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Agroalimentare Made in Italy: le nubi che incombono sull’export si chiamano dazi e Italian-sounding

Negli Usa, dove l’agroalimentare italiano vale 7,8 miliardi di euro, i produttori accelerano le spedizioni per evitare i nuovi dazi. Intanto, il Brasile si presenta come una grande opportunità, con solo il 3% delle esportazioni in America Latina

Agroalimentare Made in Italy: le nubi che incombono sull’export si chiamano dazi e Italian-sounding

I produttori di formaggi, olio d’oliva e altre eccellenze gastronomiche Made in Italy stanno accelerando le spedizioni verso gli Stati Uniti per anticipare i potenziali nuovi dazi per l’export. Il presidente noeletto Donald Trump ha più volte promesso di introdurre nuovi dazi durante la campagna elettorale, che lo ha portato una seconda volta alla Casa Bianca.

Nel 2023, gli Usa hanno importato prodotti alimentari, vini e liquori italiani per un valore di 4,4 miliardi di euro. Nei primi sei mesi di quest’anno, l’agroalimentare italiano negli Usa è cresciuto del 19,5% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, per raggiungere i 7,8 miliardi di euro alla fine di dicembre.

Timori per i dazi Usa: impatti sui prezzi e i consumatori

Ora molti imprenditori temono che i consumatori americani possano ridurre i propri acquisti a causa dell’aumento dei prezzi che i dazi comporterebbero optando per alternative più economiche, spesso imitazioni. Con il rischio che tornino in auge i prodotti “Italian-sounding”.

L’operazione non è semplice: la disponibilità di container refrigerati è estremamente limitata nel periodo pre-natalizio, tuttavia alcuni produttori avevano già iniziato ad accumulare scorte prima della vittoria di Trump, prevedendo questa eventualità.

Il ruolo del governo italiano: trattative e nuove opportunità

In molti sperano allora che il governo di Giorgia Meloni possa ottenere trattamenti favorevoli. La premier ha stretto rapporti con Elon Musk, influente sostenitore di Trump e nominato a capo di un dipartimento per la deregolamentazione. Anche il ministro degli Esteri Antonio Tajani ha ricordato il trattamento speciale che Trump aveva riservato all’Italia durante il suo primo mandato.

Tuttavia, la premier ha ammesso che i timori per i dazi sono reali, annunciando che il governo avvierà un dialogo con l’amministrazione americana e lavorerà anche per rafforzare la competitività europea.

Allo stesso tempo, è il Brasile a rappresentare una grande opportunità per aumentare le vendite all’estero di uno dei prodotti simbolo della cultura culinaria italiana: la conserva di pomodoro.

Il consorzio al Oì Pomodoro dell’Industria bacino Centro Sud sta promuovendo nel paese carioca, con il finanziamento Ue, il progetto Meu Tomatì, per espandere un volume d’affari fermo a 42 milioni di dollari, appena il 3% esportato in America Latina.

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