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Borse chiusura 3 dicembre: le banche danno sprint a Piazza Affari, regina d’Europa insieme a Madrid

Nel pieno del risiko bancario il balzo del 7% della Popolare di Sondrio eccita la Borsa ma anche Unicredit e Intesa Sanpaolo mettono a segno rialzi significativi. Derby per il primato giornaliero tra Milano e Madrid

Borse chiusura 3 dicembre: le banche danno sprint a Piazza Affari, regina d’Europa insieme a Madrid

Le banche danno brio oggi a Piazza Affari, che chiude con un progresso dell’1,03% a 33.829 punti base, in un contesto europeo variamente sfumato di verde, mentre Wall Street si muove mista a metà giornata. Sul principale listino milanese si apprezza anche Stellantis +1,6%, dopo lo scivolone di ieri e seguito delle dimissioni dell’ad Carlo Tavares.

La crisi politica francese tiene la zona euro ancora con il fiato sospeso, in vista del voto di fiducia di domani, ma oggi i mercati si sono buttati alle spalle le maggiori preoccupazioni, per concentrarsi piuttosto sui singoli casi aziendali e sul costo del denaro, in vista delle riunioni di Bce e Fed nel mese di dicembre.

Il Cac 40 di Parigi si conferma fanalino di coda, con un rialzo dello 0,26%, mentre il Dax di Francoforte (+0,67%) sfonda per la prima volta nella storia il tetto dei 20.000 punti base (20.041).

Nel blocco svetta Madrid +1,19%, mentre resta un po’ indietro Amsterdam +0,26%. Fuori dall’area della moneta unica Londra guadagna lo 0,56%.

La mattina in Europa è stata improntata all’ottimismo fin dalle prime ore, in scia ai record di Wall Street di ieri e al buon andamento dei mercati asiatici. Nel pomeriggio la notizia della dichiarazione della legge marziale in Corea del Sud, da parte del presidente in carica, non ha particolarmente scosso i mercati, pur gettando un’altra ombra nel già sofferente contesto geopolitico.

Qualche rallentamento si è registrato invece con l’avvio incerto di Wall Street.

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Wall Street mista, con dati sul lavoro

La borsa di New York si muove al momento in ordine sparso: sono in lieve calo DJ (-0,37%), S&P 500 (-0,12%), mentre il Nasdaq è piatto (+0,08%), con gli investitori che si concentrano su una serie di dati sul lavoro. Oggi erano in calendario le offerte di occupazione negli Stati Uniti, che sono aumentate moderatamente in ottobre, quando i licenziamenti sono diminuiti, indicando che il mercato del lavoro rallenta ordinatamente. Il numero delle offerte è salito mensilmente a 7,744 milioni e si è rivelato superiore alle attese. Domani uscirà il rapporto Adp sull’occupazione nel settore privato, mentre venerdì verrà reso noto l’attesissimo rapporto sull’occupazione di novembre, per un complesso di informazioni che potranno servire alla Fed tra due settimane, quando affronterà il tema tassi. Gli analisti, ad oggi, scommettono al 72,5% su un taglio di 25 punti base.

Nell’azionario, tra i singoli titoli a stelle e strisce, Tesla cede il 2,32%, dopo che un tribunale statunitense ha di nuovo bocciato il pacchetto retributivo da circa 56 miliardi di dollari per il suo fondatore AD, Elon Musk, a causa di irregolarità nel processo di approvazione.

Super Micro Computer, -5,52% dopo il balzo del 28,68% della vigilia, a seguito della notizia che una commissione speciale indipendente ha detto di “non aver trovato prove” contro la società tech su cui aleggiano accuse di manipolazione di bilancio.

Euro in lieve recupero

Sul mercato dei cambi l’euro è in lieve recupero contro il dollaro, per un cambio che non riesce però ad allontanarsi da 1,05 anche a causa della crisi francese.

Tra le materie prime è in guadagno il petrolio, con il greggio texano a 69,72 dollari al barile e il Brent a 73,34 dollari, entrambi in crescita in misura superiore al 2%. A dare sprint all’oro nero è l’attesa su quanto deciderà l’Opec+ in settimana. Secondo fonti Reuters il cartello e i suoi alleati sceglieranno probabilmente di estendere l’ultimo ciclo di tagli alla produzione fino alla fine del primo trimestre 2025.

Piazza Affari, tutti pazzi per Pop di Sondrio

A svettare sul principale listino di Piazza Affari oggi è la Popolare di Sondrio, +7,03%, che in questa girandola di azioni, supposizioni e possibilità a proposito del risiko bancario, trova in questa seduta il suo momento da regina. Ad aiutare l’appeal sul titolo sono state le riflessioni di Deutsche Bank, che in un corposo dossier sulle banche italiane, ha individuato nell’istituto valtellinese uno dei protagonisti insieme a Bper (+0,38%), complice Unipol (+1,15%) azionista di riferimento di entrambi gli istituti. Il broker ha alzato stime sull’utile netto di Pop di Sondrio per quest’anno e ha portato il prezzo obiettivo sul titolo a 7,7 euro da 7,3 euro, confermando il rating “hold”.

L’attenzione degli analisti tedeschi si è concentrata poi su Banco Bpm (+1,42%) e sull’Ops di Unicredit (+1,89%). Deutsche Bank ha alzato il prezzo target sul titolo di Piazza Meda a 8,6 euro da 7,2 euro e in attesa di un corposo rialzo dell’offerta da parte della banca guidata da Andrea Orcel. Su Unicredit inoltre ieri Fitch ha confermato il rating a BBB+ con outlook positivo. L’agenzia ha messo sotto osservazione per un possibile rialzo anche Banco Bpm.

In scia si mette Intesa, +1,36%, mentre Mps, dopo i recenti rialzi, perde oggi lo 0,35%.

Fuori dal perimetro bancario sono tornati gli acquisti su Stellantis e Iveco +1,55%.

Bene i titoli petroliferi, tra i quali brilla Saipem +2,83%. Nell’industria salgono Prysmian +2,09% e Interpump +1,54%.

La coda del listino è invece per Nexi -3,79%, Italgas -1,62%, Azimut -1,59%, Erg -0,98%.

Spread in calo

La chiusura è in verde anche sul secondario, dove lo spread tra Btp decennale e Bund di uguale durata scende a 119 punti base, con rendimenti rispettivamente al 3,24% e 2,05%.

Prende fiato anche la carta francese, che vede lo spread con il decennale tedesco arretrate a 85 punti base, mentre il tasso dell’Oat è al 2,9%.

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