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Inter chiama e Napoli risponde: doppia vittoria al vertice e Conte resta in vetta. Tra Bologna e Roma pirotecnico pareggio

Sia l’Inter che il Napoli non perdono il vizio della vittoria e consolidano le loro posizioni in classifica che la squadra di Conte comanda con 4 punti di vantaggio sui nerazzurri. Al 98° la Roma di Sir Claudio acciuffa il pareggio a Bologna

Inter chiama e Napoli risponde: doppia vittoria al vertice e Conte resta in vetta. Tra Bologna e Roma pirotecnico pareggio

L’Inter chiama, il Napoli risponde. La domenica di Serie A è filata liscia come l’olio, a differenza di un sabato che si era contraddistinto per la frenata delle big. Ieri invece nessuna sorpresa, tanto che la gara più spettacolare è stata quella tra Bologna e Roma, annullatesi a vicenda con un 2-2 decisamente pirotecnico. Inter e Napoli, come detto in precedenza, hanno fatto il loro dovere contro Venezia (1-0) e Verona (2-0), rimandando eventuali colpi di scena alle prossime puntate.

Napoli – Verona 2-0: Conte resta a +4 sull’Inter

Il Napoli doveva vincere a tutti i costi per ragioni di classifica (rispondere all’Inter e approfittare del passo falso dell’Atalanta), ambientali (il caso Kvaratskhelia sta creando malumori e polemiche) e di mera vendetta. Già, perché la brutta sconfitta del Bentegodi (3-0 alla prima giornata) non era mai andata giù a nessuno, figuriamoci a Conte, uno che, per sua stessa ammissione, ha l’ossessione del successo anche quando gioca a carte con sua figlia. Missione compiuta al termine di una gara vivace e divertente, soprattutto in un primo tempo più combattuto del previsto. Gli azzurri hanno avuto il merito di sbloccarla quasi subito grazie a un autogol di Montipò, sfortunato nel deviare con la schiena un tiro di Di Lorenzo che s’era infranto sul palo (5’). Match in discesa e Napoli più volte vicino al raddoppio con Anguissa, Lukaku, McTominay (due volte), ma anche l’Hellas ha saputo pungere in ripartenza, creando problemi a Meret con Tengstedt e Sarr.

Nella ripresa però non c’è più stata partita, perché gli uomini di Conte hanno alzato i giri del motore, costringendo Zanetti a 45’ in apnea. McTominay e Rrahmani hanno flirtato con il gol senza successo, poi ci ha pensato Anguissa a battere Montipò con un bolide dalla distanza, trovando il 2-0 scacciapensieri. Successo importante, che permette agli azzurri di restare a +4 sull’Inter (ma mercoledì Inzaghi giocherà il recupero col Bologna) e guadagnare 2 punti sull’Atalanta, prossima avversaria nello scontro diretto di sabato prossimo (nel frattempo la Dea avrà affrontato anche la Juve), oltre che di mettere da parte, almeno per qualche ora, il tema Kvara. Il Maradona, eccezion fatta per un simpatico striscione (“vuoi paragonare il ‘cuzzetiello’ alla baguette?”), non ha preso posizione, forse nella speranza che il caso possa rientrare. Difficile, non impossibile: nel mercato, del resto, nulla lo è.

Conte: “Kvara? Sono deluso dalla situazione, ma il suo addio non è scontato”

“Stiamo crescendo tanto, vedo anche come si allenano i ragazzi e come riescono certi meccanismi, è motivo di soddisfazione per me – il commento di Conte -. C’è più fiducia ed autostima, poi sono felice nel vedere che tutta la rosa è coinvolta, specialmente ora che abbiamo avuto qualche defezione importante. Dopo il ko di Buongiorno ho sentito di tutto su Juan Jesus, che invece si sta dimostrando affidabile, poi sono contento anche per Spinazzola che aveva avuto un inizio difficoltoso e ora sta rispondendo. Kvara? Voglio sottolineare che non sono deluso da lui o dal club, ma dalla situazione perché non sono riuscito a cambiarla. Magari sono stato anche un po’ presuntuoso perché pensavo di incidere in maniera più importante, invece non ce l’ho fatta. È un peccato perché stiamo parlando di un giocatore forte, importante, ma bisogna anche capire la realtà dei fatti. Detto questo, oggi Khvicha è un giocatore del Napoli, non lo dimentichiamo perché ci sono dei passaggi da fare nell’eventualità che qualcuno volesse comprarlo, non c’è nulla di scontato. Vedremo cosa accadrà“.

