I disordini politici e le azioni delle banche centrali sono i due temi di questi giorni che dominano i mercati: gli investitori sono alla finestra, scambiano poco, mantengono la calma. Dal punto di vista politico l’attenzione va dall’impeachment del presidente sudcoreano Yoon Suk Yeol alle dimissioni del ministro delle finanze canadese Chrystia Freeland, fino alle turbolenze politiche in Germania e Francia. Mentre sul lato monetario questa settimana si prevede che la Boe, Banca del Giappone, la Norges Bank e la Banca di Thailandia manterranno invariata la loro politica monetaria, mentre si ritiene che la Riksbank taglierà i tassi così come la Fed. Ovviamente è quest’ultima al centro dell’attenzione con i trader in cerca di indizi su cosa potrebbe succedere dopo il previsto taglio di 25 punti base di questa settimana. Dopo il taglio di mercoledì, secondo lo strumento FedWatch del CME, i mercati prevedono una probabilità del 37% circa che ci sarà un taglio di 25 punti base o nessuno per tutto il 2025, in aumento rispetto al 21% circa della settimana precedente.
Negli States è il Nasdaq a primeggiare con un +1,24%
Ieri negli Stati Uniti, in trepida attesa per il responso della Fed dom,ani, a brillare è stat il Nasdaq ad avere la performance migliore con un +1,24% che lo ha portato a 20.174 punti e con un nuovo massimo di 20.205 punti. Anche l’S&P500 ha messo a segno un progresso dello 0,38% a 6.074 punti. Invece il Dow Jones ha chiuso in ribasso dello 0,25% a 43.717 punti. Da segnalare Ford Motor in calo del -3,85% a 9,99 dollari dopo che gli analisti di Jefferies hanno tagliato da 12 dollari a 9 dollari il target price sul colosso automobilistico; inoltre, gli esperti hanno peggiorato il giudizio sul titolo, portandolo da “Hold” (mantenere) ad “Underperform” (farà peggio del mercato). Ancora peggio per Super Micro Computer (-8,26% a 33,44 dollari).
Borse cinesi positive, ma a Hong Kong crolla Alibaba
All’indomani del record del Nasdaq a Wall Street, in Asia Pacifico le borse della Cina sono positive con il CSI 300 dei listini di Shanghai e Shenzhen a +0,3%. Reuters ha scritto stanotte che il governo cinese intende fissare un obiettivo di crescita economica annuale di circa il 5% per il prossimo anno, il deficit di bilancio dovrebbe essere aumento al 4% del prodotto interno lordo. Robin Xing, capo economista della Cina presso Morgan Stanley, ha detto stanotte a Bloomberg TV che il 2025 sarà “l’anno del tentativo”, ovvero, i vertici politici a Pechino proveranno a far ripartire i consumi, senza riuscirci, “forse entro il 2026, finalmente, troveranno la combinazione di provvedimenti di sostegno al consumo e riforma della rete di sicurezza sociale”.
La borsa di Hong Kong è in calo, indice Hang Seng -0,6%. Da segnalare Alibaba che perde l’1,5%: il conglemorato di molte attività high tech ed e-commerce ha annunciato la vendita di alcuni suoi grandi magazzini ritenuti non strategici per circa 1 miliardo di dollari. L’operazione genera per Alibaba una perdita di 9,3 miliardi di yuan (1,3 miliardi di dollari).
Sulla parità l’azionario del Giappone, mentre lo yen si è ancora indebolito fino a 154, da 153,6 di ieri contro il dollaro. Un ulteriore indebolimento potrebbe innescare un intervento verbale da parte delle autorità e aumentare la pressione sulla Banca del Giappone alla vigilia della decisione sui tassi d’interesse. Lo yen ha perso circa il 2,8% contro il dollaro da inizio mese, la peggiore performance tra le principali valute del mondo. Nel listino di Tokyo, Softbank guadagna il 4%. Stanotte il presidente eletto Donald Trump ha annunciato che la società giapponese intende investire 100 miliardi di dollari negli Stati Uniti nei prossimi quattro anni e creare 100.000 posti di lavoro incentrati sull’intelligenza artificiale e sulle relative infrastrutture, compresi investimenti in data center, semiconduttori ed energia.
La borsa della Corea del Sud è in ribasso, indice Kospi -0,7%. Il mercato è sotto pressione a causa dei tumulti politici nel Paese, con il presidente Yoon Suk Yeol che, messo sotto accusa, ha sospeso alcune sue funzioni sabato per il suo breve tentativo di imporre la legge marziale. Chiude in rialzo dello 0,5%, dopo cinque sedute consecutive in negativo, l’indice S&P ASX200 di Sidney.
Il Bitcoin macina altri record e oltrepassa i 107mila dollari
Il Bitcoin, la criptovaluta più nota e più grande, è rimasta incastonata vicino al massimo storico di 107.821 dollari toccato lunedì con un’ultima quotazione attorno a 106.572 dollari. Il mercato delle criptovalute è in ascesa dalle elezioni americane di inizio novembre, poiché i trader scommettono che la nuova amministrazione Trump inaugurerà un ambiente normativo più amichevole. Il Bitcoin è salito del 150% nel 2024.
