Mai come quest’anno c’è stata disponibilità di cocaina sul mercato, e mai come quest’anno ci sono state così tante persone nel mondo a farne uso. Non solo: secondo la relazione annua dell’Onu sulle droghe, la “polvere bianca” che crea dipendenza non è mai stata così pura. Di altissima qualità, si direbbe se si trattasse di un prodotto legale, e per di più a prezzi relativamente accessibili, come fanno notare gli esperti delle Nazioni Unite: “Di fatto la cocaina è più economica, poiché allo stesso prezzo è oggi possibile acquistare una sostanza molto più pura”, scrive l’Unodc, l’Ufficio dell’Onu per il controllo della droga e la prevenzione del crimine.
Produzione record: la coca traina l’economia di Colombia, Bolivia e Perù
Il boom è stato determinato da una crescita tanto dell’offerta quanto della domanda: in Colombia, Bolivia e Perù, dove viene estratto praticamente il 100% della cocaina di tutto il mondo, la produttività sta continuando ad aumentare. Solo considerando la cocaina pura, l’ultimo dato disponibile parla di 2.757 tonnellate prodotte nel 2022, cioè il 20% in più rispetto all’anno precedente. Nello stesso periodo, nei tre Paesi sudamericani citati, è pure cresciuta la superficie dedicata alla coltivazione di piante di coca, del 12%, arrivando a 355.000 ettari in tutto. Solo in Colombia, primo produttore mondiale, l’area coltivata è aumentata di oltre 25.000 ettari, l’equivalente di 34.000 campi da calcio. Nel 2023 i campi da coca hanno raggiunto una superficie pari a un terzo di quella delle piantagioni di caffè, la prima commodity agricola del Paese. Del resto, già da qualche tempo in Colombia l’export di cocaina ha superato come valore quello del petrolio, rappresentando oggi oltre il 5% del Pil.
Europa Occidentale: consumo di cocaina ai massimi storici
In più, come detto, la sostanza stupefacente non è mai stata così richiesta, in particolare in Europa Occidentale, che ormai è stabilmente il secondo mercato di destinazione a livello globale: secondo uno studio pubblicato a giugno dall’Euda, l’Agenzia europea per le droghe, sono ormai quasi 4 milioni le persone tra i 15 e i 64 anni che consumano cocaina nei Paesi dell’Unione europea, pari all’1% del totale di cittadini di quella fascia di età nel continente. Una percentuale doppia rispetto a quella di tutto il mondo, preso in esame dalle Nazioni Unite: oggi le persone di tutto il pianeta tra i 15 e i 64 anni che hanno usato almeno una volta nella vita la cocaina sono lo 0,45% del totale, il tasso più alto di sempre, in crescita dallo 0,35% registrato nel 2015. Tra il 2018 e il 2022, sempre secondo i dati dell’Onu, i consumatori di coca nel mondo sono aumentati del 22%, raggiungendo quasi i 24 milioni.
Europa, dove si consuma più cocaina?
Tornando all’Europa, delle 60.000 persone ricoverate nel 2023 per problemi legati alla cocaina, il 27% ha ammesso di farne uso quotidiano. L’Italia comunque non figura tra i Paesi con più alto consumo, che risultano invece essere Olanda, Spagna, Irlanda, Norvegia e Danimarca. A destare ancora più allarme è l’espansione del crack, prodotto diluendo cloridrato di cocaina nell’acqua e aggiungendo bicarbonato di sodio. Questa forma cristallizzata della cocaina può essere fumata e genera una dipendenza fortissima: tra il 2017 e il 2022, nei centri di cura da tossicodipendenza europei si è registrato un incremento del 42% dei pazienti consumatori di crack. Nel nostro continente questo fenomeno riguarda soprattutto la Germania, ma ad esempio in Brasile, tra il 2000 e il 2022 il numero di morti legati al consumo di cocaina o di crack è esploso del 600%.