Unicredit, Commerzbank e Renault hanno vivacizzato oggi le borse europee, per il resto un po’ intorpidite dal clima natalizio e in attesa, con Wall Street, che la Fed annunci a breve la sua decisione sui tassi e mostri le stime dei banchieri per i prossimi mesi.
Piazza Affari chiude con un guadagno dello 0,25%, in sintonia con Parigi +0,26%, Amsterdam +0,34%, Madrid +0,16%, mentre Francoforte e Londra sono piatte.
Timidi progressi frazionali si vedono in queste ore anche sui principali indici di New York, mentre il conto alla rovescia per sapere cosa farà la banca centrale Usa sta finendo, visto che Jerome Powell alzerà il velo sulle decisioni alle 20 ora italiana.
Il mercato si aspetta un nuovo taglio dei tassi dello 0,25%, il terzo dell’anno, dopo una prima mossa per 50 punti base e un’altra per 25. Sul futuro invece le certezze traballano, alla luce di un’economia a stelle e strisce solida e di una guerra all’inflazione che ancora non è vinta. Tanto più che a gennaio prende il via il mandato presidenziale di Donald Trump che ha annunciato politiche piuttosto pericolose per la dinamica dei prezzi, come i dazi.
Sempre in tema di politica monetaria sono molti i banchieri al lavoro in questi giorni e domani termineranno le riunioni la Banca del Giappone, la Bank of England, la Norges Bank e la svedese Riksbank.
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Dollaro in rialzo; il tasso del decennale Usa è al 4,4%
In queste ore di meditazione il dollaro appare moderatamente intonato contro le principali valute. L’euro arretra leggermente per un cambio di 1,0473.
Lo yen è più debole e consente al biglietto verde di recuperare quota 154, mentre la sterlina è poco mossa per un cambio appena negativo a 1,2688.
Il prezzo dei Treasury è in calo e il rendimento del decennale buca al rialzo la soglia del 4,4%.
Tra le materie prime riprende quota il petrolio. Il Wti si apprezza oltre i 70 dollari al barile e il Brent si avvicina a 74 dollari.
Sono giornate all’insegna della debolezza per l’oro: lo spot gold perde lo 0,35%, per un prezzo di 2637,34 dollari l’oncia.
In Europa automotive e banche in focus
Nell’azionario i settori più effervescenti in Europa sono stati l’automotive e il bancario.
Nel primo ambito a mettersi in luce è soprattutto il titolo Renault (+5,59% a Parigi), in scia al fatto che Honda, uno dei maggiori produttori automobilistici giapponesi, abbia annunciato di avere in esame una fusione con Nissan, partner in difficoltà. Questa operazione potrebbe consentire ai due colossi nipponici di competere meglio con Tesla e con i loro concorrenti cinesi nell’ambito dei veicoli elettrici. Renault, che è azionista di Nissan con una quota del 36% circa, ha visto i vantaggi di questo matrimonio. Secondo Bloomberg i francesi avrebbero una quota di minoranza “più piccola nella nuova entità con sinergie e migliori prospettive di rendimento, tra cui la continua cooperazione e produzione”.
In ambito bancario il mattatore di questa giornata è stato ancora una volta Unicredit (+1,31% a Milano). L’istituto guidato da Andrea Orcel ha annunciato stamani di aver sottoscritto strumenti derivati sulle azioni Commerzbank (+1,73% a Francoforte) per salire al 28% dell’istituto tedesco, confermando di voler mantenere un approccio flessibile sul suo investimento in Germania e che questo non ha impatto sull’Ops su Banco Bpm (-0,7% a Milano). A Berlino c’è stata però un’altra levata di scudi contro i conquistatori italiani, con il portavoce del governo Wolfgang Buechner che ha bollato la decisione come “non coordinata e non amichevole”, sottolineando che “gli attacchi non amichevoli e le acquisizioni ostili sono inappropriati nel settore bancario”. Commerzbank si è limitata a registrare l’annuncio, ma prepara le sue contromosse, mentre annuncerà la sua strategia in occasione del Capital Markets Day del 13 febbraio.
Per Unicredit il cammino appare impervio anche verso Piazza Meda. Banco Bpm ha presentato infatti ieri un esposto alla Consob affinché sospenda l’offerta di Piazza Gae Aulenti. Le motivazioni vengono riassunte dall’Ansa così: corrispettivo dell’offerta incongruo e anomalo; carattere provvisorio dello stesso, subordinato a condizioni implicite non dichiarate nelle comunicazioni ufficiali; l’imposizione agli azionisti di Banco Bpm di un periodo di incertezza immotivatamente lungo; tempistica dell’Ops volta a ostacolare l’esecuzione dell’Opa su Anima, i cui azionisti saranno anche privati della possibilità di aderire alla proposta del Banco.
Piazza Affari, bene Stm, arretrano le utility
In Piazza Affari la regina delle blue chip oggi è Stm, +2,53%, ma sono i titoli finanziari a tenere il centro della scena. Si apprezzano oggi, tra gli altri, Bper +1,4%, Finecobank +1,07, Intesa +0,87%. Nell’industria è in evidenza Prysmian, +1,24%, che ieri ha annunciato un accordo quadro con il gestore della rete di trasmissione francese Rte per circa 700 milioni di euro di collegamenti di parchi eolici offshore in Francia. È positivo il giudizio di Equita sull’intesa, poiché “consolida il ruolo di Prysmian come leader nei cavi per l’eolico offshore…migliorando ulteriormente la visibilità per il business Transmission”.
Tra i titoli petroliferi il migliore è Eni +0,84%.
La lista dei maggiori ribassi del Ftse Mib si apre con Moncler -1,56% e Generali -1,23%, ma a livello settoriale i cali complessivi più diffusi sono per le utility: Hera -1,18%, A2a -1,12%, Terna -0,83%, Italgas -0,83%, Snam -0,81%.
Spread si allarga a 116 punti base
Di piccoli passi in piccoli passi si allarga ancora lo spread tra Btp e Bund decennali e salgono i tassi.
Il differenziale di rendimento chiude oggi a 116 punti base (da 115 di ieri), mentre i tassi salgono rispettivamente al 3,41% e 2,25%.
Anche in Eurolandia d’altra parte a novembre l’inflazione ha accelerato al 2,2% tendenziale dal 2% di ottobre.