Per quanto riguarda le materie prime, i prezzi del petrolio sono rimasti pressoché invariati, poiché gli investitori erano preoccupati per la domanda cinese in vista della riunione della Fed. Il greggio statunitense West Texas Intermediate è sceso dello 0,11% a 70,63 dollari al barile, mentre i future sul greggio Brent sono scesi dello 0,04% a 73,88 dollari al barile. L’oro spot è sceso dello 0,1% a 2.650,38 dollari l’oncia, in procinto di aumentare del 29% nel 2024, il suo anno più forte dal 2010.
Borse europee caute guardano alle evoluzioni politiche in Germania
I futures hanno indicato un’apertura sottotono per i mercati azionari europei, con i futures Eurostoxx 50 in calo dello 0,16%, i futures DAX tedeschi in calo dello 0,06% e i futures FTSE in calo dello 0,24%. Gli occhi dei mercati sono puntati sulle vicende tedesche, dopo che il parlamento tedesco ha accettato l’invito del cancelliere Olaf Scholz a ritirare la fiducia al suo governo e ha aperto la strada alle elezioni anticipate di febbraio.
L’euro si è inizialmente ripreso dopo il voto di sfiducia, ma è rimasto pressoché invariato durante le ore asiatiche, raggiungendo 1,051 dollari e mantenendosi vicino al minimo di due anni di 1,03315 dollari toccato il mese scorso. La moneta unica è scesa di quasi il 5% quest’anno. Mentre il governo tedesco potrebbe essere in difficoltà, il suo mercato azionario è stato inarrestabile quest’anno, con un aumento del 21% finora e una performance ampiamente superiore all’indice paneuropeo STOXX 600, che è aumentato del 7%.
Banco BPM. KBW alza il target price a 8,74 euro. Banca Akros e il Mef hanno entrambi smentito le ricostruzioni dell’FT sul collocamento di una quota di Monte dei Paschi lo scorso novembre affermando di aver agito in modo corretto e trasparente. Un incontro tra il numero uno di Unicredit Andrea Orcel, e il Ceo del Crédit Agricole, Philippe Brassac, sull’Ops lanciata dall’istituto di Piazza Gae Aulenti su Banco Bpm potrebbe tenersi a Parigi già oggi, scrive La Repubblica citando rumors. E’ tuttavia possibile che slitti di qualche giorno, ma comunque entro venerdì dovrebbe sicuramente tenersi, specifica il quotidiano citando alcune fonti vicine alla questione. Le trattative tra Banco Bpm e i sindacati su nuovi ingressi e prepensionamenti proseguono questa mattina, secondo una fonte sindacale. Oggi è in programma un Cda di Banco Bpm, che era già in agenda ma che probabilmente affronterà il tema Ops.
OVS ha comunicato i risultati finanziari dei primi nove mesi dell’esercizio 2024/2025 (l’azienda chiude il bilancio il 31 gennaio), periodo chiuso con vendite nette per 1,18 miliardi di euro, in aumento del 6,7% rispetto agli 1,1 miliardi ottenuti nel corrispondente periodo dello scorso esercizio. In aumento anche il margine operativo lordo rettificato, passato da 121,5 milioni a 135,2 milioni di euro (+11,3%); di conseguenza, la marginalità è aumentata all’11,5%. OVS ha terminato i primi nove mesi dell’esercizio 2024/2025 con un utile ante imposte rettificato di 72,3 milioni di euro, rispetto ai 60 milioni contabilizzati nei primi tre trimestri dell’esercizio precedente. A fine ottobre 2024 l’indebitamento netto rettificato era pari a 280,9 milioni di euro, mentre il rapporto tra posizione finanziaria netta rettificata ed EBITDA rettificato degli ultimi 12 mesi era pari a 1,32. Il management di OVS prevede per l’intero esercizio una crescita di fatturato e margine operativo lordo, oltre che una generazione di cassa in linea con l’anno precedente. La società si è detta interessata a rilevare una selezionata parte della rete di vendita di Conbipel.
Tim (ieri +5,7%). Cvc Capital Partner che sta valutando l’acquisto della quota detenuta da Vivendi, scrive Bloomberg. Intanto, la Corte di Appello ha dato a Tim e al governo tempo fino al 20 gennaio per negoziare un accordo che ponga fine alla vertenza relativa al miliardo di euro che il gruppo telefonico reclama dall’esecutivo, secondo una fonte citata da Reuters.
Stellantis. Il presidente francese, Emmanuel Macron, ha sottolineato l’importanza della Francia per il gruppo automobilistico in un incontro tenutosi all’Eliseo con il presidente John Elkann.
Hera ha acquisito da Ascopiave il 25% della joint venture Estenergy per 232 milioni di euro salendo al 100% della società.
Eems ha siglato un contratto preliminare per acquisire il 100% di Pay Store per 2,5 milioni.