Licenziamento per tutti i 413 dipendenti dello stabilimento Jabil di Marcianise, nel Casertano. A luglio scorso la multinazionale americana dell’elettronica aveva comunicato ufficialmente ai sindacati, alla Regione Campania e al ministero delle Imprese e del Made in Italy che il sito produttivo avrebbe chiuso entro marzo 2025. Nella giornata odierna, fa sapere Jabil, l’azienda “ha provveduto a comunicare a tutte le parti interessate l’avvio formale della procedura di licenziamento collettivo”.
Jabil, ecco cosa ha detto la multinazionale Usa dell’elettronica
“Jabil ha cercato per anni una soluzione sostenibile per le sue attività in Italia – prosegue la nota – recentemente, Jabil Marcianise ha lavorato a una soluzione per preservare lo stabilimento di Marcianise, garantendo la sua sostenibilità economica e proteggendo i posti di lavoro di tutti i dipendenti.
Per questa ragione, l’azienda esprime la sua delusione nei confronti dei sindacati e dei lavoratori che hanno votato contro un accordo sostenuto dal Governo (tramite Invitalia) con Tme Engineering. Questa decisione ha complicato la situazione, rendendo più difficile trovare una soluzione praticabile per lo stabilimento di Marcianise e i suoi dipendenti”.
Jabil, il j’accuse ai sindacati
“Le attuali difficili condizioni del mercato globale non consentono ulteriori ritardi, rendendo necessario per Jabil avviare oggi la procedura di licenziamento collettivo. Jabil rimane convinta che la soluzione proposta fosse valida e sostenibile, garantendo un futuro lavorativo per i dipendenti dello stabilimento. Purtroppo, Jabil non è riuscita a raggiungere un accordo con i sindacati e i lavoratori, e di conseguenza agirà in conformità con la legge italiana seguendo la procedura di licenziamento collettivo ai sensi della L.
223/91″, conclude la nota.