Venezia – Inter 0-1: Inzaghi scavalca l’Atalanta con un gol di Darmian

Vittoria importante anche per l’Inter di Inzaghi, che espugna Venezia con un gol di Darmian e si porta al secondo posto in classifica, peraltro con una gara in meno dell’Atalanta. L’obiettivo scalata prosegue, anche perché mercoledì ci sarà il primo dei due recuperi contro il Bologna (quello con la Fiorentina, invece, non arriverà prima di febbraio) e i nerazzurri potrebbero avvicinarsi minacciosamente anche al Napoli. La sfida del Penzo, proprio come pronosticato alla vigilia, non è stata affatto scontata, anzi la squadra di Di Francesco ha procurato più di un brivido a quella di Inzaghi, ancora una volta incapace di chiudere il discorso con una delle tante occasioni avute. Il palo di Busio (74’) ha fatto tremare l’Inter, così come il colpo di testa di Doumbia e il tiro di Pohjanpalo, entrambi parati da Sommer. In precedenza però i nerazzurri erano andati più volte vicini al gol del raddoppio, ma l’ottimo Stankovic (probabile un suo ritorno alla base a fine stagione) aveva chiuso la serranda, permettendo al Venezia di restare in vita. E pensare che la rete di Darmian era arrivata dopo appena 16’, lasciando presagire una vittoria tranquilla, nonostante le tante assenze e i possibili postumi della Supercoppa. Invece Inzaghi ha dovuto soffrire, ma alla fine s’è portato a casa 3 punti pesantissimi, forse addirittura fondamentali in chiave scudetto. Già, perché i prossimi giorni potrebbero segnare una svolta: l’Inter affronterà Bologna ed Empoli a San Siro, in concomitanza con Atalanta-Juventus e, soprattutto, Atalanta-Napoli. Il calendario sorride, ma si può sfruttare solo vincendo e i nerazzurri di Inzaghi, in questo, sono piuttosto bravi.

Inzaghi: “Vittoria importante. Le critiche? Quando perdiamo facciamo notizia”

Non era semplice dopo la finale che abbiamo giocato e perso in quel modo – ha spiegato Inzaghi -. I ragazzi sono stati bravissimi, siamo venuti qui stanchi, acciaccati e con diverse assenze, ma abbiamo fatto un’ottima gara. Nel secondo tempo potevamo raddoppiare, e se non si chiudono le gare nel finale si può rischiare, però abbiamo trovato un grande Stankovic che ha fatto ottime parate. Questi ragazzi ci danno dentro nel migliore dei modi, abbiamo vinto ed è quello che volevamo. Facciamo notizia quando perdiamo, quindi vuol dire che siamo migliorati tanto e che in questi anni abbiamo costruito parecchio. L’ultima sconfitta ci ha fatto male e brucia, ma non cerchiamo alibi e guardiamo avanti. In campionato abbiamo fatto 43 punti in 18 gare, ma ci sono anche altre squadre che stanno tenendo il nostro passo, dobbiamo continuare così e tenere lontane le pressioni. Frattesi? Conto tantissimo su di lui, è pienamente dentro il progetto. Vorrebbe più spazio, ma sa che c’è tanta concorrenza. Le voci su un presunto litigio con me? Assolutamente no, solo una lunga chiacchierata. Fossi in lui resterei alla Pinetina…”.

Bologna – Roma 2-2: un rigore di Dovbyk nel recupero salva Ranieri

Passo indietro invece per la Roma, anche se il pareggio di Bologna, alla luce di com’è arrivato, va meglio a Ranieri che a Italiano. La partita, infatti, sembrava ormai destinata a concludersi con il successo degli emiliani, ma all’ultimo pallone utile i giallorossi si sono guadagnati il rigore del 2-2. Sconfitta evitata, insomma, e questa è l’unica buona notizia della serata: questo punto, classifica alla mano, serve davvero a poco, mentre fa certamente bene a livello morale. Gara strana quella del Dall’Ara, bloccata per quasi un’ora e stappatasi improvvisamente, quasi fosse una bottiglia di spumante. Il gol spacca-equilibrio lo ha firmato Saelemaekers (58’) e sembrava mettere in discesa la strada verso la prima vittoria in trasferta della stagione. Nulla di più sbagliato, perché da lì in avanti è salito in cattedra il Bologna, capace non solo di trovare il pareggio, ma addirittura di ribaltare la sfida con le reti di Dallinga (61’) e Ferguson (65’ su rigore). Uno-due terrificante, in grado di abbattere squadre ben più solide della Roma, anche se i rossoblu avrebbero dovuto segnare il 3-1 e chiudere definitivamente i giochi. Invece non lo hanno fatto, nonostante tante potenziali situazioni che andavano sfruttate meglio: Ranieri è rimasto in partita e a un soffio dal fischio finale ha colpito. Decisivo un tocco col braccio di Lucumì sugli sviluppi di un corner, che Abisso ha tramutato in rigore: sul dischetto è andato Dovbyk e la Roma ha agguantato un pari che sembrava ormai irrealizzabile.

Ranieri: “Bravi a non mollare! Frattesi? Non si possono spendere tutti quei soldi”

“Non ho capito le proteste degli avversari, il rigore c’era – ha sottolineato Ranieri -. Quando i ragazzi danno tutto sono contento, la squadra non molla e questo a me piace, quando si lotta fino in fondo i giocatori vanno sempre elogiati. Ci è sicuramente mancata velocità di esecuzione, troppe palle indietro, noi siamo una squadra molto più briosa di così. Di quello sono un po’ dispiaciuto, non voglio che la squadra giochi con questo ritmo basso. Abbiamo avuto un buon approccio al primo tempo, poi abbiamo concesso ripartenze al Bologna che ci ha punito: siamo stati bravi a portare a casa un punto, al di là del risultato, chi è entrato l’ha fatto con la grinta giusta. Frattesi? Non c’è ancora nulla da definito, ma onestamente non si possono spendere tutti quei soldi. Il mio futuro? Lasciatemi finire questa stagione e poi si vedrà…”.

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