramenghi sottolinea che, sebbene le performance eccezionali abbiano suscitato un crescente entusiasmo, la vera forza che alimenta questa crescita non sono tanto gli aumenti dei multipli di valutazione, quanto gli utili. In un contesto caratterizzato da valutazioni elevate, è fondamentale focalizzarsi sui principi di base, come gli investimenti in conto capitale e l’adozione dell’intelligenza artificiale, che continuano a segnare il cammino verso un futuro promettente.

Le prospettive per il settore tecnologico

I timori per le valutazioni sono riaffiorati dopo un rally del settore tecnologico. L’S&P 500 ha visto crescere il proprio valore del 20% per due anni consecutivi, grazie soprattutto ai numeri delle aziende più innovative perlopiù di quelle focalizzate sull’intelligenza artificiale. Dietro questi numeri straordinari, però, gli investitori non possono ignorare le valutazioni elevate e i segnali di una possibile correzione.

Un caso emblematico di questa dinamica è quello di Nvidia, produttore di chip avanzati e vera regina di questo boom. Nonostante la presentazione di novità per il 2025 al Consumer Electronics Show (Ces) di Las Vegas, che aveva suscitato attese, il titolo ha registrato un calo del 6% in borsa. Il Ceo Jensen Huang ha esposto le strategie aziendali per l’adozione dell’IA, ma il dibattito sui cali dei prezzi dei chip e sulle incertezze economiche ha sollevato preoccupazioni tra gli investitori.

In parallelo, l’aumento dei rendimenti dei Treasury statunitensi ha penalizzato i titoli tecnologici, che sono particolarmente sensibili alle variazioni dei tassi di interesse, in quanto gli investitori si aspettano una politica monetaria meno accomodante e un rallentamento dei tagli della Federal Reserve.

La spinta dell’IA: utili e investimenti in conto capitale

Nonostante i timori, Ramenghi ritiene che la vera forza del settore tecnologico risieda nella solidità degli utili e negli investimenti costanti. La crescita degli utili è alimentata principalmente dalle spese in conto capitale, come dimostrato da Nvidia, che sta puntando fortemente sull’intelligenza artificiale per il futuro. Durante il Ces 2025, l’azienda ha presentato progetti innovativi che spaziano dall’addestramento di robot e auto a guida autonoma, ai chip per videogiochi, fino a un nuovo computer con IA incorporata.

L’intelligenza artificiale è ancora nelle sue fasi iniziali, ma le prospettive di crescita rimangono favorevoli. Ubs ha recentemente rivisto al rialzo le stime per gli investimenti in conto capitale di giganti come Microsoft, Meta, Amazon e Alphabet. Le previsioni indicano un incremento del 51% nel 2024, che porterà gli investimenti a 224 miliardi di dollari, e un ulteriore 25% nel 2025, arrivando a 280 miliardi. L’espansione dell’IA in settori come l’automotive e la robotica offre nuove opportunità di crescita.

IA: i rischi del settore

Non mancano certamente i rischi. La crescente regolamentazione sull’IA, in particolare il controllo delle esportazioni di tecnologie avanzate, come i chip per l’intelligenza artificiale, potrebbe rappresentare una minaccia. Negli Stati Uniti, il governo Biden sta preparando nuove restrizioni per limitare la vendita di chip verso paesi come la Cina, un mercato cruciale per molte aziende tecnologiche.

Inoltre, Ue e Cina hanno già introdotto normative specifiche sull’IA, e non è escluso che anche gli Stati Uniti seguano questa tendenza. Questi sviluppi potrebbero aumentare i costi di produzione e ridurre la competitività delle aziende, creando sfide per i leader del settore.

Un altro rischio importante è l’aumento dei rendimenti obbligazionari, che potrebbe penalizzare le aziende tecnologiche ad alta crescita. Gli investitori dovranno prepararsi a periodi di maggiore volatilità, dovuti sia all’incertezza geopolitica che agli sviluppi della politica monetaria.

IA resta un’opportunità per gli investitori

Nonostante i rischi, la visione di lungo termine rimane positiva. L’espansione dell’intelligenza artificiale e la sua applicazione in settori strategici come l’automotive e la robotica continuano a promettere alti tassi di crescita per gli utili. Gli investitori dovrebbero concentrarsi sui fondamentali del settore e monitorare con attenzione l’andamento degli investimenti in conto capitale, che continueranno a sostenere il progresso del settore.

Particolarmente attraenti sono i segmenti dei semiconduttori e del software, essenziali per l’evoluzione dell’IA. Va considerato anche il crescente impatto della domanda di energia legata alla nuova tecnologia che sta spingendo aziende come Amazon, Microsoft e Google a sviluppare soluzioni nucleari. La sostenibilità, infatti, si sta affermando come un aspetto cruciale per il futuro del settore.

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